giovedì 30 settembre 2010

Essere se stessi, ha sempre un costo

























  

L'essere se stessi dal punto di vista cristiano è un po' come una fusione d’amore, tra la nostra anima e lo Spirito di Dio.. è un’elevarsi e un perdersi, per ritrovarsi uniti intimamente al Padre, nella famiglia di Dio.

Ma perché è cosi difficile essere uniti, cosi doloroso essere se stessi nella semplicità del cuore, perché in qualche modo siamo costretti a mentire e quando apriamo il nostro cuore nella sincerità, ci ritroviamo tristemente delusi ed ogni volta più stanchi... sfibrati?

Se per caso inavvertitamente per un’ attimo dimentichiamo di mettere la maschera della circostanza, mostrandoci per ciò che siamo, nella purezza del nostro cuore, manifestando i nostri sentimenti, le nostre emozioni con la semplicità di un bambino, ecco che veniamo brutalmente feriti nel profondo dell’animo, del cuore e nel tempo le ferite si infettano, non guariscono più, continuano a sanguinare.

A quel punto è inevitabile, per difesa, per mitigare il dolore e non essere ulteriormente feriti dobbiamo per forza indossare una maschera. Da sempre mi sono ritrovata a combattere con delle maschere, maschere che io stessa per adeguarmi e difendermi ho portato a mia volta, ma in questo modo io non conoscevo gli altri e gli altri non conoscevano me.

La maschera più usata più facile da portare, quella che io stessa ho portato per tutta la vita è la maschera dell’incomunicabilità, della chiusura, dell'isolamento, dietro questa maschera, mettevo tutte quelle cose che mi facevano sentire inadatta, inadeguata, diversa dagli altri "le mie paure...le mie fragilità...le mie emozioni...i miei sentimenti...le mie insicurezze... e le mie incapacità."

Questa tipo di maschera si, è la più facile da portare ma è anche la più insidiosa, la più pericolosa, perché il non riuscire a comunicare, il non poterci mostrare per ciò che siamo per mancanza di fiducia gli uni degli altri, ci porterà inevitabilmente ad una chiusura sempre maggiore, sino a diventare dei veri e propri illusionisti, sempre più abili nel cambiare velocemente le maschere, distaccandoci in questo modo dalla realtà di ciò che dovremmo essere come figli di Dio.

Facendoci assomigliare sempre di più a dei robot cristiani, perdendo il privilegio e la gioia di riscoprirci meravigliosamente vivi come creature di Dio, con cuore, sentimenti ed emozioni.

Nel mondo si sa, le maschere sono all’ordine del giorno ce ne sono tante per ogni situazione ed è “normale” il mondo è governato da satana che è l’ideatore il costruttore delle maschere, dell'illusione e dell’ambiguità, ma quando questo tipo di “normalità” entra a far parte della nostra vita cristiana ” c'è qualcosa che non va."

Tutti noi sappiamo che dietro a tutto questo, c’è una sottile, diabolica e perversa strategia di satana per disorientarci, confonderci e allontanarci sempre di più gli uni dagli altri, tutti noi siamo consapevoli che le maschere sono un' idea di satana, ma caparbiamente e ostinatamente per comodità continuiamo a portarle.

Siamo talmente abituati alle maschere che quando ci capita di incontrare una persona vera, la consideriamo strana, quasi ne abbiamo paura e in tutti i modi cerchiamo di allontanarla.

Certo togliere la maschera ha un costo, perché a quel punto i nostri castelli di sabbia crolleranno e gli altri inevitabilmente ci vedranno per ciò che siamo, con le nostre fragilità e la nostra vulnerabilità, ma è l’unico modo che abbiamo per essere sinceri davanti a Dio e tra di noi.

Se continuiamo a portare la maschera dell’allegria, mentre nel nostro cuore c’è tristezza e dolore, o la maschera impenetrabile della durezza, mentre al contrario siamo insicuri e fragili, come potremmo aiutarci e incoraggiarci, restando uniti in un’abbraccio in Cristo, sostenendoci con la preghiera?

In 1 Corinzi 2:14 - 15 è scritto: “ or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio perche gli sono follia per lui e non le può conoscere perché si giudicano spiritualmente. Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno.”

Questo versetto ho sempre pensato che si riferisse ai non credenti, certo è così, ma non sempre, infatti non tutti i credenti sono spirituali, per questo a volte pur facendo ciò che è giusto davanti a Dio, veniamo criticati, considerati pazzi... strani...anche nell’ambito cristiano.

Essere noi stessi, significa fare ciò che è giusto davanti a Dio, avendo il coraggio di esporsi, anche se si è considerati...“pazzi” facendo prevalere in noi, la nostra nuova vita nascosta in Cristo, che a sua volta deve produrre i frutti dello Spirito e il primo di questi frutti è: L’ AMORE di Dio, manifestato nella sincerità e nell’umiltà di un cuore puro e rinnovato.

L’essere sinceri, significa parlare ed operare non altrimenti da ciò che si sente, senza malizia, con la schiettezza e l’ ingenuità di un bambino, in poche parole significa essere autentici, veri in ogni aspetto della nostra vita, ma sincerità è anche sinonimo di verità e la verità sappiamo che per essere tale deve corrispondere alla realtà e alla fedeltà della parola di Dio.

Ai Giudei che avevano creduto in Lui, Gesù disse: “ Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Essi gli risposero: «Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Diventerete liberi"?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi" Giovanni 8:31 a 36.

Come dicevo all'inizio, il modo giusto di essere noi stessi come credenti è annullarsi, per ritrovarsi in una fusione d’amore tra noi e il Padre, finalmente liberi di fare il bene, amando gli altri non per dovere, ma per amore senza maschere e ipocrisia nella piena libertà dello Spirito.

Ma come ripeto, essere se stessi dal punto di vista cristiano ha sempre un costo: dobbiamo morire, morire alla nostra carne, al nostro vecchio uomo, alle nostre vecchie passioni abbandonando i frutti della carne per fare spazio ai frutti dello Spirito. (Galati 2: 20 - 5: 19 a 22)

Ma ne vale decisamente la pena, perchè un giorno finalmente:“...vedremo tutto lo splendore della Sua gloria e l’impronta della Sua essenza, che sostiene tutte le cose, con la parola della Sua potenza...” Ebrei 1:3

A Dio sia la gloria!

mercoledì 22 settembre 2010

Dei due un solo uomo nuovo

“Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace. “Efesi 2: 14-15




Questi versetti ci parlano di separazione e di unione allo steso tempo, separazione dal peccato, da tutto ciò che opprime e appesantisce il nostro cuore e unione nello spirito attraverso il sangue di Gesù. 


Il muro del peccato che ci separava da Dio è stato abbattuto e demolito da Cristo per unirci attraverso il suo sangue, nello spirito in Cristo Gesù.

Perché fossimo salvati e uniti nella fede, Gesù mori sulla croce per noi: “ Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. "Isaia 53:5

"Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca."Isaia 53: 6-7

Riusciamo a comprendere la profonda sofferenza di Gesù... la sua solitudine... l’infinito amore con il quale egli ci ha amato... riusciamo a sentire il suo grido di dolore mentre gridava a gran voce sulla croce: “«Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».”Matteo 27:46


Se lo comprendiamo, come figli di Dio salvati e riscattati, dobbiamo a tutti i costi mantenere e “conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace” Efesi 4: 3

Ma lo facciamo?

Riusciamo davvero a mantenere e a proteggere con cura questo nostro tesoro... riusciamo, a conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace?

Le spaccature le contese e le divisione che a volte si creano all'interno delle nostre chiese certamente non aiutano... al contrario, anziché cercare e mantenere l’unità nello spirito e l'amore fraterno, separano e allontanano ciò che Dio con tanto amore ha unito.

In questo modo, offendiamo, disonoriamo e sminuiamo il sacrificio di Gesù. 
Lui ha “ abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace " Efesi 2:15 

E chi siamo noi, per separare con pretesti inutili e vani ciò che Dio ha unito? 

Invece di separarci e dissociarci dal peccato, in nome molto speso di una “sana dottrina” ci siamo allontanati e ci allontaniamo sempre di più gli uni dagli altri, pensando magari di avere solo noi la verità... dimenticando che solo Dio è detentore assoluto della verità.

La separazione, l’isolamento e l’allontanamento gli uni dagli altri è opera del nemico lui è questo che vuole, isolarci, separarci e indebolirci per attaccarci meglio.

Satana non vuole in alcun modo l’unità, perché sa che attraverso la preghiera nell’unità dello Spirito, lui verrà sconfitto, per questo, con pretesti assurdi ci vuole separati e divisi. 


Come ripeto, l’unica cosa dalla quale dobbiamo con tutte le nostre forze allontanarci e separarci è il peccato!

Ma purtroppo in tutti questi anni mentre eravamo impegnati a cavillare, a contestare e a contendere su cose di nessun valore, non abbiamo vigilato, non siamo stati attenti e satana sotto le più svariate forme è entrato tranquillamente nelle nostre case e nelle nostre chiese, mescolando un po’ di verità con la bugia, portando i pensieri corrotti del mondo tra i figli di Dio.

Ed ora, non riusciamo più a distinguere il bene dal male, le tenebre dalla luce,la verità dalla menzogna. 

Satana, separa, divide e allontana mettendo zizzania tra di noi, ma Dio con dolcezza attraverso il sangue di Gesù ci unisce nel vincolo del suo infinito amore e noi dobbiamo seguire il suo esempio, mantenendo intatto il vincolo prezioso dell’amore fraterno.

Preghiamo, affinché possiamo riscoprire e comprende la profondità e la bellezza di essere uniti in un unico corpo in Cristo Gesù.

A Dio sia la gloria!

mercoledì 15 settembre 2010

La parte migliore


“Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Luca 10: 41 - 42




Questo versetto ha per me un’importanza particolare, in certo senso è un po’ un collegamento tra le mie prospettive di ieri e quelle di oggi.

Non so perché, ma anni fa leggendo questi versetti provavo un’inspiegabile disagio e nonostante mi rendessi conto dell’l’importanza della figura di Maria, era Marta che cercavo in tutti i modi di giustificare.

Ora, a distanza di anni gli stessi versetti assumono per me un significato decisamente diverso e a differenza di prima ora è Maria che ha tutta la mia ammirazione.

Il suo atteggiamento dolce, mite ed umile nei confronti di Gesù è qualcosa che mi fa riflettere e mi affascina ogni giorno di più.

“Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola.” (Luca 10:38 - 39)

E' davvero molto strano.. la figura di Maria ai piedi di Gesù che prima mi lasciava quasi indifferente, ora mi fa pensare..

Naturalmente, questo cambiamento in me non è avvenuto dall'oggi al domani, ma si è sviluppato nel corso di una vita ho meglio (si sta sviluppando) con alti e bassi, attraverso sofferenza, delusione, tristezza e dolore.

Ed è proprio attraverso tutte le varie circostanze della vita, che quasi senza rendermene conto ho imparato (sto imparando) a vedere le cose di Dio, sotto una prospettiva diversa, decisamente migliore.

Ho capito che Dio, preferisce la disposizione del cuore, il silenzio e la mitezza di Maria nella totale contemplazione della Sua Persona con umiltà, sottomissione e rispetto, al super attivismo di Marta.

Questo non significa naturalmente che non dobbiamo svolgere le normali attività della vita, ma che dobbiamo imparare a rispettare le giuste priorità di Dio, ricordando che c’è il tempo per ogni cosa.

Per Marta, quello era il tempo dell’ascolto.. in quel momento le parole di Gesù dovevano avere per lei, la priorità su ogni altra cosa.. ma Marta, se ne dimenticò.. e lasciò che gli “affanni e le inquietudini” della vita prendessero il sopravvento.

Marta dunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.” Giovanni 11: 20

Anche in questo caso il comportamento di Maria è diverso, strano, particolare..

Mentre Maria è seduta, Marta continua con tutta la sua energia, a parlare con Gesù dicendogli “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto.." Giovanni 11:21

Sempre in Giovanni 11:28 a 30 vediamo poi che Marta, di nascosto va chiamare sua sorella Maria, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui. Or Gesù non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato.

Mi colpisce la discrezione di Maria.. non corre subito incontro a Gesù, non fa neppure notare la sua presenza, ma umilmente aspetta che sia Lui a chiamarla e dopo, va da Lui.

Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere là».” Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesù e lo vide, si gettò ai piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” Giovanni 11:31-32

Maria, chiede a Gesù le stesse cose che chiede Marta ma le chiede in un momento diverso, in una posizione diversa “sola, appartata con Lui e in ginocchio davanti a Lui” comportandosi quasi, come se gli altri non ci fossero…concentrando il suo sguardo soltanto su di Lui.

In Giovanni 12:2 dopo la resurrezione del fratello Lazzaro vediamo come sempre Marta in piena attività… “ e qui gli fecero un convito; Marta serviva, e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con Lui” (con Gesù).

Come sempre, Maria sembra essere assente dal punto di vista pratico.. ma non è così.

Maria prende un’iniziativa, strana particolare, diversa (com'è solita fare ) "Maria, allora presa una libra di olio odorifero di nardo autentico, di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo quest’olio” Giovanni 12:3 (altro rif. Luca 7: 38 )

Dal punto di vista umano il comportamento di Maria, non è stato razionale, non ha agito “con lucidità” valutando i pro e i contro, i se e i ma... ha fatto l’esatto contrario, ha agito nella più completa irrazionalità, offrendo a Gesù, senza la minima esitazione la cosa più preziosa che aveva, un’ olio profumato di grande valore acquistato sicuramente con enormi sacrifici.

Noi di solito siamo abituati a razionalizzare, ragionare, calcolare e programmare ogni cosa, usando in nostro “buon senso” ma davanti Dio questo, non ha alcun valore. Quasi sempre, ciò che è irrazionale e illogico per noi, è razionale e logico per Dio. Egli desidera il nostro cuore interamente, senza calcoli, ragionamenti, o programmazioni.

Come sempre, il gesto di Maria non fu capito e per questo, incontrò aspre critiche.. “Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?". Giovanni 12: 4 - 5

E’ incredibile, questo bel discorso apparentemente altruistico era proprio Giuda a farlo!

Questo dimostra, che non sempre le nostre belle parole coincidono con il nostro cuore. 


Mettere una maschera non è affatto difficile, a volte, dietro un nobile gesto di altruismo, accompagnato da belle parole, possiamo nascondere sentimenti tutt'altro che nobili, come l’ odio, il rancore, l’antipatia, la gelosia e tante altre cose simili, descritte in Galati 5:19 a 21

Mentre a volte, dietro un gesto che noi consideriamo irrazionale, illogico, assurdo come quello di Maria, si può nascondere invece un cuore puro e sincero, un cuore che Dio gradisce.

Gesù dunque disse: lasciala; essa lo aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avrete sempre con voi, ma non avrete sempre me ” Giovanni 12: 7-8

In Matteo 26: 6 a 9 (stesso rif. Marco 14: 3 a 9 ) vediamo ancora, quella donna, strana, particolare, Maria.. 


"Ora, essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un alabastro di olio profumato di gran prezzo, e lo versò sul suo capo, mentre egli era a tavola. Visto ciò, i suoi discepoli s'indignarono e dissero: «Perché mai questo spreco? Quest'olio, infatti, si poteva vendere a gran prezzo e darne il ricavato ai poveri”

Lo stesso tipo di ragionamento sbagliato di Giuda lo ritroviamo anche nei discepoli di Gesù e lo stesso rimprovero che Gesù fa a Giuda, lo fa anche ai suoi discepoli. 


E’ triste, come a volte il credente non riesce a comprendere le cose di Dio, ed è altrettanto triste quando, pur avendo “ la mente di Cristo” ci comportiamo con distacco…incapaci di amare, accettare, capire ed accogliere.

Gesù non desidera il nostro apparire, non ama le maschere, la nostra super attività la nostra efficienza il nostro darsi da fare, Egli desidera semplicemente il nostro cuore, la nostra vita, il nostro tempo.

In 1 Corinzi 10:23 è scritto “ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica. ” 


Se il mio lavoro, la mia casa, la mia famiglia, e tantissime altre cose, diventano per me quasi un’ossessione un’ idolo, io sono in errore davanti a Dio! 

Se la mia mente e i miei pensieri, ruotano esclusivamente attorno ai problemi che ogni giorno, si susseguono nella mia vita, c’è qualcosa che io devo rivedere e riordinare dandogli la giusta collocazione.

La parola idolo, potrebbe sembrare un'esagerazione ma non è così; perché idolo, oltre che statua o divinità significa anche, "persona o cosa molto amata" e in questo senso, non è affatto difficile per noi, scivolare senza rendercene conto nell’ idolatria. 


Il Signore non ci chiede delle grandi cose, Egli desidera semplicemente, essere sempre presente, nella nostra vita!

Non dobbiamo dimenticare che il nostro Dio, oltre che essere un Dio d’amore “ è un fuoco consumante, un Dio geloso” Deuteronomio 4:24

A Dio sia la gloria!

giovedì 9 settembre 2010

Melodia d'amore...

“Allora quelli che temevano l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro. L'Eterno è stato attento ed ha ascoltato, e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l'Eterno e onorano il suo nome.” Malachia 3:16




Quelli che temono e rispettano il nome del Signore, non si allontanano tra di loro...non si isolano, ma si cercano...si parlano...gioiscono nello stare assieme... perché l’amore reciproco per il Signore li lega...li tiene uniti...vincolati dal Suo amore...creando un’unica intensa e dolcissima melodia d’amore...e un giorno su nel cielo, il libro del ricordo sarà aperto per loro!

Vi amo nell’amore di Gesù!

venerdì 3 settembre 2010

Sopportare pazientemente


“che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa cosa è gradita a Dio.” 1 Pietro 2:20



Quando qualcuno ci fa del bene, il nostro cuore è ricolmo di riconoscenza e gratitudine, ed è normale è giusto che sia così.

Ma a volte pur facendo il bene, dimostrando tutto l’affetto, l’amore e la disponibilità di cui siamo capaci, veniamo contraccambiati con il disprezzo e tutto il bene fatto, sembra che venga cancellato in attimo, proprio dalle persone che abbiamo amato e curato.

Umanamente parlando, questo ci fa soffrire, ed è difficile da accettare.

Ma come credenti, Gesù ci chiede di sopportare pazientemente le “battiture” (che non sono soltanto fisiche ma anche emotive) proprio facendo il bene, perché questa cosa è gradita a Dio!

La Pazienza che Egli ci chiede non è indifferenza o rassegnazione passiva..ma è un qualcosa di solido che sopporta ogni cosa con serenità, traendo la sua forza dalla visione di Dio.

Attraverso “le nostre emozioni ferite” il Signore desidera mettere “ la sua mano su di noi per purificarci dalle scorie come si fa con la soda e rimuovere così tutto il nostro piombo..”(Isaia cap. 1:25) e lo farà, finché non impareremo ad avere un rapporto così intenso e profondo con Lui da non desiderare nient’altro che la sua presenza nella nostra vita.

Se riusciremo ad avere con Dio un rapporto così intenso e profondo, allora riusciremo a comprendere tante cose e diventerà naturale per noi, sopportare pazientemente le offese proprio dalle persone che abbiamo aiutato e amato, così tanto.

In 1 Pietro 3:9 è scritto: “non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.”

Che il Signore ci aiuti ad essere utili per Lui, facendo il bene sempre e comunque, anche se questo non è riconosciuto e ricambiato.