sabato 27 maggio 2017

Che cosa cerchi amico mio...



Che cosa cerchi amico mio...che cosa cerchi?

La bellezza di un’alba, un tramonto, un’amore mai nato,l’azzurro del cielo, del mare, la spiaggia,una nave che parte per un paese lontano,un’abbraccio un sorriso...una spalla su cui piangere e sfogare il dolore, la tristezza che senti dentro di te, oppure la dolce melodia di una canzone, che ti ricorda un passato fatto di fughe...rimpianti...paure..-

Amico mio...che cosa cerchi?

Una poesia di tanti anni fa, dei prati verdi,con distese infinite di fiori,un raggio di luce che timidamente penetra da una finestra chiusa...forse vorresti urlare amico mio, sfogare tutta la rabbia che senti dentro di te, per non aver potuto gustare in tutta la sua essenza il dono della vita...dell’amore...

La luce lo sai amico mio, nasconde sempre il buio, il sorriso più dolce nasconde sempre il pianto,la gioia più grande, sfiora sempre il dolore..e l’amore a volte è così vicino al’ odio...

Ma dopo il temporale, vedrai amico mio...i colori dell’arcobaleno ritorneranno a splendere,e sentirai nel cuore, ancora quel calore...quel tepore che solo Dio può dare e finalmente saprai, che quando tu soffrivi nel buio di quella stanza chiusa...allora come adesso Lui era sempre li accanto a te...che ti scaldava dolcemente con il Suo immenso amore...

lunedì 22 maggio 2017

Qual'è la priorità della nostra vita?

“ Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta". (1 Samuele 3:9)






I figli di Eli pur essendo sacerdoti, non tenevano conto e non rispettavano minimamente le cose di Dio, e il loro peccato era diventato oltremodo grande davanti all'Eterno.
Per questo motivo, la casa di Eli giaceva nelle tenebre del peccato...“ma la lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tabernacolo dell’Eterno, dove si trovava l’arca di DIO”. (1 Samuele 3: 3)

Inizialmente Samuele non riconosce la voce del Signore, infatti per ben tre volte va da Eli pensando fosse lui a chiamarlo, ma dopo la terza Eli comprende che l’Eterno stava chiamando Samuele, e allora dice a Samuele: “«Va' a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: "Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta"». (1 Samuele 3:9)

E Samuele andò a coricarsi al suo posto.

“Quindi, l’Eterno venne, si pose li vicino e chiamò come le altre volte “Samuele Samuele” e Samuele questa volta risponde: “eccomi parla o Eterno poiché il tuo servo ascolta...” (1 Samuele 3:10)

Samuele si trovava al posto giusto, nella posizione e nell'atteggiamento giusto, nel silenzio non solo attorno a se ma anche dentro di se, nell'attesa... nella disponibilità del cuore e della mente, nella consacrazione personale.

Quando il Signore si rivela a noi, dobbiamo essere soli con Lui, soltanto il nostro cuore,la nostra anima possono recepire e capire la profondità delle Sue parole,è un qualcosa di diretto, di personale, di intimo che solo a noi può essere rivelato.

Se il Signore ce lo chiede potremmo poi, come nel caso di Samuele riferirlo anche ad altri ma nel momento in cui il Signore ci comunica qualcosa dobbiamo essere soli con Lui, nel silenzio senza rumori, distrazioni o altro...totalmente disposti, a fare ciò che Lui ci chiederà.

Soltanto in questa condizione di umiltà, di silenzio, di abbandono, di disponibilità e di sincerità del cuore, il Signore potrà servirsi di noi!

Samuele era un piccolo fanciullo, senza alcuna esperienza, inizialmente come abbiamo visto non riconosce neppure la voce dell’ Eterno, ma il suo cuore era umile e sinceramente disposto a fare la volontà di Dio, Dio conosceva il suo cuore è si servito di lui per rivelare cose estremamente gravi ed importanti, giudizi terribili che sarebbero caduti sulla cosa di Eli.

Questo mi riporta alla mente un versetto in (Matteo 11: 25 ) che dice: “... Io ti rendo lode o Padre, Signore della terra, perché hai nascosto queste cose hai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli”

A volte il Signore per parlare al nostro cuore, per rivelarci cose che forse non vorremmo neppure ascoltare si serve di persone apparentemente insignificanti... umili e ciò che noi dobbiamo fare è soltanto ascoltare, perché è Dio che in quel momento ci parla attraverso quella persone.


Eli era il sacerdote che Dio aveva scelto, per salire al Suo altare... per bruciare il Suo profumo e portare l’efod alla Sua presenza, un’ uomo con molta esperienza, già avanti con gli anni, ma questo non gli impedì di perdere di vista le giuste priorità; l’ integrità e la fedeltà alla parola di Dio,onorando più i figli, del suo Dio!

Eli avevo perso di vista l’importanza e la centralità delle cose dal punto di vista cristiano e assecondava i suoi figli nel peccato lasciandoli liberi di agire in modo perverso contro l’Eterno, li osservava passivamente, mentre profanavano il tempio di Dio con ogni tipo di abominazioni,un tempio che doveva essere rispettato, perché era un tempio Santo e consacrato all'Eterno.

Il Signore dice:“...io onorano quelli che mi onorano, ma quelli che mi disprezzano saranno disprezzati” (1 Samuele 2:30)

Eli, aveva perso di vista le cose importanti, le cose che hanno valore agli occhi dell’Eterno e per metterlo di fronte alla sua posizione sbagliata, alle sue responsabilità come servo di Dio e come padre, Dio si serve di un piccolo fanciullo.

Personalmente mi chiedo, qual’ è la mia, la nostra posizione davanti a Dio?

Dio è davvero al primo posto nella nostra vita, Il nostro cuore è davvero un cuore umile, sincero, senza alcuna ambiguità, consacrato all'Eterno come il cuore del piccolo Samuele, disposto a fare soltanto la Sua volontà ?

Oppure, come Eli, abbiamo perso di vista la centralità delle cose dal punto di vista cristiano e viviamo passivamente tutto ciò che riguarda il peccato,assecondando le cose sbagliate ?

A volte, dimentichiamo che assecondando il male facendo finta di niente, ci rendiamo colpevoli noi stessi davanti a Dio, e un giorno il Signore ci chiederà conto anche di questo.

Desidero concludere con questa frase ( che faccio mia)“ eccomi...parla o Eterno poiché la tua serva ascolta...”

Che il Signore mi aiuti/ci aiuti a comprendere l’importanza dell’umiltà, del silenzio e dell’ascolto nella fedeltà alla parola di Dio, nell'intimità di una profonda e continua comunione col Padre , dove non c’è spazio per l’ambiguità, la malizia e l’orgoglio,Ma prevale sempre e soltanto il desiderio di fare la Sua volontà!

A Dio sia la gloria

domenica 14 maggio 2017

Nelle vette più alte!

“..ma io mi rallegrerò nel SIGNORE,esulterò nel Dio della mia salvezza. DIO, il Signore, è la mia forza;egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture.” (Abacuc:3:18-19)



Quando le difficoltà aumentano nella nostra vita... quando anche il sole, sembra non brilli più...e i fiori sembrano non fiorire...allora proprio allora, io mi rallegrerò ed esulterò nel Mio Dio... nel Dio della mia salvezza.


Perché Dio, il Signore è la mia forza ed egli renderà i miei piedi leggeri come quelli delle cerve , facendomi camminare nelle vette più alte...rinnovando le mie forze... e avvicinandomi a Lui ogni giorno di Più!

sabato 13 maggio 2017

Non tralasciare nulla

“Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza, ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: “Siate santi, perché io sono santo”.  (1 Pietro 1: 13 a 16 )     


Come figli di Dio, siamo chiamati a vigilare con attenzione, su ogni aspetto della nostra vita senza tralasciare nulla, perché molto spesso le cose apparentemente innocue sono le più insidiose e pericolose!

Ma questo non deve spaventarci, perché se  il nostro desiderio è quello di piacere a Dio,  non potremmo in alcun modo adempiere e soddisfare i desideri della nostra carne, perché Dio avrà la priorità assoluta nella nostra vita!


“Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste”  (Galati 5: 16-17 )    

Lode a Dio!

venerdì 12 maggio 2017

Se avessi saputo...




Quando ti accorgerai di amare, forse sarà troppo tardi… 
quando ti renderai conto del valore della persona che hai accanto… 
forse sarà troppo tardi...
quando vorresti dire ti voglio bene, sei importante per me…forse sarà troppo tardi…ora è il tempo di dare, di amare, di abbracciare e sorridere... 
per non dire un giorno… se avessi saputo...

Osservate...

“ ... chi di voi può, con la propria ansietà , aggiungere un ‘ora sola alla durata della sua vita? E perché siete cosi ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che neanche Salomone con tutta la sua gloria, si vesti come uno di loro.” (Matteo 6: 27 a 29)


Mentre siamo presi nel vortice delle nostre preoccupazioni terrene, appesantiti da mille domande... su come faremo ad affrontare questo o quel problema, perdiamo vista il nostro obiettivo principale che è Cristo.

Ma se impariamo ad affidare a Dio i nostri timori, la nostre paure, aprendoci in un dialogo d’amore tra noi e il Padre, nella piena fiducia che Lui provvederà ad ogni nostro bisogno, anche nelle difficoltà e nei disagi della vita, il nostro cuore traboccherà di gioia...una gioia che Non dipende dalle circostanze, MA dipende esclusivamente dal dimorare nel Suo amore.

E quando questa gioia, questa pienezza dello Spirito Santo, invaderà la nostra vita, non potremo trattenerla... con gioia l’abbiamo ricevuta e con altrettanta gioia la doneremo gli altri.

Cari amici,

la felicità NON dipende da ciò che possiamo o non possiamo avere, Ma dal posto che Dio occupa nella nostra vita...e se Dio occupa il primo posto, anche noi come il salmista potremo dire:”...tutte le fonti della mia gioia Sono in te.“ (Salmo 87:7)

A Dio sia la gloria!

Signore aiutaci a realizzare ora!

“..tutto il popolo piangeva, ascoltando le parole della legge.” (Neemia 8:9)


C’è un momento in cui bisogna ascoltare... piangere…e pregare... per il popolo di Israele era arrivato quel momento.

“Quelli che appartenevano alla progenie d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri.” (Neemia 9:2)

Davanti alla lettura del libro della legge, il popolo di Israele realizza di essersi completamento sviato dalla parola di Dio…e allora si ferma...riflette...prega.

“Quelli che appartenevano alla progenie d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri.” (Neemia 9:2)

Forse anche per noi è arrivato il momento di fermarsi e fare un riepilogo della propria vita davanti a Dio.

Che il Signore ci dia la forza per realizzare al più presto, tutto questo.

Si Signore aiutaci a capire ora i nostri errori, le nostre mancanza, e perdonaci se in qualche modo abbiamo disonorato il Tuo Santo e meraviglioso Nome!

giovedì 11 maggio 2017

L’alba di un nuovo giorno

“ or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio… che diremo dunque riguardo a queste cose ? Se Dio è con noi chi sarà contro di noi?” (Romani 8:28 - 31)



Ogni giorno, sotto le più svariate forme, realizzo nella mia vita la bellezza e la profondità di questi versetti!

Ed ogni volta  mi rendo conto di quanto grande è il meraviglioso e il nostro Dio! Nonostante i miei  errori, la mia  debolezza, e la mia fragilità, mi sento sempre amata e protetta da Lui.

Ogni volta il Signore mi  ricorda: “non temere..se mi ami, non temere perché ogni cosa coopererà al bene  per te...tutto,anche il disagio e  l’apparente confusione di questi momenti..perché Io sono con te...non  temere, Io combatterò per te...tu devi solo di amarmi e fidarti di ME!” 

E’ sempre a Lui che dobbiamo guardare ed è con Lui  che dobbiamo ripartire.
Senza paure e timori,attingendo da Dio la forza e il coraggio.

Se dovessi basarmi sulle mie capacità e sulle mie forze, non so davvero cosa ne sarebbe di me...ma  se mi baso e mi appoggio sulla Roccia che è Cristo... “ io  posso ogni cosa in Colui che mi fortifica!”


Anche tu puoi, devi solo fermati un’ attimo e poi..ripartire con Lui, perché oggi è l’alba di un nuovo giorno per te!

Dio ci benedica!

martedì 9 maggio 2017

Meravigliosamente coinvolti!

E Gesù disse loro: «Seguitemi, e io vi farò diventare pescatori di uomini». (Marco 1:17)



Coinvolgere: significa trascinare e avvolgere, rendendo altri partecipi di qualcosa.

Ed è l’esatto contrario di: allontanare, estromettere, mettere fuori, ed escludere.

Personalmente vedo soltanto due possibilità di coinvolgimento.

1) Un coinvolgimento negativo- distruttivo

2) Un coinvolgimento positivo – costruttivo

Dal punto di vista cristiano il coinvolgimento positivo - costruttivo, è quello di portare o riportare (per chi si è allontanamento) noi stessi e gli altri a Cristo!

Dal punto di vista umano, il coinvolgimento negativo-distruttivo è quello lasciarsi attrarre dai pensieri e dai piaceri effimeri del mondo (apparentemente appaganti) ma di breve durata.
 

E prima o poi, ci ritroveremo completamente soli lontani da Dio.

Solo se ci lasciamo coinvolgere da tutto ciò che conduce a Cristo, seguendo la giusta priorità, la giusta compagnia, le giuste situazioni, la giusta direzione, i giusti pensieri che si trovano Non nell'uomo, Ma nella parola di Dio, saremo pienamente soddisfatti in Lui!

“L'Eterno è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità. Egli soddisfa il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva” (Salmo 145:18-19)

Quando Gesù ci chiama, desidera coinvolgerci dolcemente e noi dobbiamo fidarci lasciandoci coinvolgere e avvolgere, totalmente da Lui, dal Suo amore, che è sempre accompagnato dalla Verità!

Uno dei tanti esempi di coinvolgimento costruttivo lo troviamo in (Marco 1: 16 a 20) dove vediamo che Gesù:

Camminando poi lungo il mare della Galilea, egli vide Simone e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E Gesù disse loro: «Seguitemi, e io vi farò diventare pescatori di uomini». Ed essi, lasciate subito le loro reti, lo seguirono. Poi, andando un po' oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, i quali riparavano le loro reti nella barca. E subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, lo seguirono.”

Con la frase: “seguitemi” Gesù coinvolge i Suoi discepoli, e loro si lasciano coinvolgere, totalmente dalle Sue parole: lasciano ogni cosa e Lo seguono.

Al coinvolgimento- chiamata, segue subito una risposta- azione.


A questo punto desidero lasciare sul nostro cuore, una domanda di riflessione.

Lo scopo, il fine del nostro essere coinvolti e di coinvolgere gli altri, è davvero quello di condurre o ricondurre a Cristo, portando gloria al Suo nome?

Che il Signore ci aiuti a capire a fondo le motivazioni del nostro cuore.

“Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; 24 e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna.” (Salmo 139:23-24)


A Dio sia la gloria!

giovedì 4 maggio 2017

Ricordare le promesse di Gesù

Ricordo i giorni antichi; medito su tutte le tue opere; rifletto su ciò che le tue mani hanno fatto.” (Salmo 143:5)






































I ricordi fanno parte dell’essere umano e sicuramente sono tra le cose più preziose della nostra vita, sia che ci rechino gioia o dolore sono entrambi parte di noi e quindi importanti.

Ma il ricordo per eccellenza, che supera ogni ricordo più bello per noi credenti è quello delle promesse di Gesù, del suo amore per noi e delle cose straordinarie che Egli ha compiuto nella nostra vita!


A volte però, in particolari momenti di scoraggiamento, quando il ricordo di tali promesse viene offuscato dalle nostre preoccupazioni e dal nostro dolore, ci sentiamo quasi offesi, infastiditi se qualcuno ci ricorda dell’amore di Gesù per noi, delle Sue promesse e del posto che Lui deve avere nella nostra vita, e allora rispondiamo: “sono cose che sappiamo già.”

Ed io mi sono chiesta, ma cos’altro possiamo fare o dire come credenti per incoraggiarci nei momenti difficili se non ricordarci delle promesse e dell’amore di Gesù per noi e qual’ è il modo migliore per farlo ?


La risposta l’ho trovata in (1 Cronache 16: 12 ) “ricordatevi delle meraviglie che Egli ha fatto, dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca”

Quante volte, dobbiamo ricordare le Sue meraviglie, le opere stupende che Egli ha compiuto per noi, i doni che nella Sua infinita bontà ci ha elargito e il miracolo del Suo amore per noi... sempre!

I modi per ricordare e ricordarci reciprocamente di questo grande Amore, possono essere tanti, a volte è sufficiente un piccolo gesto, una frase, uno sguardo, l’importante è che tutto (ogni cosa) ci riporti a Gesù, alle Sue promesse e alla nostra responsabilità come credenti.

Come ripeto, personalmente non conosco un modo migliore per incoraggiare e consolare chi soffre se non riportare e riportarci reciprocamente, all’unica fonte inesauribile di fedeltà e amore, che è Gesù !


Si, sono cose che sappiamo e nella nostra presunzione cristiana come ripeto, forse pensiamo che non serve che questo ci venga ricordato.

Ma il fatto è che pur sapendolo, molto spesso ce ne dimentichiamo.

Il nostro sapere, di cui tanto a volte ci vantiamo da solo non basta, in (1 Corinzi 8:2 - 3) è scritto:


“...ora, se uno pensa di sapere qualche cosa, non sa ancora nulla di come egli dovrebbe sapere.

Sapere significa conoscere e il conoscere include l’applicazione pratica nella nostra vita.


Nel caso contrario, rimane soltanto una cosa teorica, vuota e statica un’ insieme di precetti che non porta a nulla di concreto, e può farci soltanto del male

So di non dire nulla di nuovo, ma può capitare a tutti come è capitato a me di dimenticarlo per un’ attimo e quando questo accade, lo so per esperienza... la serenità scompare, le ferite non si rimarginano i problemi diventano insopportabili, la sofferenza lacerante... è a questo punto, che diventa indispensabile, vitale spiritualmente parlando, che qualcuno ci riporti alla realtà!

Ricordandoci le promesse di Gesù, chi siamo e a chi apparteniamo.


E la nostra realtà è questa:

Io non ti lascerò e non ti abbandonerò.. dice il Signore...non temere perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni... tu sei prezioso agli occhi miei perché sei pregiato ,e io ti amo ...” (Ebrei 13: 5 - Isaia 43:1 e 4)

Queste promesse, sono promesse di un’ amore vero, concreto, sono parole importanti e non possiamo, non dobbiamo dimenticarle mai, neppure per un’ attimo!


Il ricordo ci tiene vigili... non dimentichiamo che il nostro nemico ed avversario è sempre all’opera e quando la nostra mente non è occupata delle cose di Dio, con più facilità si insinua nei nostri pensieri e nei nostri cuori, sino al punto di toglierci la pace e la serenità che il Signore ci vuole dare invece a piene mani!

Le sofferenze e le preoccupazioni, fanno parte della vita e il credente non ne è escluso, ma come credenti non possiamo e non dobbiamo permettere in alcun modo, che queste cose possano prevalere e dominare la nostra vita, sino al punto di toglierci la pace e la gioia di vivere Gesù pienamente!


Tutti noi abbiamo bisogno di conferme, anche se le cose le sappiamo.

Per portare un’ esempio, anche se sappiamo che i nostri cari ci amano, a volte abbiamo bisogno che questo ci venga ricordato e confermato attraverso gesti o parole... anche se lo sappiamo, queste conferme di amore da parte di coloro che amiamo sono comunque estremamente importanti per noi.


Ricordare significa rinnovare ed anche a distanza di mesi o anni, specialmente per le persone più sensibili, ricordare significa anche: rivivere le stesse emozioni, le stesse sensazioni o paure, in modo così intenso e reale da provare quasi lo stesso dolore e la stessa sofferenza come se fossero attuali.

A volte penso, a quanto sarebbe diversa la nostra vita, se riuscissimo (almeno in piccolissima parte) a vivere la vita cristiana con la stessa intensità e con la stessa partecipazione con cui ricordiamo e riviviamo i nostri sentimenti e le nostre emozioni umane!

Nonostante le difficoltà, saremmo comunque fiduciosi e sereni nel ricordo delle promesse di Gesù perchè le avremmo fatte nostre e il ricordo delle Sue parole sarebbe sempre così vivo, reale, e concreto da diventare parte integrante della nostra vita.

“... affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell'amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d'intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo, in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. (Colossesi 2: 2 - 3)

Ecco il vero significato del sapere e del conoscere: vivere ogni cosa (si tratti di gioia o di dolore) attraverso Colui che ci ama.

Mi rendo perfettamente conto, che dal punto di vista umano tutto questo è impossibile, con le nostre forze infatti, non riusciremo mai a vivere la vita cristiana in modo così intenso, profondo e vero...ma con Dio si!

“...perché a Dio ogni cosa è possibile!” (Matteo 19: 26 )


Dipende soltanto da noi, e dal posto che Dio occupa nel nostro cuore, nella nostra vita!

A Dio sia la Gloria!

lunedì 1 maggio 2017

La Tua mano continua a guidarmi..


“Se prendo le ali dell'alba e vado a dimorare all'estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà.” Salmo 139: 9-10




Quando gli affetti si perdono lungo il cammino della vita…la Tua presenza è il Tuo amore sono ancora più forti e concreti...la Tua mano continua a guidarmi e in modo sempre più forte, il calore del Tuo abbraccio mi avvolge Padre mio!