domenica 11 dicembre 2011

Vi racconto un segreto..






























Quando i ricordi passati affiorano alla mia mente e mi fanno soffrire..quando mi sento sola..quando tutto appare scuro

Allora, tiro fuori dal mio armadio..uno scrigno dorato.. lo apro.. e delicatamente iniziano ad uscire una dopo l’altra delle perle preziose che penetrano nel mio cuore..perle, che sono state pagate a caro prezzo per me.

Pensate..queste perle si trovano tutte dentro questo scrigno dorato..che è a parola di Dio! 

Ripensando alla sua tenerezza..alla Sua dolcezza e al Suo immeritato amore che riversa costantemente e abbondantemente ogni giorno nella mia vita..il sorriso e la gioia tornano sul mio viso..e la Sua pace penetra nel mio cuore!

Grazie Signore per le perle preziose della Tua parola che hai donato a me..proprio a me, che non merito nulla!

sabato 10 dicembre 2011

Vorrei vedere ancora il tuo sorriso..























                                                                                                                 

Vorrei vedere ancora il
tuo sorriso e perdermi nei tuoi occhi amore mio.. vorrei vedere il sorgere del sole accanto a te.. vorrei sentirmi ancora come allora felice e viva, pronta per affrontare il mondo assieme a te ma... non è più così..

venerdì 2 dicembre 2011

Come un piccolo passero..

“Anche il passero trova una casa e la rondine un nido, dove posare i suoi piccini presso i tuoi altari, o Signore degli eserciti, Re mio, DIO mio !” (Salmo 84: 3)





























Nella lettura di questo bellissimo salmo, sono rimasta colpita dalla dolcezza e dalla profondità di questo verso.

Come dei piccoli passeri che non potrebbero in alcun modo vivere al di fuori del loro nido, sotto la protezione e la cura costante della loro mamma che li nutre teneramente; allo stesso modo anche noi, come figli di Dio nati di nuovo non possiamo vivere al di fuori del nostro nido d’amore che si trova presso il Padre.

Solo vivendo in costante comunione con Dio, attingendo da Lui giornalmente il cibo spirituale attraverso la Sua parola, in un dialogo d’amore tra Padre e figlio potremo avere una vita vera, abbondante e traboccante ..ricolma della Sua pace e della Sua gioia..”di nulla mancanti” (Giacomo 1:2)

Davide aggiunge:“Beati quelli che abitano nella tua casa e ti lodano sempre! Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del santuario!” Salmo 84:4

Meraviglioso!
In questa situazione di totale dipendenza dal Padre,al riparo nel Suo “nido” caldo e sicuro, anche la nostra valle di Baka sarà trasformata in un luogo di sorgenti, e la prima pioggia la ricoprirà di benedizioni..e quando sarà il tempo di volare..Lui sarà al nostro fianco!

Lode a Dio!

mercoledì 30 novembre 2011

La Via della fedetà!

“Perché Mi chiamate: Signore, Signore! E non fate quello che dico?” (Luca 6:46)

















Con troppa facilità si sente parlare di Dio.. del Suo amore.. e della Sua misericordia, dimenticando che Dio, è anche un Dio severo che per amore castiga i Suoi figli. (Ebrei 12:5-6)

Spesso mi chiedo: che senso ha parlare di Dio, illudendo gli altri e noi stessi di conoscerlo mentre in realtà non è affatto così?

Troppo spesso dimentichiamo che Non sono le nostre belle parole e i nostri buoni propositi che attestano e ci fanno diventare figli di Dio, ma è la nostra vita..il nostro comportamento..il nostro modo di pensare e di agire, che dimostra realmente che siamo Suoi figli.

In ( Luca 6: 47 a 49) è scritto: “Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile. E’ simile a un uomo il quale costruendo una casa, ha scavato e scavato profondamente e ha posto il fondamento sulla roccia; è venuta un' alluvione la fiumana ha investito quella casa, e non ha potuto smuoverla perché era costruita bene. Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta: la fiumana l’ha investita e subito è crollata; e la rovina di quella casa è stata grande”

Credo sia importante per ognuno di noi, fare ogni tanto dei controlli.. delle verifiche sulla nostra vita, per vedere in quale delle due situazioni ci troviamo.

1) Se ci troviamo tra coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica nella loro vita riconoscendo con umiltà davanti a Dio i propri limiti; significa che abbiamo costruito la nostra casa sulla Roccia che è Cristo e nulla mai potrà farci cadere; neppure i venti e le piogge torrenziali delle avversità, perché il nostro Fondamento è Saldo e Solido! Lode a Dio!

2) Ma se ci troviamo tra coloro che ascoltano la parola di Dio e Non la mettono in pratica, accontentandosi soltanto delle loro belle parole.. dei loro buoni propositi.. allora significa che abbiamo costruito la nostra casa sulla terra.. una terra franosa, senza alcun fondamenta e alla minima turbolenza la nostra casa crollerà.. dimostrando di fatto; che Non abbiamo mai conosciuto Cristo!

“..Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo scacciato demoni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori” (Matteo 7:22 - 23)

Che il Signore ci aiuti ad attingere giornalmente le forze dalla Sua parola per continuare il nostro cammino sulla via della fedeltà alla Sua parola..in ogni circostanza della nostra vita!







lunedì 28 novembre 2011

Vieni a vedere..



"viene a vedere.." (Giovanni 1:46)




Quando Gesù chiede a Filippo di seguirlo (v. 43) non si pone domande... non mette in dubbio chi Egli sia e quando incontra Natanaele con molta naturalezza gli dice:

abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti:Gesù da Nazareth figlio di Giuseppe” (v. 45)

Chissà l’ entusiasmo e la gioia di Filippo nel comunicare questa meravigliosa notizia!

Ma la reazione di Natanaele è diversa; con un po’ di diffidenza risponde: "Può forse venire qualcosa di buono da Nazareth? " (v. 46)

Filippo non si scoraggia e non cerca neppure di convincerlo con parole che forse, in quel momento sarebbero state fuori luogo; gli dice semplicemente: “Vieni a vedere”.
Senza farselo dire una seconda volta Natanaele si avvia... e quando vede Gesù, le cose cambiano radicalmente !

Prima Natanaele era dubbioso e incerto... adesso, davanti alla bellezza, alla grandezza e alla regalità di Gesù, ogni dubbio svanisce, ora l'incertezza diventa certezza... e l’unica cosa che può fare è dire: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d'Israele". (v.49)


Meraviglioso!

Miei cari

quando Gesù entra a far parte della nostra vita, le cose inevitabilmente cambiano, quello che prima era motivo di timore e preoccupazione, adesso è motivo di gioia e di lode!

Grazie Signore...perché un giorno Tu mi hai chiamata per nome... io ti ho risposto...e da quel giorno la Tua meravigliosa luce è entrata nella mia vita!

A Dio sia la lode!


giovedì 24 novembre 2011

Un cuore dolcemente saggio..

“..Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me!" (1 Samuele 25: 32)





Quando gli uomini di Nabal si trovavano a Carmel, per pascolare il gregge, Davide e i suoi uomini si comportano con gentilezza e premura, non facendogli mancare nulla..creando attorno a loro, sia di notte che di giorno un muro di protezione. (v. 16)

La disponibilità e la bontà di questi uomini era tangibile ed evidente; ma Nabal essendo insensibile e duro di cuore, non si accorge di nulla, e nonostante il bene ricevuto, le amorevoli cure date ai suoi servi, e nonostante la sua grande ricchezza; quando Davide manda i suoi uomini per chiedere aiuto, con estrema freddezza ed arroganza risponde:


“Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi sono molti i servi che si allontanano dai loro padroni. Prenderò dunque il mio pane la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?". ( v. 10-11)

Appena Davide viene messo a conoscenza della cosa, decide di distruggere Nabal e tutta la sua famiglia, ma grazie alla saggezza e all’ avvedutezza, della moglie Abigail, desiste dal suo intento e ringrazia il Signore per averla messa sul suo cammino.

“Allora Davide disse ad Abigail: "Sia benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me! Sia benedetto il tuo senno e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani! ..e “ Circa dieci giorni dopo, il Signore colpì Nabal ed egli morì.” (v. 32-33-38)

Questo racconto della parola di Dio mi fa fatto riflettere su due punti:

1) l’importanza e il valore della riconoscenza e della gratitudine, verso chi ci fa del bene

2) l’importanza della saggezza e della dolcezza, nelle nostre parole; saggezza e dolcezza che si completano in Dio, solo Lui può convincere i cuori, Non noi ma Lui!

A volte il Signore mette al nostro fianco delle persone per aiutaci e consolarci, ma noi non le vediamo, perché siamo troppo impegnati su noi stessi e sul nostro egoismo, colmi di superficialità, e arroganza per accorgerci dei piccoli grandi doni di Dio.

Miei cari

Se la nostra vita dipende, ed è ripiena della grazia e della dolcezza di Dio, anche noi come Abigail potremo essere fonte di benedizione per gli altri.


A Dio sia la lode!

martedì 15 novembre 2011

...mi hai allargato il cuore...

“ L'anima mia, dal dolore, si consuma in lacrime.. io correrò per la via dei tuoi comandamenti, perché mi hai allargato il cuore.." Salmo 119: 28 e 32



Nei momenti di maggiore sconforto, quando i nostri occhi si consumano in lacrime dal dolore; ecco che la presenza e l’amore di Gesù ci avvolgono, ci danno sollievo, ci allargano il cuore, e in quel momento non siamo più soli.  
perché Lui è li, accanto a noi.

Dicendoci: “figlio mio, non temere Io sono qui, accanto a te, il tuo dolore è il Mio dolore... le tue lacrime sono le Mie lacrime” queste parole scivolano delicatamente, colmando il nostro cuore della Sua presenza.

Hai mai provato soltanto per un’attimo, a pensare, a cosa sarebbe la tua vita senza il calore del Suo amore, della Sua presenza, senza le Sue cure ed il Suo aiuto?


Personalmente, non riesco ad immaginare neppure un’ attimo della mia vita senza di Lui perché Lui è l’essenza della vita, da Lui viene la Vita...Lui, è la mia vita!

Quale gioia appartenere a Dio!

mercoledì 19 ottobre 2011

Fermatevi sulle vie e guardate...


“.. quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparve anche la zizzania “ (Matteo 13:26)




Purtroppo, il buon seme che il Signore ha seminato nel Suo campo, non è stato curato, nel corso degli anni i suoi figli si sono addormentati e il nemico ne ha approfittato per spargere la zizzania in mezzo al grano.

Nell'ambito cristiano ( sto parlando ovviamente in generale) il significato della parola: separazione dal mondo si è perso nel tempo.


Con astuzia e abilità satana è riuscito a confondere le idee, unendo ciò che invece dovrebbe essere separato.

Con l’andare del tempo, le abitudini e i pensieri dell’uomo sono cambiati, ciò che 30 anni o 40 fa era impensabile e inaccettabile oggi è assolutamente normale (vedi matrimonio gay, convivenze, ecc..)

Per il credente è accaduta un po’ la  stessa cosa, ciò che un tempo (per i vecchi e saggi credenti di una volta, magari con poca istruzione ma con più spiritualità e attaccamento alle cose di Dio) era peccato, ora non lo e’ più.


Satana è riuscito a dipingere di colori tenui il buio del peccato, facendolo apparire ai nostri occhi come una cosa piacevolmente normale, giusta.

Per esempio, è riuscito a farci vedere normale il fatto, che i nostri figli rincasassero alle prime ore del mattino, dopo avere passato gran parte della serata in Discoteca.

E’ riuscito a farci accettare  il fatto, che il credente può sposarsi con un non credente, illudendoci ancora che chissà... forse in futuro potrebbe convertirsi o facendoci credere ( sempre per il nostro tornaconto ) ad una finta conversione.


E'
riuscito a farci vedere la convivenza come una cosa normale, dimenticando che la parola di Dio parla di matrimonio, non di convivenza 

"Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri." (Ebrei 13:4)

In base alle tante separazioni per futili motivi, che ci sono anche nell’ambito cristiano, appare evidente che satana è riuscito a sminuire quasi completamente, il valore del matrimonio cristiano, dimenticando che quello che Dio ha unito l’uomo non può e non deve separarlo. (Matteo 19:6)

Senza parlare del fatto che tutti noi, conviviamo nelle Chiese con discordie, contese, rancori antipatie, pregiudizi, rivalità, prevaricazioni, ecc..

Ma la cosa straordinaria è che in tutti questi cambiamenti Dio è rimasto lo stesso e oltre che un Dio d’amore è anche un Dio giusto che per amore castiga i Suoi figli.

"Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.” (Ebrei 13: 7- 8)

“..e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede..” in questo versetto che parla dell’immutabilità di Dio è importante notare anche il collegamento tra la fede e i frutti spirituali che devono essere necessariamente presenti nella vita del credente, portando altri ad imitare la nostra fede!

Se oggi non riusciamo più a vedere la differenza, tra la luce e le tenebre certamente in futuro si vedrà e allora potremmo chiaramente distinguere tra la zizzania (il falso credente) e il grano (il vero credente)

In (Matteo 13:30) è scritto: “lasciate che tutti e due crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano raccoglietelo nel mio granaio”

Miei cari,
oggi (perché il domani non ci appartiene) con l’aiuto di Dio, abbiamo ancora la possibilità di ravvederci, cambiando le nostre posizioni sbagliate (Ebrei 3:15 )

Ma per fare questo, c’è una sola ed unica condizione: ritrovare la comunione persa con il Padre, ammettendo con umiltà il nostro peccato, davanti a Lui, cercando di ritrovare con passione i sentieri antichi che abbiamo perso e incamminarci in essi con fedeltà.

"Così dice il Signore: “Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre!" (Geremia 6:16 )

Gloria a Dio!

giovedì 13 ottobre 2011

Comportatevi in modo degno


“.. comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, affinché, sia che io venga a vedervi sia che io resti lontano, senta dire di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la fede del vangelo, per nulla spaventati dagli avversari.” (Filippesi 1:27)


Possiamo essere degni della fiducia di qualcuno, quando siamo coerenti con ciò che diciamo. Se diciamo una cosa e immancabilmente ne facciamo un‘altra, non saremmo degni della fiducia di nessuno (Matteo 5:37)

Allo stesso modo, non potremo essere degni del vangelo di Cristo, se diciamo di amare Dio, comportandoci Non come piace a Lui ma come piace a noi.

Per essere degni del vangelo di Cristo c’è un solo modo: ubbidire alla parola di Dio, nella pratica della nostra vita ogni giorno.

Ricordando che siamo figli di un RE, del Re dei re e come tali dobbiamo comportarci, in modo degno sempre in ogni occasione, consapevoli del nome che portiamo come figli dell’ Iddio altissimo.

Prima di incontrare il Signore eravamo dei poveri mendicanti che vivano immersi nei loro peccati, ma quando Dio ci ha chiamati ci ha anche eletti a salvezza eterna.

“... noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità..” (2 Tessalonicesi 2:13 )

Facendoci diventare eredi e coeredi con Cristo.

“...se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui per essere anche glorificati con lui.” (Romani 8:17)

Quale gioia e quale grande responsabilità !

Nel momento in cui abbiamo risposto alla chiamata di Dio, abbiamo Lasciato ai Suoi piedi le nostri vesti sporche, diventando da quel momento in poi delle nuove creature...rigenerate e pulite, riscattate con il prezioso Sangue di Gesù.

“ Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove.“ (2 Corinzi 5:17)

Ma spesso, troppo purtroppo, pur essendo consci del fatto che siamo figli di un RE, lavati e riscattati con il prezioso sangue di Gesù (1 Pietro 1:23 ) continuiamo a vivere esattamente come prima.. preferendo i nostri vecchi abiti sdruciti e sporchi.. continuando a comportarci esattamente come il mondo.

Se viviamo la “vita cristiana” deviando a destra e a sinistra, disubbidendo a quello che Dio ci chiede, possiamo sinceramente dire di essere degni del vangelo di Cristo?

Miei cari,

Riflettiamo attentamente... ed agiamo di conseguenza.

Ricordando che senza la fermezza che proviene da Dio, nel continuare il nostro cammino con integrità restando fermi nella fede, non potremo essere in alcun modo degni, del nome che portiamo.

Che il Signore ci aiuti ( partendo da me) a rivedere i nostri pensieri e atteggiamenti sbagliati, cambiando direzione se ci accorgiamo di non portare onore e gloria al Suo Santo nome!

venerdì 2 settembre 2011

C'è grande potenza nella preghiera!

“E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalec..” (Esodo 17:11-12 )

                                                                                      


A volte, per le vicissitudini della vita.. le nostre braccia sono stanche.. fiaccate dal peso delle difficoltà.. del dolore.. e in quei momenti anche noi come Mosè sentiamo il bisogno di essere sostenuti e incoraggiati dai nostri fratelli, attraverso la preghiera.

Le battaglie spirituali si possono vincere soltanto attraverso la forza della preghiera, nell'unità e nella compattezza davanti a Dio: “ rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.” (Filippesi. 2:2 )

E’ importante notare la relazione: tra Mosè e Dio - tra il popolo di Israele e Mosè- tra Mosè, Aronne e Cur.

E’ bellissimo vedere questa sintonia.. quest’unica melodia d’amore e di fiducia rivolta verso il loro Dio, ed è altrettanto bello vedere la determinazione e la concentrazione massima delle forze, che venivano da Dio per vincere la loro battaglia.

In quel momento tutti sperimentarono e trassero profitto dalla collaborazione di ogni singola parte del corpo, tenuto in piedi dalla sola potenza di Dio.

Miei cari,l’unita non è fatta di isolamento egoistico, di chiusure ascetiche, ma di sane e continue relazioni in Cristo, nella condivisione e nella gioia della comunione fraterna!

Sia che preghiamo vicini fisicamente, uno accanto all'altro nella propria comunità, sia che preghiamo lontani l’uno dall'altro nelle nostre case, se la preghiera è rivolta a Dio nella sincerità del nostro cuore, ha lo stesso identico valore. Non è la vicinanza fisica che ci avvicina a Cristo.. ma è Cristo che ci unisce anche se siamo lontani.

In (Geremia 15: 20) è scritto: “Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo;essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti»,dice il SIGNORE.”

Ma per essere un forte muro di bronzo e contrastare i continui attacchi del nemico dobbiamo combattere assieme uniti nella preghiera, con piena certezza di fede, che il Signore interverrà e ci libererà!

Tenendo sempre presente che quando i figli di Dio si mettono in preghiera satana trema perché ha paura!

Ed è per questo motivo che con grande abilità e strategia cercherà in tutti i modi, di impedirci di pregare: usando, magari il tempo.. che non basta mai.. la pigrizia.. l’incomprensione.. e la stanchezza.. insinuando anche nella nostra mente il dubbio atroce:“ che intanto le cose non cambieranno mai” quale errore, quale menzogna!

In Giovanni (14:13.14) è scritto:” ..quello che chiederete nel mio nome lo farò, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel figlio. Se chiederete qualcosa nel mio nome io la farò.”

L’importante è che le nostre richieste siano sempre in sintonia con la volontà di Dio, seguendo Non i nostri desideri, Ma i desideri di Dio per noi!

“Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.” (1 Giovanni 5:14)

A Dio sia la gloria!






giovedì 1 settembre 2011

Ecco l'amore!

“Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione.” (Luca 10:33)





Nella parabola del buon Samaritano viene messo chiaramente in evidenza che davanti a Dio Non è la nostra conoscenza teologica che ha valore, Ma è la sostanza di quello che c’è realmente nel nostro cuore.

Davanti alla sofferenza di un' uomo ferito, lasciato quasi senza vita dai ladroni che lo avevano derubato e picchiato, sia il Sacerdote che il Levita, senza provare il minimo rimorso lo vedono...ma passano oltre.

“Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto.” (Luca 31-32)

Dimostrando la loro totale indifferenza, aggirano l’ostacolo e facendo finta di niente, proseguono il loro cammino tenendosi ben distanti da quello che poteva essere un problema per loro.

Mentre il Samaritano, ritenuto totalmente indegno, vede l’uomo e si ferma, con estrema dolcezza e compassione, quasi fosse lui a sentire il dolore dell’altro,si avvicina...fascia con delicatezza le sue ferite versandovi sopra dell’olio per attenuare in qualche modo il dolore e poi, vi versa sopra del vino per disinfettarle, ma non si ferma qui... prende tra le sue braccia l’uomo ferito, lo mette sulla sua cavalcatura e lo porta nella locanda più vicina.

A questo punto, molti di noi sarebbero soddisfatti e direbbero: “ più di cosi non posso fare, l’ho tolto dalla strada l’ho portato in una stanza al sicuro, adesso basta.. ora la cosa non mi riguarda più”.

Ma al buon Samaritano questo non basta, resta accanto all'uomo ferito tutta la notte e il giorno dopo, prima di partire prende due denari e li da al padrone della locanda, chiedendogli di prendersi cura di lui.

“prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più te le renderò al mio ritorno”(luca 10:35)


Che meraviglia!

Ecco l'amore, fatto non solo di sentimenti, ma di azione e volontà.

Se l’amore è sempre troppo discreto... troppo prudente... troppo ragionevole, non può essere il vero Amore che proviene da Dio.


Senza coinvolgimento, passione e sofferenza non ci può essere Amore e senza Amore, non possiamo essere di aiuto a nessuno

L’ esempio perfetto dell’amore ce lo ha lasciato Gesù, che ci amati con una tale passione, un tale coinvolgimento, da donare la Sua vita per noi che non meritavamo assolutamente nulla.

Che il Signore ci aiuti ad agire, quando è il momento di agire...amando sempre, in ogni circostanza!


A Dio sia la gloria!

lunedì 29 agosto 2011

Non diamo nulla per scontato

“In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” Giovanni 5:24


























A volte, anche le cose più belle ed importanti della nostra vita, se diventano un’abitudine, possono apparire ai nostri occhi...come ovvie, scontate, non ci facciamo più caso...per questo motivo non ci soffermiamo sufficientemente a pensare, meditare, riflettere.

Non potremmo mai apprezzare la bellezza di un tramonto, se non ci fermiamo ad osservare le sfumature e l’ intensità dei sui colori caldi, avvolgenti...non potremmo mai apprezzare le bellezza e la delicatezza di un fiore se non ci fermiamo ad osservarlo gustandone tutto il suo profumo.

Allo stesso modo, nei confronti della parola di Dio, non potremmo mai apprezzarla e gustarla se non ci fermiamo a meditarla...vivendola e respirandola come il profumo di un fiore...

Forse non ce ne rendiamo conto, ma in questa meravigliosa frase di Giovanni è racchiusa tutta la nostra vita cristiana...e dalla sua applicazione nella nostra vita dipende la nostra salvezza, Non una salvezza temporanea, Ma una salvezza eterna. 

Lode a Dio per questo!

mercoledì 24 agosto 2011

Riflessioni

























Premetto, che quanto sto dicendo non vuole essere una critica, ma semplicemente una constatazione dei fatti così come sono, come io li vedo e li vivo.

Ultimamente, ho dovuto per forza di cose rivedere alcuni aspetti della mia vita cristiana (e di conseguenza anche del modo di vivere la vita cristiana in generale) cose che pensavo fossero scontate, ma che non lo sono e non devono esserlo; l’amore cristiano e la comunione fraterna.

Penso che tutti noi come credenti, sia individualmente che come Chiesa dovremmo fare ogni tanto un sincero resoconto della nostra vita, per vedere eventuali carenze, riportando se è il caso, delle modifiche (o drastici cambiamenti se necessario) nel nostro modo di pensare, di sentire e di vivere la vita cristiana.

Personalmente vedo enormi carenze in me ma anche attorno a me, molto spesso insegniamo e parliamo di amore, fedeltà, comunione fraterna, ma non ne conosciamo minimamente il significato, non lo sentiamo, non lo viviamo, non lo manifestiamo e la cosa ancora più strana è che quando qualcuno prova, cerca con molta umiltà e in piccolissima parte a dimostrare agli altri la sensibilità e l’amore di Dio, molto spesso viene considerata una persona strana, particolare, quasi facesse parte di un altro pianeta.

E’ chiaro, che qualcosa non va.

Ciò che dovrebbe essere normale per il credente è diventa una cosa anormale, strana, più passa il tempo, più diventiamo aridi e vuoti spiritualmente, a parole siamo tutti disponibili e amorevoli ma poi, quando ci troviamo ad affrontare situazioni difficili, con persone che soffrono davvero, e vivono in una profonda solitudine ed emarginazione.. rimaniamo bloccati, non sappiamo cosa fare e quando cerchiamo di fare qualcosa, molto spesso facciamo la cosa sbagliata (sto parlando ovviamente in generale, perché grazie a Dio, ci sono credenti che amano il Signore sinceramente e concretamente).

Di solito, quando qualcuno si avvicina a noi per chiedere aiuto cominciamo a diventare sospettosi (qualcuno dice, dobbiamo tutelare noi stessi) e cosi iniziamo ad indagare, prendiamo informazioni, telefoniamo ovunque per sapere chi è e poi magari deleghiamo altri, dicendo che non spetta a noi oppure come dicevo, cerchiamo di aiutarlo perché è cristiano ed è un “dovere” ma lo facciamo male, in modo superficiale perché non lo sentiamo “e in fondo, non ci riguarda”.

L’aiuto è stato dato si, ma non secondo il cuore di Dio, di conseguenza riamane soltanto un gesto vuoto, fine a se stesso, che non produce nulla e non lascia nulla!

E la cosa ancora più grave è che le persone che abbiamo “aiutato” non saranno in questo modo, portate a glorificare Iddio, al contrario rimarranno deluse e scandalizzate dal nostro comportamento, freddo, distaccato ed incoerente.

“.. se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e quando dessi il mio corpo per essere arso, ma non avessi amore, tutto questo niente mi gioverebbe” (1 Corinzi 13:3)

Non c’è cosa peggiore che dare e ricevere un’ aiuto di circostanza vuoto, non sentito, dato così, tanto per dare “ per togliere il problema, il più presto possibile” questo modo di “aiutare” e di agire non è affatto cristiano e certamente non porterà il frutto sperato, perché è una lama tagliente che penetra l’animo e il cuore della persona che soffre ed è costretta comunque in qualche modo a subire, essendo in quel momento particolare della sua vita più fragile e vulnerabile.

Sempre in base a 1 Corinzi 13 vediamo chiaramente, che tutto ciò che facciamo deve essere sentito; fatto per amore, e in funzione dell’amore (che dobbiamo avere per Dio e per gli altri) se non abbiamo amore tutto ciò che facciamo non serve a nulla, resta soltanto un gesto vuoto e sterile “come un rame risonante e uno squillante cembalo”

Tristemente e con dolore, ho scoperto che si può aiutare qualcuno pur provando disgusto, diffidenza, e paura, sembra impossibile ma è così, a volte noi usiamo una maschera, una facciata di bontà .. mentre nel nostro cuore c’è diffidenza, mancanza di amore e di sopportazione.

Dimenticando che l’amore che viene da Dio è un ’atto di decisione, di volontà e di ubbidienza.

Spesso (probabilmente senza rendercene conto ) tendiamo a separare l’amore per Dio dall’ amore cristiano e dalla comunione fraterna, ma questo è sbagliato.

Perché le cose sono ben collegate e unite tra di loro: amore per Dio = fedeltà a Lui = amore per i fratelli ( e il prossimo in generale ) = comunione fraterna.

Ci sarà una reale comunione fraterna, se avremo un reale amore per Dio e per i nostri fratelli, senza questo presupposto di amore la comunione fraterna rischia di diventare soltanto una farsa.

“ se diciamo di avere comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce abbiamo comunione gli uni con gli alti..” (1 Giovanni 1:6 – 7)

Il nostro amore per gli altri è regolato dall’amore che abbiamo per Dio.

“se uno dice: “io amo Dio”, e odia il proprio fratello è bugiardo: chi non ama infatti il proprio fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? E questo è il comandamento che abbiamo da Lui; chi ama Dio ami anche il proprio fratello.” (Giovanni 4:20- 21)

La parola odio è una parola forte e molti di noi probabilmente diranno che non odiano nessuno.. ma l’odio è semplicemente il contrario dell’amore e odiare significa più precisamente, provare un senso di profonda intolleranza verso qualcuno e questo tipo di sentimento (dobbiamo ammetterlo) molto facilmente si fa strada dentro di noi.

Troppo spesso, dimentichiamo che il credente dovrebbe essere l’esempio dell’amore perfetto.

“..se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore diventa perfetto in noi. Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi..DIO E’AMORE; e chi dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui” ( 1 Giovanni 4:12-13-16)

Da questo amore intenso, che dobbiamo avere gli uni per gli uni altri, si riconoscerà che siamo figli di Dio, solo in base a questo tipo di amore perfetto, concreto che ha le sue radici in Dio potremmo amare realmente i nostri fratelli (e gli altri) godendo di una profonda comunione fraterna.

Tutto ciò che Non è conforme a questo tipo di amore, rimane soltanto un’ imitazione dell’amore, MA NON E’ L’AMORE DI DIO.

Purtroppo il più delle volte il nostro amore è basato soltanto sulle parole, sulla teoria ma la teoria non è altro che un complesso di precetti che serve da guida alla pratica, senza la quale non c’è amore!

Ci vantiamo del fatto che abbiamo la sana dottrina, la verità e la vita, rimarchiamo giustamente l’importanza della grazia ma minimizziamo l’importanza delle opere e questo è sbagliato, perché la fede e le opere vanno di pari passo.

“..che giova fratelli miei se uno dice di avere fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Or se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro : “Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova? Così è della fede; se non ha le opere è per se stessa morta.. infatti, come il corpo senza lo spirito è morto così anche la fede senza le opere è morta” (Giacomo 2: 14 a 17-26)

Ma noi ( probabilmente senza rendercene conto) continuiamo a vivere tranquillamente in un complesso di precetti che si chiama TEORIA!

A volte mi chiedo, come mai, noi credenti che viviamo (o meglio) dovremmo vivere nella luce di Dio, non risplendiamo più e perché spesso per capire cosa significa sensibilità e amore dobbiamo prendere esempio dal mondo, da coloro che sono nelle tenebre?

In (Matteo 5:16 ) é scritto:

“ così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”

Questo è ciò che dobbiamo fare, illuminare gli altri con la luce di Dio affinchè tramite il nostro aiuto; GLORIFICHINO IL PADRE.
Partecipando al dolore degli altri con umiltà, senza farlo pesare sentendolo come un privilegio e non come un peso, ricordando che ogni persona è speciale ed unica agli occhi di Dio.

L’amore si può dimostrare in tantissimi modi, a volte è sufficiente un piccolo gesto, una preghiera, una stretta di mano, un’ abbraccio sincero.

Tanti anni fà, quando ero bambina ricordo che uno dei miei desideri più grandi era quello di avere un grande casa dove poter portare tutte le persone sole ed emarginate, che stavano male, ed erano in difficoltà .. e il mio sogno più grande era quello di tenerle sempre con me!

Questo era il modo di amare e di sentire di una piccola bambina .. ma lo scorrere degli anni non ha cambiato questo mio sentimento di amore e protezione verso le persone più fragili e indifese, al contrario, si è ulteriormente rafforzato portandomi a pensare seriamente al problema e sono giunta alla conclusione, che per tutti i credenti (nati di nuovo) sia individualmente che come chiesa locale, dovrebbe essere naturale e spontaneo prendersi cura delle persone più deboli e disagiate cercando di dare loro tutto l’aiuto e il sostegno morale e affettivo di cui necessitano ma SOPRATUTTO l’aiuto spirituale, parlando dell’amore di Dio dicendo loro che Dio li sta cercando e si prende cura di loro.

Come dicevo, se in qualche modo tramite il nostro aiuto queste persone potranno trovare sollievo e ristoro, questo li porterà a GLORIFICARE IL NOSTRO SIGNORE; ed è questo lo scopo principale dell’amore ; PORTARE GLI ALTRI A GLORIFICARE IDDIO!

Per lo stesso motivo, in ogni città dove ci sono dei credenti “che sono la luce di Dio” dovrebbe esserci una testimonianza concreta del suo amore, una fiaccola sempre accesa dalla quale esce un luce continua, costante, che illumina ed emana calore, un posto aperto a tutti, dove le persone sole e abbandonate a se stesse possono recarsi con tranquillità, sapendo di essere accolte sempre con disponibilità e amore, dove si sentono capite ed accettate perché lì regna in modo concreto l’amore di Dio!

Nella scrittura troviamo una quantità innumerevole di versetti che parlano di amore, che è poi il tema principale di questa mia riflessione, ma il punto è: come può l’amore di Dio diventare attivo nella mia vita?

Il mio pensiero, va all’unico esempio di amore Gesù: e Lui ci ha insegnato che l’amore è; donazione, identificazione, immedesimazione.
Amare gli altri secondo il cuore di Dio, significa immedesimarsi ed identificarsi a tal punto con le emozioni e il dolore degli altri, da sentire come mio il loro dolore.

L’amore di Dio non è mai statico, al contrario è sempre attivo e travolgente come un fiume in piena che ci inonda e ci ricopre come una sorgente continua di acqua viva.

“..chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete in eterno; anzi l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che zampilla in vita eterna ” (Giovanni 4:14)

Ecco come deve essere l’amore che ha le sue radici in Dio: TRAVOLGENTE !

Se noi ci facciamo riempire del continuo da quella Fonte inesauribile di acqua viva la dolcezza della relazione, che abbiamo con Dio, fluirà da noi con abbondanza senza interrompere mai il suo flusso.

Mi rendo conto, che a volte il Signore per inclinare i cuori verso di Lui usa i mezzi e le circostanze più impensate, sino a poco tempo fa, non avrei mai pensato di poter esporre i miei pensieri in modo così preciso e dettagliato, un pò per timidezza, insicurezza ed eccessiva riservatezza, ma soprattutto per il timore e la paura del giudizio degli altri.

Devo ammettere sinceramente, che questo timore ha condizionato molto la mia vita impedendomi in varie occasioni di dire ciò che pensavo, ma attraverso una serie di circostanze spiacevoli che si sono verificate , il Signore mi ha dato la forza di superare lo scoglio della paura ed ho capito che ciò che conta realmente per me è il giudizio e l’approvazione di Dio ed ho scoperto che se noi, in qualche modo ci lasciamo usare da Lui, possiamo assistere a veri e propri miracoli, intorno a noi e dentro di noi!

La nostra superficialità come credenti nell'affrontare la sofferenza e il dolore degli altri mi ha portata ad esprimere tutta la mia amarezza e la mia preoccupazione.. ma il Signore è sovrano e sa il perché delle cose.. se alcuni comportamenti e atteggiamenti sbagliati, hanno indotto me, ad esprimere ciò che penso (sulla base della scrittura ) sicuramente, il Signore continuerà a parlare e a sensibilizzare altri cuori verso di Lui e verso le persone che sono nel disagio fisico, morale e spirituale.

Inoltre, penso che l’amore sia un pò come un’ investimento.. infatti; donando amore si riceve amore e niente sottolineo niente, ripaga di più del sorriso, delle lacrime di gioia e di riconoscenza della persona che abbiamo aiutato, ma se la riconoscenza non c’è .. non importa .. l’acqua della vita è fluita comunque e continuerà ad affluire!

Se noi continueremo a rimanere uniti alla sorgente, da noi uscirà un flusso continuo di benedizioni per noi e per gli altri e non conosceremmo mai l’aridità.

Vorrei concludere con queste frasi tratte da: “impegno per l’altissimo” di Oswald Chambers che mi sembrano molto appropriate:

“ la salvezza e la santificazione hanno reso la mia vita differente da prima? Posso sopportare la luce di ciò che è scritto in 1 Corinzi 13, oppure sono costretto ad evitarne l’investigazione? La salvezza operata in me dallo Spirito Santo mi affranca interamente e finché io cammino nella luce, come Dio è nella luce, Egli non vede in me nulla da biasimare, perché la sua vita stessa opera in ogni settore della mia non solo nella parte conscia di essa, ma molto più in profondità!”

Che la volontà di Dio possa essere compiuta in noi, in ogni cosa, cominciando da me!

Nota: Prendere consapevolezza di qualcosa che non va nella nostra vita, significa valutare le proprie responsabilità come credenti davanti a Dio e questo implica un cambiamento, un rinnovamento e un movimento continuo verso di Lui!
A Lui si la gloria!

martedì 16 agosto 2011

Non esiste sconfitta per chi confida in Dio!

“ ...ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio”. 1 Samuele 30: 6




Quando Davide si rende conto che la sua città è stata depredata, che tutto è stato bruciato, che le donne e bambini sono stati fatti prigionieri (comprese le sue due mogli) si dispera e piange.

“ Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forze di piangere” (v.4)

Dal punto di vista umano Davide è giustamente angosciato... il suo cuore è straziato, la tensione che sta vivendo in quel momento è forte, le persone attorno a sé parlano addirittura di lapidarlo (v. 6 ) tutto sembra buio...disperatamente buoi.

Ma dopo un primo momento di scoraggiamento e di disperazione decide di “fortificarsi nel Signore, nel suo Dio” chiedendo a Lui la forza e i consigli necessari, su cosa fare...su come muoversi ( v. 8)

Seguendo scrupolosamente le indicazioni del Suo Dio, Davide sperimenta una grande vittoria!

Ma l’onore e la gioia di questa vittoria non è dovuta alle sue capacità, alla sua bravura, ma è dovuta solo ed esclusivamente a Dio!

Per questo motivo sente il bisogno di condividere con altri, in modo pratico la sua gioia.

E quando gli uomini che erano andati con Davide gli suggeriscono stoltamente di dividere il bottino soltanto con gli uomini che avevano combattuto assieme a loro, Davide risponde:

Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che il Signore ci ha date: egli ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. Chi vi darebbe retta in questa cosa? La parte di chi scende alla battaglia, deve essere uguale alla parte di chi rimane con i bagagli: faranno tra loro parti uguali” 
( 1 Samuele 30:23-24)

Mi colpisce molto, questa sequenze delle cose nella vita di Davide :

1) riconoscenza della propria impotenza

2) rifugio in Dio, per attingere da Lui forza e consigli

3) altruismo nel condividere con altri ciò che Dio gli ha donato.

Caro amico/amica quando ti trovi davanti a situazioni, dove umanamente parlando sembra non esserci per te alcuna via d’uscita, come Davide continua con fermezza e tenacia a confidare nel Signore e Lui certamente ti darà tutto ciò che ti occorre!

Ma non dimenticare di condividere con altri ciò che avrai ricevuto.

“...perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi.”(Luca 6:38)

Che meraviglia...che consolazione,  scoprire ogni giorno attraverso la parola di Dio tutta la potenza, la grandezza e la consolazione di un Dio meraviglioso, un Dio che non delude mai! 

Gloria a Dio!

lunedì 15 agosto 2011

Fammi sentire il rumore del silenzio..



Ti prego...fammi sentire il rumore del silenzio...un silenzio fatto di suoni e di colori...di nostalgia ed emozioni ... di onde che si infrangono...voglio sentire i battiti del cuore, e il profumo dei fiori colti assieme a te...rivedere il tuo viso...il tuo sorriso...sentire la tua mano nella mia... si, voglio restare nel silenzio mentre una leggera brezza mi accarezza il viso...

giovedì 11 agosto 2011

Astenetevi da ogni apparenza di male



Provate ogni cosa, ritenete il bene. Astenetevi da ogni apparenza di male.”
(1 Tessalonicesi 5 : 21-22)







Come figli di Dio, siamo chiamati a verificare..provando ogni cosa attraverso la parola di Dio, la veridicità di qualcosa o di qualcuno..ritenendo per noi soltanto ciò che è buono, ciò che viene da Dio.

Dopo aver ritenuto il bene, siamo chiamati anche ad “astenerci ” da tutto ciò che potrebbe essere “apparenza” di male.

Non da tutto dobbiamo astenerci, badate bene ma soltanto da ciò che potrebbe essere “apparenza di male” per le persone che ci osservano, usando la giusta attenzione..nel modo si parlare, di comportarci e di vestire, affinché non siamo in qualche modo, motivo di ostacolo..di inciampo per altri.

“ perciò non giudichiamo più gli uni gli altri ma piuttosto giudicate questo: di non porre alcun inciampo al fratello… quel che per voi è bene non diventi motivo di biasimo.” (Romani 14:13-16)

Purtroppo, mi sono accorta che “ l’astenerci da ogni parvenza di male” viene fortemente trascurato e sottovaluto nella nostra vita cristiana.

Con facilità e per comodità ci nascondiamo volentieri dietro altri versetti che usiamo a sproposito, nel modo sbagliato, soltanto per la nostra comodità.


Faccio un ‘esempio: “Or il Signore è lo Spirito e dov’è il lo Spirito, li vi è libertà” ( 2 Corinzi 3:17 ) quante volte è stato distorto e abusato questo versetto!

E quanto dolore procuriamo al cuore di Dio ogni volta che questo accade!

Non di rado ( purtroppo) dietro la frase “il Signore guarda il cuore” si vedono comportamenti non proprio consoni a donne e uomini di Dio, sia nel modo di parlare, che nel modo di vestire e comportarsi, dimenticando che per un figlio/figlia di Dio è importante sia l’interno che l’esterno della nostra vita.

L’ essere liberi in Cristo Non significa fare tutto quello che Noi riteniamo giusto, Ma fare ciò che è giusto davanti a Dio.

Facendo prevalere in noi frutti dello spirito, nella sovrana eccellenza dell’amore di Dio.

E l’amore che proviene da Dio, tra le altre cose “..Non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie.."
(1 Corinzi 13:4-5)

Signore aiutaci a comprendere con umiltà, se c’è nella nostra vita ( nella mia vita) qualcosa che pur non essendo male, potrebbe essere “apparenza di male” affinché possiamo evitarlo, dando in questo modo gloria a Te Signore, solo a Te!
A Dio sia gloria!

sabato 30 luglio 2011

C'è più gioia nel dare, che nel ricevere...



c’è più felicità nel dare che nel ricevere” Atti cap. 20:35






La realtà di questo splendido versetto come tanti altri, ci riporta all’amore e all’altruismo.

Ma per poter dare, dobbiamo prima ricevere, se noi non riusciamo per primi a sentire l’amore di Dio nel nostro cuore, non saremo mai in grado di amare gli altri con il Suo amore.

E di conseguenza non potremmo neppure comprendere la gioia che si prova nel donare. Donare non è sempre e soltanto qualcosa di pratico (anche) ma non solo. Donare è incoraggiamento, partecipazione, sostegno morale e spirituale, sofferenza e dolore ma è anche gioia per le piccole cose.

A questo proposito vorrei fare una piccola parentesi, facendovi partecipi di una mia esperienza.

Un po’ di tempo fa, ho avuto modo di entrare per la prima volta in un ricovero per anziani e davanti alla tristezza e all’abbandono di quel luogo, non sapevo davvero, cosa fare e cosa dire,  dopo aver chiesto al Signore, la forza e le parole giuste, ho cercato in qualche modo di fare conoscenza, cogliendo l’occasione per parlare loro dell’amore di Gesù, ricordandogli che nonostante il profondo senso di abbandono e la tristezza, che provavano per non avere vicino a se i loro cari, Gesù era sempre al loro fianco e non li avrebbe mai abbandonati.

Mi hanno ringraziato e ho notato, che ciò che avevo detto, gli aveva fatto piacere, ma mi sono accorta che oltre alle parole di incoraggiamento avevano bisogno anche di calore umano e di affetto...è bastato un semplice abbraccio, un sorriso, una parola dolce per vedere nei loro occhi una luce diversa... non potrò mai dimenticare quella luce nel loro sguardo.

Eppure, non avevo fatto nulla di eccezionale, avevo semplicemente cercato di donare l’amore e l’affetto che il Signore mi aveva messo nel cuore, ed io mi sentivo felice e arricchita per questo.

Per aiutare e incoraggiare qualcuno, non è importante la distanza, il luogo o il tempo... ogni situazione è utile e adatta per donare qualcosa.

Personalmente, non riesco a vedere nessun movimento, nessun gesto, o parola senza l’amore che proviene da Dio. E’ inevitabile, tutto ci riporta al suo amore... e ciò che noi facciamo, se lo facciamo per forza, con l’aridità nel cuore, farà soltanto del male, non porterà a nulla, non recherà gioia. Ogni nostro gesto, parola e azione deve essere sempre improntata sull’Amore e nient’altro.

Se il nostro dare, ha le caratteristiche dell’amore di Dio, donare sarà per noi una cosa naturale, spontanea e la felicità che proveremmo nel donare sarà sicuramente maggiore di quella che potremmo provare nel ricevere.

Dal punto di vista umano, tutto questo è incomprensibile, ed è naturale perché il cuore dell’uomo senza Dio, non può comprendere le cose di Dio.

In 1 Corinzi 2:14-15-16 è scritto: “ Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.” ma il cuore dell’uomo toccato dall’amore Dio, riesce a comprendere pienamente ogni cosa, infatti: “ ..colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno. Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.”

Ma se l’uomo spirituale, che ha la “mente di Cristo” e dovrebbe discernere le cose dello Spirito, non è in grado di comprendere e amare gli altri dell’amore completo di Dio,  c’è qualcosa che non va.

A volte mi chiedo perché la disponibilità nell’offrire, nell’andare verso gli altri è più sentita e vissuta dalle persone che non hanno sperimentato la totalità dell’amore di Dio, che dal credente che ha sperimentato l’amore di Dio?

Sinceramente non riesco a trovare una risposta.

In Giacomo 2:18 e 26 è Scritto ancora:“ ...qualcuno dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere»; mostrami la tua fede senza le tue opere e io ti mostrerò la mia fede con le mie opere...infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” 

A volte, minimizziamo l’importanza del dare dicendo “ciò che conta è il cuore” dimentichiamo, che ciò che abbiamo dentro il cuore si manifesta all’esterno; attraverso la disponibilità e la sensibilità verso gli altri. L’esempio del dare, dell’altruismo e dell’amore, lo troviamo solo in Dio e se noi abbiamo compreso le cose di Dio, per avere gioia in Lui, dobbiamo imparare ad amare secondo il Suo cuore, dimenticandoci di noi stessi e del nostro egoismo.

La parola dare, mi fa venire in mente l’immagine di un tuffo, in una calda giornata d’estate. Prima di tuffarci nell’ acqua siamo accaldati, ma dopo che ci siamo tuffati, siamo completamente rinfrescati, pieni di nuova energia, pronti per rituffarci ancora... e neppure un piccolissimo punto del nostro corpo è rimasto asciutto.

Com’è naturale bagnarsi al contatto con l’acqua è altrettanto naturale e spontaneo ricevere quando si dona... come l’arsura e il caldo d’estate ci spingono a tuffarci, per trovare refrigerio allo stesso modo l’amore di Dio che è nei nostri cuori, dovrebbe spingerci a donare andando verso gli altri, nei modi e nei tempi che Lui ci indicherà.

A volte, i modi in cui si riceve non sempre si possono definire, o spiegare ma una cosa è certa; donando si riceve sempre qualcosa...se accendiamo una luce in un luogo buio... è naturale, essa risplenderà...certamente...ma in quel luogo prima della luce... c'era il buio!

Signore aiutaci a vedere gli altri con i Tuoi occhi, per amarli con il Tuo cuore.

giovedì 14 luglio 2011

Un 'amore eterno

“Le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, né i fiumi sommergerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, sarebbe certamente disprezzato.“ Cantico dei Cantici 8:7



Ogni volta che leggevo questo versetto, rimanevo colpita dalla sua bellezza, ed ora che il mio amato è andato con il Signore...ne realizzo la profondità nella mia vita.

Quando l’amore è unito in Cristo nessuna cosa potrà mai spegnerlo, neppure la morte, perché la morte è stata vinta sulla croce per noi e questo, ci da la certezza che un giorno rivedremo i nostri cari e resteremo uniti al nostro Dio per l’eternità!

Ai giovani e a ai meno giovani che sono ancora alla ricerca di un compagno/compagna, vorrei ricordare l’importanza di un legame in Cristo. 


Non potrà mai esserci una vera un’unità, completa in ogni suo aspetto se non c’è in comune la stessa spiritualità, la stessa fede, lo stesso amore per il Signore.

In 2 Corinzi 6 :14 a 16 è scritto: “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente..”

Riflettiamo attentamente su questo punto...” noi, siamo il tempio del Dio vivente” e questo tempio non possiamo e non dobbiamo in nessun modo contaminarlo. 


Anche nella scelta del compagno/compagna dobbiamo piacere a Dio.

Ricordando che l’ubbidienza vale di più,  molto di più del sacrificio (1 Samuele 15:22 )

Nell'amore di Gesù!

giovedì 7 luglio 2011

La vita è come un soffio...

“I giorni dell’uomo sono come l’erba, egli fiorisce come il fiore dei campi; se lo raggiunge un colpo di vento, esso non esiste più e non si riconosce più il luogo dov’era.”  Salmo 103:15-16



La vita è veramente un soffio...un fiore che sboccia...e poco dopo appassisce, purtroppo l'uomo non si rende conto di nulla, corre, corre e vuole di più, sempre di più...non si accontenta mai, senza sapere che da un momento all'altro può morire e in quel momento dovrà rendere conto di ogni cosa davanti a Dio.

Di solito, diamo tutto per scontato, senza renderci conto di quello che abbiamo...ma è adesso è ora che dobbiamo amarci e rispettarci l'uno con l'altro  è ora che dobbiamo dire alle persone che amiamo:

" ti voglio bene...sei importante per me..." perché un giorno, quando ormai sarà troppo tardi potremmo pentirci, dicendo: " avrei potuto farle capire...avrei potuto dirle...se avessi fatto...se avessi detto...se avessi saputo...se...” ma allora, non sarà più possibile!

Che il Signore ci aiuti ad apprezzare ora, adesso, tutti Suoi benefici, tutte le cose belle, meravigliose, che LUI ha fatto per noi.

Noi dobbiamo fare soltanto una cosa.

Guardarci attorno, e non gettare via nulla dei doni che LUI ci ha dato, ricordando che tutto ciò che abbiamo è Suo, anche la nostra vita è un dono Suo, per questo motivo dobbiamo viverla, cercando di piacere a Lui in ogni cosa!

lunedì 16 maggio 2011

Il pericolo di un piccolo spazio vuoto


Essi mi hanno reso male per bene e odio in cambio del mio amore.” Salmo 109:5







A volte, i meccanismi che si instaurano nella nostra vita sono davvero insidiosi possiamo scivolare nel rancore e nell’odio e senza neppure accorgercene. Si inizia magari con una semplice antipatia, una forma di risentimento, di presunzione, di orgoglio, e nel tempo,l’odio si insinua pericolosamente nel nostro cuore.

Di solito, quando pensiamo all’odio, pensiamo a gesti di particolare violenza, qualcosa che sicuramente non ci appartiene... senza renderci conto che l’odio è semplicemente il contrario dell’amore.

Odiare significa: sentire avversione per qualcosa ( o qualcuno) non sopportare, evitare, aspra avversione, radicata ostilità, disprezzo, repulsione, antipatia.

Quando per esempio per un motivo o per l’altro dimostriamo antipatia, ostilità, risentimento, verso qualcuno, cercando (magari con una certa diplomazia) di stare molto lontani da quella persona, anche se cerchiamo in mille modi di giustificarci, questo si chiama odio.

E l’odio è l’esatto contrario dell’amore. Perché...“ L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà ami meno
1 Corinzi 13:4 a 8

Qualcuno ha detto che tra l’odio e l’amore c’è la via di mezzo...il nulla, cioè l’assenza dei sentimenti, delle emozioni, in una sola parola l’indifferenza(che a mio avviso è peggiore dell’odio) personalmente non condivido affatto questo pensiero, perché dal punto di vista cristiano non esiste il peccato piccolo o il peccato grande; esiste soltanto IL peccato.

Se il nostro cuore è completamente ricoperto dall’amore di Dio, sicuramente non ci sarà mai spazio per l’odio nella nostra vita. Ma se nel nostro cuore è rimasto qualche piccolo spazio vuoto...dovremmo stare molto attenti, perché al primo risentimento alla prima ostilità, alla prima delusione, con estrema facilità, quello spazio, potrebbe essere occupato dal risentimento e dall’odio.

Che fare a questo punto...come possiamo fare per evitare di albergare nel nostro cuore questi sentimenti negativi ?

Tornare, con molta umiltà sui sentieri antichi della parola di Dio, facendoci travolgere dalla potenza e dalla dolcezza del Suo amore, che non sono soltanto parole, ma FATTI concreti di un‘ amore reale che accoglie sempre...in ogni momento.

Che il Signore ci aiuti a colmare anche il più piccolo spazio vuoto del nostro cuore... con il Suo amore
!

Dio ci benedica!

domenica 8 maggio 2011

Una disubbidienza velata

“Ecco io sono uscito per fermarti,perchè la via che percorri è contraria al mio volere" (Numeri 22:32)
























Leggendo Numeri 22: 8 a 12 vediamo che ad una richiesta di Balaam Dio risponde di no, ma Balaam continua ad insistere..

Quante volte anche noi come Balaam ci siamo nascosti dietro una presunta apparente fedeltà, avvalendoci del fatto che avevamo messo la cosa davanti a Dio, senza considerare minimamente, l’importanza dell’attesa.

Magari, avevamo pregato e in seguito, la risposta che il Signore ci ha dato, non era come quella che avevamo sperato e allora, come Balaam abbiamo continuato a insistere su ciò che volevamo, forzando magari inconsapevolmente (oppure consapevolmente ) le cose, cercando anche noi di avere ciò che volevamo “con il consenso di Dio” .

Non di rado cerchiamo di giustificare i nostri errori, dicendo “ho pregato..ho messo la cosa davanti al Signore” dimenticando l’importanza dell’attesa, seguendo in questo modo, non la volontà di Dio ma la nostra.

La preghiera non deve essere un monologo una richiesta continua di cose da fare.. ma un dialogo d’amore tra Padre e figlio.

Quando il figlio chiede, il padre può rispondere con un si, con un no..oppure può chiedere al figlio di attendere, prendendosi tutto il tempo necessario per rispondere.

In (Giacomo 4:3) è scritto:“..domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.”

Possiamo ingannare i fratelli, a volte, addirittura noi stessi, ma Dio conosce a fondo il nostro cuore..e Lui non si può in alcun modo ingannare.

non vi ingannate non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà.” ( Galati 6: 7 )

Le nostre richieste a Dio, devono sempre avere prerogative e caratteristiche giuste. Deve esserci in noi il sincero desiderio di fare realmente la Sua volontà, ubbidendo alla Sua parola senza alcuna riserva: con fedeltà, coerenza, sincerità e trasparenza.

Alla richiesta, deve seguire l’ascolto e all’ascolto l’ubbidienza.

La preghiera, non deve essere basata sul nostro egoismo personale, sui nostri desideri, ma sull’ottica del pensiero di Dio.

Con “Spirito di saggezza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore.” (Isaia 11: 2 )

mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza” ( Salmo 119:104 )

Per portare un’ esempio, se un giovane credente, prega per sapere se quella ragazza/ragazzo del mondo sia giusta per lui/lei, ha già sbagliato in partenza, perché questo tipo di richiesta implica di per se una disubbidienza alla parola di Dio.

Infatti in (2 Corinzi 6:14 a 16) è scritto: “non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi ; infatti quale comunanza vi è fra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale comunione c’è tra il fedele e l’infedele? E che armonia c’è fra il Tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente..”

“.. non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio ?”(Giacomo 4:4)

Mancando, in questo caso ( come in altri) i presupposti dell’ubbidienza, quando Dio ci risponde di no, può succedere che anche noi come Balaam, continuiamo a chiedere insistendo con ostinazione, magari con giustificazioni e pretesti e allora il Signore a quel punto, ci lascia liberi di andare.. pagandone in seguito tutte le conseguenze.

Chissà quante volte il Signore, si sarà servito dell’asina di Balaam per farci tornare indietro, forse in un particolare momento della nostra vita, si è servito di alcuni fratelli ho sorelle, per farci ragionare per farci capire che ciò che stavamo facendo non era di buona testimonianza, oppure che quella scelta non era quella giusta per noi, dal punto di vista cristiano.

Ma forse, anche noi come Balaam abbiamo preso a frustate (figurativamente parlando) quei fratelli e quelle sorelle, dicendogli magari, di stare zitti e pensare ai fatti loro aggiungendo, che sapevamo ciò che stavamo facendo ostentando la nostra ( presunta ) fedeltà e perseveranza nella preghiera e caparbiamente siamo andati avanti così, per la nostra strada inseguendo però, non l’obiettivo di Dio, ma soltanto il nostro!

Credo che ogni tanto, dovremmo riflettere seriamente davanti a Dio, chiedendoci:qual è obiettivo che sto seguendo? Sto facendo realmente, il volere di Dio, per questa o quella scelta? Il mio comportamento come credente è veramente secondo il volere di Dio? Oppure, sto facendo soltanto ciò che piace a me.

Cerchiamo di non minimizzare il peccato, addolcendolo con inutili fantasie..ricordando che quella che per noi è una un “piccola” disubbidienza, per il Signore è peccato.

A volte può succedere che il nostro nemico travestendosi da angelo di luce cerchi di offuscare la verità (portandoci all’auto convinzione come nel caso di Balaam) facendoci credere che stiamo facendo la cosa giusta, con il consenso di Dio, mentre in realtà non è affatto cosi!

Il Signore, deve avere la priorità su ogni cosa nella nostra vita e l’ubbidienza è una di queste priorità.
“Sia perfetta la mia ubbidienza ai tuoi statuti perché io non sia confuso." (Salmo 119:80)

Chiediamo al Signore di darci il giusto discernimento spirituale per capire e discernere ciò che veramente Lui desidera da noi.

Mettendo da parte ogni pensiero e desiderio carnale, in modo tale che lo Spirito Santo possa essere finalmente libero di agire dentro di noi, per farci degli strumenti esclusivi alla sua gloria: “avendo una buona condotta fra i pagani , affinché laddove sparlano di voi chiamandovi malfattori, osservino per le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno che Egli li visiterà” (1 Pietro 2:12)