giovedì 20 novembre 2014

Tu hai difeso la causa dell'anima mia..

"Quando ti ho invocato ti sei avvicinato; hai detto:" Non temere!"O Signore, tu hai difeso la causa dell'anima mia, tu hai redento la mia vita." Lamentazioni 
3:57-58

Non ci sono dubbi nelle parole di Geremia..ma certezza che Dio lo aiuterà a superare un momento difficile della sua vita!

Grazie Signore, perché questa è anche la nostra certezza..si, Tu ci libererai da ogni ostacolo che il nemico mette sul nostro cammino..anzi ci hai già liberati!
Lode a Te Signore!

sabato 1 novembre 2014

il mare calmo della fede

“Salì sulla barca con loro e il vento si calmò; ed essi più che ma rimasero sgomenti, perché non avevano capito il fatto dei pani, anzi il loro cuore era indurito. (Marco 6:51-52)


Nonostante che il vento forte ed impetuoso si calmò soltanto con l'arrivo di Gesù sulla loro barca,nonostante che poco tempo prima avevano visto Gesù sfamare cinquemila persone, con soli cinque pani e due pesci,(Marco 6:41 a 44) i discepoli di Gesù sono turbati, smarriti, confusi.. ancora non riescono a capire...anzi il loro cuore è addirittura indurito.

Perchè?

Perchè la loro fede era cosi poca, che non gli permetteva di vedere la realtà delle cose..la realtà meravigliosa di appartenere ad un Dio grande potente..a cui nulla è impossibile!

Seguire qualcuno Non significa conoscerlo.

Anche Giuda per un certo periodo segui Gesù, ma con scopi e motivazioni che non avevano nulla a che fare con la conoscenza e con la fede.

Anche noi, possiamo illuderci di seguire Gesù, insegnando anche ad altri i principi e le basi del vangelo, Ma senza conoscere realmente Cristo!

Che il Signore ci aiuti ad essere dei discepoli convinti della Sua parola, che ascoltano, seguono e applicano alla propria vita Non per costrizione, ma per amore, ciò che Lui chiede.

Non di tanto in tanto quando le cose che ci vengono richieste Non ci costano granché, ma sempre anche quando il costo da pagare è molto alto, perchè un giorno, quando saremo con Lui nel cielo la ricompensa sarà molto, ma molto più grande!
 
A Dio sia la lode!

venerdì 29 agosto 2014

infinitamente grazie



Grazie Signore..infinitamente grazie, per tutto ciò che fai per me!

venerdì 8 agosto 2014

L’importanza dell’onore

“Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa).  (Efesi 6:2) 





A volte dimentichiamo il significato profondo delle parole..per questo motivo ogni tanto è bene ricordarcelo. 

Dal vocabolario onorare significa: circondare di stima e di ossequio; riconoscere e attribuire l'onore dovuto a persona o cosa es. ( onora il padre e la madre) = ossequiare, rispettare. Il contrario di onorare è: disonorare, offendere, disprezzare, insultare. 

Ma cosa dice la parola di Dio al riguardo? Si deve onorare il proprio genitore perché lo merita o perché è un dovere? 

Leggendo attentamente vediamo che l’onore ai genitori, si da per dovere e Non per meriti a prescindere dall'età: anzi, più si diventa adulti più si diventa consapevoli di questa profonda verità e responsabilità davanti a Dio! 

Non esiste un se, esiste un comando chiaro da parte di Dio. 

Il Signore Non dice onora tuo padre e tua madre, se sono perfetti, se si comportano bene, se non sbagliano mai; ma dice onora e rispetta i tuoi genitori a prescindere da ogni cosa. 

“Onora tuo padre e tua madre, come l'Eterno, l'Iddio tuo, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano prolungati, e tu sii felice sulla terra che l'Eterno, l'Iddio tuo, ti dà.” (Deuteronomio 5:16) 

E al comando dell’onore segue una promessa..la promessa di giorni prolungati e felici sulla terra, che l’Eterno il nostro Dio ci da.
A Dio sia la gloria!

Scelte e testimonianza di vita ( V. E. Ahanonu)

Mettendo in ordine dei vecchi scritti.. ho ritrovato questa breve, ma profonda riflessione del mio amato marito ( ora col Signore)





"Aaronne e i suoi figli vi si laveranno le mani e i piedi. Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, perché non abbiano a morire; così pure quando si avvicineranno all'altare per servire, per far fumare un'offerta fatta all'Eterno mediante il fuoco". (Esodo 30:19-20)

Le scelte che facciamo nella vita, sia quelle buone sia quelle cattive hanno delle conseguenze.

E’ quindi importante considerare come fare delle buone scelte. Tra le scelte che siamo chiamati a fare ci sono le decisioni immediate e quelle a breve o a lungo termine.

Ogni giorno ne dobbiamo affrontare di diversi tipi: alcune sono ovvie, altre impegnative. Quando dobbiamo fare delle scelte è necessario avere presenti alcune cose:

1) Dobbiamo realizzare che Dio ci ama e ci vuole aiutare. Insieme alla capacità di prendere delle decisioni , Dio ci ha dato la Sua parola come norma per la nostra vita, inoltre abbiamo il privilegio di rivolgerci a Lui chiedendo la Sua guida per mezzo della preghiera. Quando presentiamo a Lui il nostro bisogno , Egli parlerà al nostro cuore e ci guiderà per il meglio.

2) Dobbiamo accettare la responsabilità delle nostre scelte.

3) Dobbiamo capire perché facciamo una scelta.

4) Dobbiamo considerare in che modo le nostre scelte influiscono sui progetti e sui traguardi che ci siamo prefissi per la nostra vita. Quali conseguenze avranno domani , il mese prossimo, oppure tra qualche anno? Che conseguenze eterne avranno per noi ?

5) Dobbiamo valutare in che modo le nostre scelte influenzeranno la nostra relazione con Dio principalmente, e secondariamente con i nostri genitori, fratelli, parenti e con al altri. E’ molto importante fare delle scelte con saggezza ( 1 Re 2:2-3- 1 Re 3:5,9,12-13) perché alle scelte sono collegate le conseguenze. (Deuteronomio 30:19-20)

Ruth, dopo aver preso la decisione di seguire Naomi dichiarò: “..dove andrai tu andrò anch'io, e dove starai tu io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo DIO sarà il mio DIO; dove morirai tu morirò anch'io,e là sarò sepolta. Così mi faccia l'Eterno e anche peggio, se altra cosa che la morte mi separerà da te!” (Ruth 1:16-19).

Le conseguenze di quella scelta furono premiate al tal punto, che ritornando da Betlemme la guida di Dio la portò inizialmente a spigolare nel campo di un‘uomo potente e ricco, di nome Boaz, ma ancora di più a diventare sua moglie e trisavola del re Davide .

La scelta di Ruth fu benedetta e premiata perché la parola di Dio che aveva ascoltato in quel breve periodo di vita di suo marito, aveva toccato il suo cuore e di conseguenza aveva posto la sua fiducia nel Dio d’Israele. Bisogna scegliere la vitae la benedizione.

Dobbiamo amare la parola di Dio, non citarla invano! La più importante scelta che possiamo fare ogni giorno è quella di vivere con Dio, AmandoLo, Ubbidendogli, tenendoci stretti a Lui.

Rif. (Marco 12:38-31-Giovanni 15:10- 1 Giovanni 4:7-12 – Esodo 19:5- Isaia 1:19)

A Lui sia la gloria!

Vincent Eze Ahanonu

giovedì 19 giugno 2014

Prima di ogni cosa..

“cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (Matteo 6:33)



In questo versetto c’è una priorità che non possiamo e non dobbiamo trascurare, ed è “cercate prima..”.

Se vogliamo che tutte le necessità della nostra vita, non soltanto alcune ma tutte anche le più piccole ed insignificanti, vengano soddisfatte completamente  e forse anche al di la di ciò che possiamo pensare o immaginare, dobbiamo prima di ogni cosa cercare il regno di Dio,cercare il suo volto, il suo sguardo e la sua volontà nella nostra vita.

Se invece facciamo il contrario e non teniamo minimamente conto di questa priorità mettendo prima di tutto noi stessi, la nostra volontà, i nostri piaceri, la nostra concupiscenza, la nostra presunzione, e poi.. se resta qualche briciola del nostro tempo, pensiamo anche un po’ alle cose  Dio, al servizio per Lui, alle cose di sopra.

Allora, certamente, avremo carenza di ogni cosa; sia dal punto di vista spirituale che umano, la nostra vita non avrà alcun scopo.

“ Perché dov'è il tuo tesoro,là sarà anche il vostro cuore .” ( Matteo 6:21)

Se il nostro tesoro è nel regno dei  cieli, il nostro cuore sarà sicuramente ripieno dell’amore di Dio e ogni nostro desiderio sarà appagato pienamente  in Lui.

Si, se impareremo a vivere su questa terra, non come dei cittadini stabili ma come degli stranieri in vista di una  patria celeste, cercando e bramando la Sua presenza in ogni momento della nostra vita, il Signore con amore, si occuperà di  noi provvedendo ampiamente a  tutte le nostre necessità quotidiane e la nostra vita sarà ricolma della gioia e della  benedizione di Dio!

Che il Signore benedica la vostra vita.


lunedì 16 giugno 2014

Gioia nel dolore

“Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.” 2 Corinzi 12:10 


La parola di Dio è veramente una fonte inesauribile di acqua viva...più si legge...più si viene inondati dalla freschezza delle Sue parole! 

Con questo versetto (che ho letto innumerevoli volte) il Signore ha voluto ricordarmi ancora oggi, l’importanza di essere felice nelle difficoltà della vita. 

Non rassegnata ma felice nel Signore! 

Paolo,davanti alle gravi difficoltà che costantemente doveva affrontare: debolezze personali, offese che spesso subiva ingiustamente, necessita di ogni genere, persecuzioni e avversità della vita.

Non era rassegnato...subendo passivamente ciò che stava accadendo, al contrario, provava un sentimento di intima gioia e soddisfazione profonda, Nel Signore, perché aveva capito, che nella sua debolezza e fragilità umana, Cristo era la sua Forza! 

Lode a Dio!

sabato 7 giugno 2014

l'importanza di una vita reale

Guai a quelli che tirano l'iniquità con corde di falsità e il peccato come con corde da carro..” (Isaia 5:18





A volte, dal nostro comportamento non è facile distinguere l’illusione dalla realtà… il vero dal falso...molto spesso con la nostra  bocca diciamo una cosa, mentre ne  facciamo un'altra.

Senza renderci conto che l’ambiguità di questo comportamento, oltreché danneggiare noi stessi, può danneggiare altri causando ferite molto profonde.

Troppo spesso si sente parlare di credenti, profondamente delusi e feriti dal comportamento di altri credenti.

E a questo punto, cercando di minimizzare la cosa ci scusiamo dicendo:“ l’uomo non è perfetto” ed è cosi. 

Infatti:" Nessun discepolo è da più del suo mastro,anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro". (Luca 6:40) 

Il nostro modello  è Cristo, ed è a Lui  che  dobbiamo guardare, resta  il fatto che come credenti abbiamo  delle responsabilità gli uni verso altri.

affinché sia glorificato il nome del Signor nostro Gesù Cristo in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.” 
(2 Tessalonicesi 1:12 )

Ecco il nostro scopo come figli di Dio; glorificare Dio con la nostra  vita, lasciando attorno a noi un buon profumo, una buona testimonianza, al punto tale che gli altri dal nostro comportamento, Non dovrebbero vedere più noi, Ma la figura di Cristo in noi.  

Quale responsabilità!

Nella terza epistola di Giovanni al v. 3  Gaio viene elogiato per la testimonianza che  ha reso, camminando fedelmente nella verità e nell’ amore di Cristo, ed è quello che dovremmo fare noi, in ogni circostanza.

La nuova  creatura che è  in noi (in me) dovrebbe essere presente in ogni aspetto della nostra vita, avendo un’ animo dolce, gentile, un cuore limpido,sincero, trasparente, e leale.

Parlando sempre nella semplicità del cuore, con un: “Si,si,no,no; tutto ciò che va oltre questo, viene dal maligno”  (Matteo 5: 37)


Molte volte ho sentito dire, anche da credenti: “ nel rapporto con gli altri non dobbiamo fidarci  troppo.. mai essere troppo aperti.. si devono mantenere sempre certe  distanze..”

Ma questo discorso può andare bene nei confronti del mondo che Non conosce Cristo,Non tra credenti, che affermano di  conoscere Cristo!

L’allontanamento,la diffidenza, il timore e la prevenzione gli uni verso gli altri non vengono da  Dio!

Le distanze e il distacco dobbiamo averlo in modo energico e categorico, Nei confronti del peccato e del mondo,Non nei confronti  del fratello o sorella.

Nel mondo (lo sappiamo molto bene) le immagini, le impressioni che ci vengono date,possono essere  distorte, non conformi alla realtà, una sorta di illusione, un’ inganno dei sensi.

In pratica è  un pò come nella raffigurazione di un’ affresco che  può creare l’idea del movimento (mentre in realtà è soltanto un’illusione ottica)

Una persona che non conosce Cristo può dare di se un’immagine distorta, illudendogli altri di essere ciò che Non è, creando appunto un’ illusione ( che per il credente si chiama finzione) ma Non può e non deve essere  così per il credente.

In (Matteo 23:28 ) è scritto:“Così anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.”

L’ambiguità e la poca chiarezza nel nostro  modo di agire può essere deleteria, perché disorienta e tradisce la fiducia, le aspettative e le speranze di chi vedeva in noi qualcosa di diverso.. qualcosa che in realtà non siamo.

E questo disonora Dio!

L’uomo e la donna del mondo possono fingere di essere ciò che  non sono.. ma l’uomo e la donna di Dio no!

Perché essi sono una nuova creatura in Cristo!

Penso che uno dei motivi, per  cui a volte non si riesce ad instaurare e a godere appieno di quella  familiarità tra  credenti, di quella dolce e confidenziale amicizia cristiana, che fa parte poi della comunione fraterna e dell’essere un’ unico corpo in Cristo, sia  proprio il non potersi fidare gli uni degli altri, nella semplicità del cuore,  un cuore che dovrebbe essere puro, animato  e  rinnovato dall’ amore di Cristo, che invece molto spesso rivela soltanto il suo piccolo, limitato ed egoistico amore umano.

A Dio sia la gloria!


giovedì 22 maggio 2014

Tu hai sciolto i miei legami...

“...tu hai sciolto i miei legami... ” (Salmo 116:16)









Questa frase è un’inno meraviglioso di lode e di ringraziamento per la liberazione ricevuta. Il salmista dopo aver vissuto momenti di profonda angoscia, ringrazia Dio con tutto il cuore perché lo ha liberato dai suoi legami.

E noi come credenti, siamo davvero liberi da ogni vincolo, da ogni blocco, da ogni impedimento della nostra carne, lo Spirito Santo ha davvero sciolto ogni legame che ci tiene vincolati alla nostra vecchia natura?

Senza rendercene conto, a volte si creano dentro di noi delle vere e proprie prigioni interiori, molti troppi legami ci tengono incatenati, prigionieri di noi stessi.

Le catene dell’insicurezza, della gelosia, dell’orgoglio della presunzione, delle prevenzioni e dei pregiudizi, fanno purtroppo parte di noi.

Ma c' è anche un’altra catena, alla quale forse, diamo poca importanza, la catena dell’insoddisfazione.

Il non sentirsi “all'altezza” il non essere “come gli atri” il non riuscire a fare cose che altri fanno, il non avere cose che altri hanno, può sviluppare in noi un profondo senso di insoddisfazione, non facendoci così assaporare la vera gioia dell’appartenere a Cristo.

Tutte queste catene possono agire dall'interno e dall'esterno, si possono trovare dentro di noi ma anche attorno noi, nella nostra famiglia e nella nostra Chiesa.

Nel mio caso, una delle mie catene interiori è sempre stata l’insicurezza, senza rendermene conto, usavo l’insicurezza come uno scudo per proteggermi da ogni forma di responsabilità, sia dal punto di vista umano che spirituale.

L’ insicurezza che mi teneva bloccata, ancorata alle mie paure e al timore del giudizio degli altri, non mi permetteva il più delle volte, di pensare e di agire in modo autonomo.

Per paura di espormi, non ero in grado di “esaminare ogni cosa e ritenere il bene” (1 Tessalonicesi 5:21) per “pigrizia ed inerzia ” molto spesso, lasciavo che altri lo facessero per me.

Quale grave errore davanti a Dio!

Invece di andare ogni volta alla scrittura “per vedere se le cose stavano così ” (Atti 17:11) verificando se il mio comportamento e i miei pensieri corrispondevano a ciò che Dio desiderava, rimanevo bloccata, ferma, immobile aspettando che altri decidessero e valutassero, per me se ciò che facevo, dicevo o pensavo era giusto o sbagliato.

Ma questo lo fanno i bambini: noi siamo donne e uomini fatti, completi in Cristo, che dovrebbero avere “ le facoltà esercitate a discernere il bene e il male” (Ebrei 5:14 ) restando “pur sempre dei bambini quanto a malizia”...ma soltanto in questo!

Ora grazie a Dio, il Signore mi sta aiutando ad affrontare giorno per giorno le mie insicurezze e le mie paure, facendomi comprendere che sono io, che devo discernere ogni cosa trattenendo il bene, non altri per me, io sono responsabile davanti a Dio del mio comportamento non i miei genitori, mio marito, i miei figli o la mia comunità.

Certo, il cammino non è facile, ma sono convinta che “colui che cominciato in me un’opera buona la porterà a compimento...” (Filippesi 1:6)

In (1 Corinzi 11:31 e 32) è scritto: “Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo”.

Ecco ciò che dobbiamo fare: esaminare ogni giorno il nostro comportamento, studiandoci di presentare noi stessi approvati davanti a Dio (2 Timoteo 2:15).

Come dicevo, queste stesse catene interiori che bloccano l’azione dello Spirito Santo dentro di noi, possono a loro volta essere un blocco e un’ impedimento anche per le persone che sono vicino a noi.

Se la mia insicurezza e il mio egoismo personale, mi rendono sospettosa e diffidente verso il prossimo facendomi vedere il male in ogni cosa, chi è vicino a me specialmente se è una persona fragile, rischia di essere seriamente danneggiata e soffocata dal mio comportamento.

Come credenti possiamo edificare o distruggere: se sono un credente spirituale che ha a cuore le cose di Dio certamente sarò costruttivo, il mio desiderio e il mio obiettivo principale sarà quello di piacere a Dio, di conseguenza cercherò di seguire il suo esempio applicandolo concretamente alla mia vita.

Cercando di andare verso gli altri con amore, pazienza, dolcezza e tenerezza, non li respingerò, non li allontanerò, ma cercherò di portarli vicino a Gesù.

Seguendo la direzione e l’esempio di Gesù, la mia vita sarà come “un profumo di odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio.” (Filippesi 4:18 )

Edificante e balsamica per gli altri “come l'olio prezioso sparso sul capo, che scende sulla barba di Aaronne” (Salmo 133:2) e contribuirà ad incoraggiare e sostenere i fratelli e le sorelle, aiutandoli a scoprire e ad esercitare i doni che Dio gli ha donato.

Tenendo sempre presente che: “...il fine del comandamento è l'amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta. Alcuni, essendosi sviati da queste cose, si sono rivolti a discorsi vani e, volendo essere dottori della legge, non comprendono né le cose che dicono né quelle che affermano.” ( 1 Timoteo 1:5 a 7).

Se invece sono un “credente” carnale; egoista, insoddisfatto, insicuro, egocentrico e prevenuto che si accontenta di parlare di Dio ma che non ha mai sperimentato la presenza, l’amore e la grazia di Dio, nella sua vita; il mio parlare sarà vuoto, vano e inutile senza alcun fondamento, privo di effettivo valore davanti a Dio e davanti agli altri.

Penserò soltanto a soddisfare le mie esigenze, i miei bisogni e le mie necessità, distruggendo emotivamente e spiritualmente con il mio atteggiamento le persone che mi sono accanto.

L’unico modo per sciogliere questi pesanti legami che ci opprimono e ci tengono incatenati alle prigioni interiori della nostra anima è identificarci con la croce di Cristo; morire a noi stessi giorno dopo giorno, crocifiggendo la nostra carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.

Attraverso lo Spirito Santo la nostra vita, deve subire ogni giorno una trasformazione, una rinascita un rinnovamento nel cuore e nella mente e il desiderio che deve prevalere in noi è la santificazione e la consacrazione personale della nostra vita a Dio!

Com'è naturale per l’albero portare frutti nella sua stagione, altrettanto naturale deve essere per noi come credenti portare frutti di ravvedimento ogni giorno nella nostra vita, nella piena libertà dello Spirito, perché “dov'è lo Spirito del Signore lì vi è libertà” (2 Corinzi 3:17)

Naturalmente, tutto questo non accade magicamente, al contrario, richiede tempo, fatica, impegno, disciplina, volontà e costanza.

Sembra un paradosso ma a volte, dopo una vita di “schiavitù” occorre del tempo per riadattarsi... riappropriarsi della nuova vita in Cristo; una vita meravigliosamente ricca, abbondante ed esuberante nella piena libertà dello Spirito.

Fare entrare la luce abbagliante di Dio, nei punti più oscuri e nascosti della nostra anima comporta sempre un costo e a volte per non metterci in discussione, per non affrontare il dolore delle nostre emozioni ferite, dei nostri disagi interiori...preferiamo restare al buio, rifiutando di vedere le luce.

Ma così facendo non potremmo mai sperimentare le benedizioni, la pienezza e la gioia dello Spirito, nello splendore e nella bellezza della luce di Dio!

Che il Signore ci aiuti a spezzare tutte le nostre catene.

Dio ci benedica.


lunedì 19 maggio 2014

Per amore..

“Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore,e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge quelli che egli ama,e punisce tutti coloro che riconosce come figli”. (Ebrei 12: 4 a 6 )


Un‘altro aspetto dell’Amore.. Molto spesso ( forse per comodità) tendiamo ad evidenziare l’amore di Dio, dimenticando che il Suo amore, va di pari passo con la correzione e la disciplina. 

Un padre terreno, quando vede che i suoi figli si comportano male, prima li riprende cercando in tutti i modi di fargli vedere e capire il loro errore, in seguito se non ascoltano, li punisce perché li ama. 

A maggior ragione il nostro Padre celeste quando vede che i Suoi figli si allontanano da Lui, assumendo atteggiamenti sbagliati..andando in direzioni sbagliate..frequentando compagnie sbagliate, prima li avverte richiamando in mille modi la loro attenzione.. se Non ascoltano continuando imperterriti a fare tutto ciò che vogliono, Dio per amore ..li punisce. 

Miei cari, 
è importante ricordaci gli uni con gli altri, questa preziosa verità, perché il nostro Dio è un Dio di ordine e di verità che ama la disciplina, e l’ubbidienza da parte nostra. ”Ecco, l'ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.” (1 Samuele 15:22)

giovedì 8 maggio 2014

L'alcol e i suoi effetti

“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” (1 Corinzi 10:31)


A volte, senza rendercene conto rischiamo di farci travolgere da cose che apparentemente sembrano innocue..ma in realtà non lo sono.. come l’alcool o l’abuso di cibo.

Questo scritto è nato proprio dalla necessità di capire, sulla base della Parola di Dio, il giusto comportamento del credente nei confronti dell’alcol, ma non solo.

Con queste mie riflessioni mi è sembrato interessante accostare dati medici, scientificamente approvati, con il testo più attendibile in assoluto che e’ la Parola di Dio. Il che, non fa che rafforzare e avvalorare ulteriormente dal punto di vista biblico, quanto cercherò di esprimere.

Come ben sappiamo, una delle tante piaghe della nostra società è l’alcolismo. In base ad una statistica di qualche anno fa, coloro che provano un’invincibile bisogno di assumere una certa quantità di alcol e del quale non riescono a farne a meno (alcol dipendenti) erano più di due milioni; di circa cinque milioni è invece il numero complessivo di individui che facevano un’ uso inadeguato di bevande alcoliche.

Ho voluto precisare tutto questo per far notare quanto il Signore sia grande e meraviglioso; certo tutti lo sappiamo (ma spesso ce ne dimentichiamo!) che il Signore è straordinario nel farci comprendere le cose, sempre che le vogliamo intendere! Alcolismo significa: intossicazione dell’organismo prodotta dall'uso costante e prolungato di bevande alcoliche.

Questa è purtroppo una soglia che si può oltrepassare inconsapevolmente. Sempre dalla stessa statistica, su ricerche mediche eseguite c/o centri specializzati per alcolisti è stato riscontrato che bastano cinque o sei anni di “libagioni” cioè abbondanti bevute di alcolici, anche non troppo consistenti, ma regolari perché nell'organismo si determinino modifiche permanenti.

Questo, non si riferisce tanto agli effetti molto noti e conosciuti dell’alcol sul cuore o sul fegato (cirrosi epatica) quanto ai meno noti, ma altrettanto seri effetti dell’alcol sul cervello, perché è qui che si instaura la dipendenza. L’alcol diventa a questo punto una droga (droga e’ tutto ciò che diventa un’abitudine di cui non si può più fare a meno).

Quando l’alcol arriva al cervello crea un fattore di disordine, di perturbazione; le varie sostanze che giungono normalmente, non modificano questo equilibrio, a differenza dell’alcol che le scombina letteralmente. Una dose d’alcol, provoca, in un certo senso, un’onda d’urto al cervello; più la bevuta è consistente più l’onda è violenta.

Con gli anni e con il susseguirsi di queste onde d’urto le modifiche nel cervello si fanno da temporanee a permanenti. In altre parole mentre all'inizio il cervello è in grado di ristabilire il primitivo equilibrio, col tempo perde questa capacità, in certo senso “si arrende” accettando come irreversibile le modifiche indotte dall'alcol.

Si crea allora un nuovo equilibrio: il cervello si è abituato all'alcol, si e’ alcolizzato. Questo ad un prezzo molto alto. Con l’andare del tempo, infatti, si creano modifiche permanenti alle membrane encefaliche e addirittura piccole lesioni cerebrali. Senza contare i gravissimi incidenti stradali provocati da automobilisti o motociclisti in stato di ebbrezza, o comunque alticci. Da statistiche fatte nel nostro paese, un terzo degli incidenti stradali, sono addebitabili all'alcol.

Da questo grave problema che ci circonda, da questa piaga che dilaga sempre di più anche tra i giovani, pensiamo forse che il credente sia escluso?

No, assolutamente il credente non è escluso, da tutto questo.

Da tempo, avevo in cuore di approfondire questo problema, che a mio avviso è piuttosto grave anche tra i credenti e se il Signore mi ha messo questo nel cuore un motivo certamente ci sarà.

Forse potrebbe essere di aiuto a qualche credente che sino ad ora non ha avuto il coraggio di affrontare seriamente il suo problema di dipendenza (i piani di Dio non sono i nostri) Dio lo sa. Nella Bibbia, non a caso viene richiamata più volte, la nostra attenzione sulla parola vino: il Signore ha sicuramente, qualcosa di importante da dirci a questo riguardo, e desidera che noi Lo ascoltiamo.

Ma siamo disposti a farlo? Siamo disposti ad ascoltare la Sua voce ?

L’unico modo per potere affrontare l’argomento in questione è quello di metterci in discussione, sgombrando dalla nostra mente e dal nostro cuore ogni sentimento umano, carnale, chiedendo a Dio la Sua intelligenza e la Sua sapienza per capire e discernere. Soltanto così potremmo veramente capire.

Non so perché, ma a volte ho l’impressione che l’argomento (credente/alcol/vino) sia un’ argomento tabù, del quale si evita accuratamente di parlare... il problema esiste ma si fa finta di niente!

Purtroppo nelle chiese non si tocca quasi mai l’argomento e non si mettono sufficientemente in guardia i giovani, (ma anche i meno giovani!) dal pericolo sempre incombente di cadere tramite l’alcol nel laccio di satana, mentre dovremmo evidenziare molto bene, che anche una semplice ed innocua bevuta tra amici, può nascondere una tremenda insidia del nemico.

Nel testo di Galati 5:21 vediamo chiaramente che l’ubriachezza è elencata tra i frutti della carne ed è quindi un peccato!

La parola ubriachezza significa esattamente: “vizio di chi abusa sistematicamente delle bevande alcoliche”. Sempre in Galati 5 verso la fine del v. 21 è scritto inoltre: “coloro che fanno tali cose non erediteranno il Regno di Dio”.

Credo che questa frase meriti tutta la nostra attenzione!

Il problema dell’alcol, come ripeto è stato sottovalutato per troppo tempo ed ora più che mai è diventato pericoloso, anche per i nostri figli. Troppo facilmente ci si abitua al peccato, si comincia con una cosa che inizialmente appare banale... ma dalla quale, poi non riusciamo più a liberarci.

In Romani 6:12 e’ scritto: “non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze”.

Come abbiamo visto, possiamo diventare dipendenti senza rendercene neppure conto. In passato, ho provato a toccare l’argomento con alcuni fratelli, sul giusto rapporto credente/alcol, ma mi e’ stato risposto che bere vino è una cosa normale e che il problema secondo loro, non esisteva. Facendomi sentire così, soltanto una sciocca.

Forse si cerca di minimizzare il problema perché indirettamente se ne ha paura... oppure in alcuni casi, perché ci tocca troppo da vicino... e così, come spesso accade, si aggira l’ostacolo semplicemente non parlandone.

Ma il problema rimane, anzi si aggrava terribilmente nel tempo! Per favore, non giudicatemi fanatica o puritana, non sono affatto tale.

Vedo semplicemente in tutto questo un potenziale pericolo per i credenti, per nostri figli. Nel Salmo 119:9 e’ scritto: “come potrà un giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la Tua Parola”.

Ormai, tutto e’ diventato normale e il peccato non si riconosce più... personalmente credo che anche nel nostro comportamento a tavola (ma non solo!) dovremmo rivedere alcune cose.

Mentre siamo a tavola (dobbiamo ammetterlo) a volte, non viene dato a Dio, l’onore che gli è dovuto perché si è perso il senso della misura e dell’autocontrollo; in alcuni casi manca il giusto rapporto nei confronti del cibo, del vino, e dell’alcol in generale, che superando quella certa misura diventa gozzoviglia, il che significa: “bere e mangiare smodatamente” (vedi Galati 5:21 e 2 Pietro 2:13).

Non scandalizzatevi, ma in alcune occasioni, ho avuto addirittura l’impressione che lo stare insieme abbia come scopo principale il mangiare e il bere “un buon bicchiere di vino” e tutto il resto è relativo.

Cercherò di spiegarmi meglio, anche se non sarà facile. Nel mondo, credo che su questo siamo tutti d’accordo, una delle cose più importanti (molto coinvolgente anche per noi credenti) è quella di organizzare pranzi, cene banchetti in genere, ricchi di ogni cosa.

Se ci fate caso, quando le persone si incontrano, negli ambienti di lavoro, tra amici ecc... uno degli argomenti preferiti e’ il mangiare e il bere, parlando delle cene e dei pranzi ai quali hanno partecipato, elencando la varie specialità culinarie e i migliori vini d’annata; insomma, per le persone del mondo, sembra che tutto ruoti attorno al cibo, le bevande e il sesso.

Questo, se ricordate bene, accadeva anche ai tempi di Sodoma e Gomorra (vedi Genesi 18:20), ai tempi di Noè, infatti, si mangiava e si beveva si dava e si prendeva moglie e non si pensava ad altro, perché queste, erano le loro priorità (vedi Luca 17:26-28).

Anche ai giorni nostri purtroppo, i credenti si sono lasciati coinvolgere troppo dai pensieri e dalle abitudini del mondo e senza rendersene conto si sono amalgamati così bene al mondo, che non si vede più la diversità tra la luce e le tenebre.

La nostra vita cristiana ha perso il sapore delle cose di Dio: tutto è diventato insipido. Matteo 5:13 e 14: “non sapete voi che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta?” (vedi anche 1 Corinzi 5:6). Dobbiamo ammetterlo, e’ diventato difficile tra credenti ritrovarsi insieme senza essere attorno ad una bella tavola imbandita, oppure (specialmente per i giovani ) senza vedere un film.

C’è il tempo per ogni cosa, qualcuno dirà, ma il tempo per parlare delle cose di Dio, di come evangelizzare e proclamare il Suo Nome, di lodarLo, ringraziarLo, quando lo troveremo?

A questo punto mi chiedo, cosa abbiamo insegnato ai nostri figli, che tipo di esempio abbiamo dato loro? Come possiamo aspettarci che le nostre vite diventino rigogliose e forti se continuiamo a mettere al primo posto le cose che riguardano il corpo a danno di quelle che riguardano lo Spirito: la nostra crescita Spirituale?

Il credente deve pensare al corpo, ma deve soprattutto pensare a soddisfare le necessità dello Spirito. Questo deve essere lo scopo primario della sua vita, solo così conoscerà l’abbondanza delle benedizioni spirituali. Lo scopo principale, del ritrovarci insieme tra credenti, deve essere soprattutto quello di edificarci gli uni gli altri con la preghiera e la lettura della Sua Parola, tutto il resto viene dopo.

Come credenti, dobbiamo in ogni momento delle nostra vita ricordare che il nostro corpo è il Tempio dello Spirito Santo e come tale comportarci (anche nelle nostre case) cercando di non essere in alcun modo oggetto di scandalo e di critica.

Mentre invece (lo dico con profonda tristezza) capita molto spesso di sentire commenti poco piacevoli sui credenti, anche dalle persone del mondo, quelle che noi (badate bene!) dovremmo evangelizzare.

Quali frutti possono portare le nostre parole, se la nostra vita dimostra il contrario di ciò che diciamo o insegniamo? Nessuno!

Rimangono soltanto parole vuote, che il vento si porta via e non lasciano niente!!! “Un albero buono non può dare frutti cattivi;ne un’albero malvagio dare frutti buoni” (Matteo 7: 18).

In Efesini 5: 18 e’ scritto: “non vi inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni di Spirito”.

Troppo spesso, dimentichiamo che il nostro corpo e’ il Tempio dello Spirito Santo. Il cibo e anche il vino, sono cose importanti, vitali sono doni che Dio ci ha dato ma dobbiamo, come per ogni altra cosa, saperli usare con razionalità e discernimento senza abusarne.

In 1 Corinzi 10 v.31 e’ scritto: “sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio”.

Anche in passato, vediamo che Dio metteva in guardia i credenti, come mette in guardia noi oggi, dal pericolo del vino; nel cap. 23 dei Proverbi dal v. 29 a 30 vediamo che il vino e’ descritto come una droga: “ per chi sono gli hai ? per chi gli ahimè ? per chi le liti? Per chi i lamenti ? Per chi le ferite senza ragione ? Per chi gli occhi rossi? Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato”.

Il Signore, ci fa chiaramente capire che non dobbiamo sostare troppo vicino al vino, non dobbiamo prendere con lui troppa confidenza, commettendo il grave errore di sentirci padroni della situazione, perché questo potrebbe essere per noi l’inizio di una catastrofe spirituale.

A volte possiamo ingenuamente avvicinarci all'alcol, forse per scherzo; a volte invece possiamo farlo volutamente, con l’intento di dimenticare i nostri problemi, le nostre insoddisfazioni, le nostre ansietà e senza rendercene conto, l’alcol diventa per noi come un rifugio, un surrogato, cercando indirettamente, di sostituire l’azione dello Spirito, con degli stimolanti artificiali come appunto (l’alcol, la droga, il fumo, ecc...) piuttosto che contare su Dio!

Ma ogni sostegno diverso da Dio, ci lascia soltanto, disorientati vuoti e confusi. E senza rendercene conto, diventiamo dipendenti, restando per sempre incatenati al vizio: “...essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto” (2 Pietro 2:19).

È estremamente importante, come credenti, imparare ad avere autocontrollo in ogni cosa, anche dosando la quantità del vino che beviamo (Galati 2:22).

In questo caso, come in altri dobbiamo dimostrare, con la pratica, il nostro amore per il Signore. Dicendo basta quando è il momento! Ogni cosa deve essere fatta con moderazione: “ogni cosa mi è lecita ma non ogni cosa è utile, ogni cosa mi e’ lecita ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna” (1 Corinzi 6:12).

In 1 Timoteo 5: 23 e’ scritto: “..fa uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco”. Con questa frase il Signore ci insegna la moderazione.

A questo proposito e su questa frase vorrei fermarmi brevemente, tornando per un attimo alle statistiche evidenziate precedentemente, dalle quali e’ emerso molto chiaramente che più si beve, più ci si intossica.

Ma quali sono i danni, le alterazioni e gli sconvolgimenti provocati dalle diverse quantità di alcol ingerito? Ovviamente gli effetti dell’alcol sull'organismo e sulla psiche variano da persona a persona.

Detto questo, è comunque possibile stabilire a quali valori medi di assorbimento dell’alcol corrispondono determinati effetti psicologici. Passerò, ora ad alcuni esempi pratici:

1. bevendo da 3 a 5 bicchieri di vino, abbiamo uno stato generale di eccitazione, con ottundimento delle capacità intellettive, diminuzioni del coordinamento motorio, diminuzione della sensibilità al dolore, diminuzione della capacità visiva: da 6 a 10 bicchieri di vino, si passa allo stato di ebbrezza, diminuiscono ulteriormente le capacita intellettive (sino a vuoti di memoria) il coordinamento motorio è compromesso (al punto di non reggersi in piedi) la percezione del dolore si abbassa ulteriormente e si hanno forti disturbi visivi

2. da 11 a 15 bicchieri di vino, le capacità intellettive sono fortemente compromesse, il coordinamento motorio e’ scarsissimo e dalla sonnolenza si passa al sonno, il dolore è percepito così poco da giungere all'anestesia cutanea; funzione cardiaca e respiratoria sono turbate

3. oltre 16 bicchieri di vino si rischia lo stato comatoso.

Nessuna frase è messa li a caso, Lui sa ciò che e’ buono per noi; ed ecco perché nel caso specifico, ha usato la frase: “fa uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco”.

Lui, che ha creato ogni cosa, sa perfettamente i danni che possono derivare dall'abuso di quella cosa, per questo motivo ci mette in guardia. Il pericolo della dipendenza dall'alcol diventa ovviamente più pericoloso, quanto più ci piace il vino.

Se a noi il vino non piace, saremo ovviamente meno esposti a questo tipo di pericolo (ma ce ne saranno certamente altri ugualmente pericolosi). Non dobbiamo dimenticare, che satana usa i nostri punti deboli per farci cadere.

Esaminiamoci attentamente davanti a Dio, cercando di capire quali sono i nostri punti deboli e mettiamoli davanti a Lui in preghiera! A questo punto, abbiamo visto chiaramente che il vino e l’alcol in generale, preso in dose eccessiva è molto dannoso, perché la nostra mente, sarà offuscata e i nostri ragionamenti saranno confusi; saremo inebriati, non saremo più sobri e vigili come invece il credente è chiamato ad essere ogni attimo della sua vita.

Sempre nei Proverbi 23:31 e’ scritto: “non guardare il vino quando rosseggia quando scintilla nella coppa e va giù così facilmente!” al verso 32 viene messa ancora in luce, la sua ambiguità: ciò che sembrava assolutamente innocuo e in certo senso attraente: "..morderà come un serpente”.

Ripeto: come credenti non dobbiamo in alcun modo sottovalutare il problema dell’alcol perché oltre che mettere a repentaglio la nostra salute, mette a repentaglio (cosa ancora più grave) la nostra vita spirituale e il nostro rapporto con il Signore.

Quanto detto sino ad ora, naturalmente potrà essere preso in considerazione, ed essere di aiuto, soltanto per quei credenti che sono sensibili alla voce di Dio, che hanno a cuore le cose di Dio e la loro crescita spirituale: che desiderano ardentemente consacrare tutta la loro vita (spirito, anima e corpo) a Dio.

Al contrario, non sarà certamente di aiuto e tanto meno sarà capito e accettato, da quei credenti che preferiscono vivere una vita propria, indipendente e carnale, lontana da Dio, certamente loro continueranno a fare finta di niente minimizzando e scusando il problema, giustificandosi, sotto le più svariate forme continuando ad andare avanti così... per la loro strada, con le proprie convinzioni sbagliate, basate soltanto su ciò che è umano, carnale e diabolico.

A Dio sia la gloria!

sabato 26 aprile 2014

“Ma non sapeva che l'Eterno si era ritirato da lui.” (Giudici 16:20)

“..ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei”. (Giudici 13:5)


Sansone, era stato giudice di Israele per vent'anni, ma ancora prima di nascere era stato consacrato interamente a Dio.

Fin dalla sua giovane età..” Lo Spirito dell'Eterno cominciò a muoversi su di lui..” (Giudici 13:25)

Più gli anni passavano, più si vedeva chiaramente che Dio era con lui e tramite lui, il Signore fece cose grandiose, finché Sansone si lasciava guidare e usare da Dio fu benedetto grandemente, ma quando cominciò a disubbidire alle leggi di Dio, le cose cambiarono drasticamente nella sua vita.

Tramite Delila il peccato busso prepotentemente alla porta del suo cuore..e Sansone non lo scaccio; al contrario, preferì lasciarsi sedurre, cedendo piano piano alle sue lusinghe

".. Lei gli disse: «Come fai a dirmi: "Ti amo", mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte mi hai beffata, e non mi hai detto da dove viene la tua gran forza». La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte e le aperse tutto il suo cuore e le disse: « Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se mi tagliassero i capelli, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole e sarei come un uomo qualsiasi”. 16:15 a 17

Svelando il segreto della sua forza Sansone infranse il voto fatto all'Eterno. L’impegno preso davanti a Dio era svanito, ed egli non poteva più essere in comunione con LUI.

Sansone avrebbe dovuto continuare a perseverare nel cammino iniziale, ascoltando la voce di Dio, ma non lo fece!

Al contrario continuò a vivere secondo la sua concupiscenza carnale e non si accorse, che nel frattempo, il Signore si era allontanato da lui.

“..Egli, svegliatosi dal sonno, disse: «Io ne uscirò come le altre volte, e mi libererò”. Ma non sapeva che il SIGNORE si era ritirato da lui.” (Giudici 16:20)

Giacomo (1:15) dice: “Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.” Le conseguenze drammatiche del peccato di Sansone, le possiamo vedere in (Giudici 16:29-30)

Se lasciamo entrare il peccato nella nostra vita, anche se inizialmente può apparire ai nostri occhi insignificante, a lungo andare quel peccato ci separerà da Dio.

A volte, non ci accorgiamo che anziché seguire Cristo, seguiamo per abitudine soltanto regole, precetti, e principi cristiani che di fatto non ci appartengono.

Come dice (Isaia 28:11)“.. è un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!”

Miei cari,
le norme o regole hanno un senso solo se ci sono delle basi solide, frutto di una vita vissuta alle dipendenze del Padre, in caso contrario diventano soltanto un’ elenco di medicinali con le relative modalità di assunzione e basta!

Che il Signore ci aiuti a restare sempre più vicini a Lui!

venerdì 18 aprile 2014

L’importanza di una mente controllata

"Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare". (Genesi 4:7) 




Il bene e il male sono sempre in contrapposizione..quando le tentazioni e i cattivi pensieri si annidano nella nostra mente, non dobbiamo in nessun modo sottovalutarli perché appena fanno capolino nella nostra vita li possiamo controllare, dominare e vincere con l’aiuto Dio! 

Ma se ci culliamo, ci adagiamo nelle nostre fantasie sbagliate, sicuramente prima o poi il peccato prenderà il sopravvento, con tutte le sue conseguenze devastanti. Caino poteva dominare i suoi pensieri di odio, gelosia e rivalità verso suo fratello Abele, ma non lo fece, al contrario fu sopraffatto completamente dai suoi pensieri e sentimenti sbagliati.. andando avanti con la lettura, vediamo quali furono le conseguenze devastanti. 

“Caino parlò con suo fratello Abele; quando furono nei campi, Caino si levò contro suo fratello Abele e lo uccise.” (Genesi 4:8)  

Miei cari, 

se davanti al peccato, cediamo una vota..cederemo altre volte.. e poi altre ancora..sino al punto da non capire più nulla, non saremo più in grado di distinguere ciò che è bene e ciò che è male..perché i nostri sentimenti e le nostre emozioni saranno offuscate..non più in grado di ragionare con la mente di Cristo.

“Poiché chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo ammaestrare? Ma noi abbiamo la mente di Cristo.” (1 Corinzi 2:16) 

Che il Signore ci aiuti (mi aiuti) a non sottovalutare nulla, cercando in ogni cosa la Sua approvazione!

sabato 5 aprile 2014

Io alzo gli occhi ai monti..

“Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l'aiuto?Il mio aiuto viene dall'Eterno, che ha fatto i cieli e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L'Eterno è colui che ti protegge, l'Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita. L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare, ora e sempre.” Salmo 121


Che meraviglia!
Ogni volta che il nostro spirito è abbattuto e appesantito da mille domande..la parola di Dio ci incoraggia, ci da forza e vigore!

Quando dobbiamo affrontare situazione e problemi a volte più grandi di noi, fermiamoci.. alziamo lo sguardo della fede, e il nostro Dio sicuramente ci darà la forza e l’aiuto necessario per fare tutto ciò che occorre, soltanto Lui può darci il consiglio giusto e saggio al momento giusto, solo di Lui possiamo fidarci completamente abbandonandoci tra le Sue braccia paterne!

Se lo desideriamo, anche noi come il salmista potremo sperimentare giorno dopo giorno lo stupore e la gioia..di appartenere ad un Dio cosi meravigliosamente grande! Lui certamente non permetterà che il nostro piede vacilli, perché giorno e notte veglia su di noi.. Egli come un’ ombra ci insegue..ci avvolge e ci protegge dolcemente.

Se siamo in sintonia con la volontà di Dio.. niente e nessuno potrà farci del male, Se Lo lasciamo agire nella nostra vita, Lui ci custodirà.

Di cosa dobbiamo temere allora?


Di cosa abbiamo paura?

Di nulla! Perché come un padre si prende teneramente cura del figlio..il nostro Dio si prende cura di me..di te! Grazie Signore,perché oggi hai voluto ricordarci l’importanza di Non guardare attorno a noi, Ma sopra di noi!

A Dio la gloria!

giovedì 27 febbraio 2014

Non giocare con il fuoco

“Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.” (Matteo 6:24)





Per che chi desidera andare in profondità, cercando di scoprire la volontà di Dio per la propria vita, la parola di Dio è chiara.

Ma diventa offuscata.. quando cerchiamo di mescolare le cose; facendo prevalere la nostra volontà e nostri desideri sulla volontà di Dio.

In molti casi, ci comportiamo proprio come dei bambini disubbidienti, che fanno tutto il contrario di ciò che gli viene detto di fare, per il loro bene.

Proprio come un bambino che gioca con il fuoco, nonostante il genitore gli abbia detto di non farlo perché potrebbe bruciarsi..cosi facciamo noi.

Nonostante i tanti avvertimenti che Dio ci da attraverso la Sua parola, di Non fare..e Non andare..Noi, immancabilmente andiamo e facciamo tutto ciò che vogliamo..sfidando ogni pericolo.

Più volte, il Signore ci avverte di stare lontani dalle compagnie del mondo, e da quelle situazioni ambigue che in qualche modo possono farci cadere..ma noi, con pretesti inutili e sciocchi ci gettiamo a capofitto restando, attanagliati, vincolati dal laccio del nemico, un laccio che produce morte!

“.. quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte.” (Giacomo 1:15)

Nessuno può vivere nel peccato e affermare di essere un figlio/figlia di Dio..nessuno può dire di amare Dio è fare tutto ciò che Dio Non gradisce.

“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amor del Padre non è in lui. Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo. E il mondo passa via con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno” (1 Giovanni 2:15-17

Proprio come un bambino che deve stare lontano dal fuoco per evitare di bruciarsi..cosi noi, dobbiamo stare lontani da mondo.. dal peccato, per evitare bruciature e deturpazioni dal punto di vista spirituale.

Qualcuno potrebbe dire: “ma in fondo, che male c’è.. perché non posso divertirmi anch’io come gli altri ?”

Ancora una volta la risposta la troviamo nella parola di Dio. “Infatti tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.” (Deuteronomio 7:6)

Anche noi come figli di Dio, facciamo parte di quel popolo consacrato al Signore, si.. il nostro Dio ci ha scelti per essere il suo tesoro particolare, fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.

Quale privilegio e responsabilità essere figli dell’unico vero DIO!

Miei cari, se veramente ci amiamo con l’amore di Dio, dobbiamo spingerci gli uni con altri Non verso il mondo, Ma verso Cristo, ricordandoci reciprocamente ( perché con troppa facilità dimentichiamo) che se amiamo il mondo e le abitudini del mondo, ci rendiamo nemici di Dio.

“Non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Giacomo 4:4).

In (I Pietro 2:16 ) è scritto: “Comportatevi come uomini liberi, non facendo uso della libertà come di un pretesto per coprire la malvagità, ma come servi di Dio.”

La nostra libertà deve essere usata, Non per accarezzare e coprire e il peccato, Ma come servi di Dio, che glorificano il Suo nome.

A Dio sia la gloria!

mercoledì 12 febbraio 2014

Una ferita infetta

"Poiché egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono."
Giobbe 5:18


Quando una ferita si infetta pericolosamente..dobbiamo pulirla con il disinfettante cercando di andare il più possibile in profondità..mentre il taglio viene pulito e disinfettato,fa male..molto male..ma continuando a pulire e a disinfettare..il taglio che rischiava di andare in cancrena..con il rischio di amputare un arto..grazie a Dio..guarisce.. che sollievo si prova nel momento della guarigione!

La stessa cosa possiamo paragonarla alla nostra vita cristiana..la ferita profonda e infetta è il peccato nella nostra vita, e il disinfettante che a volte fa male..ma pulisce e risana completamente,  è la parola di Dio.

Non può esserci una vera guarigione..senza un accurata pulizia nelle nostra vita!

domenica 2 febbraio 2014

Da quale amore sei animato?

Il savio di cuore riceve i comandamenti; Ma lo stolto di labbra andrà in precipizio.” (Proverbi 10:8) 


Quando qualcuno si trova in grave pericolo, il nostro primo impulso (giustamente) è quello di aiutarlo, ma non sempre lo facciamo nel modo giusto ( spiritualmente parlando) anzi a volte “il nostro aiuto” peggiora addirittura le cose. 

Cercherò di spiegarmi meglio. 
Se per esempio, mi accorgo che un fratello/sorella si è incamminato in un sentiero buio e tortuoso..pieno di tranelli, con la concreta possibilità di cadere in un precipizio, dal quale difficilmente potrà risalire, non devo cercare di aiutarlo a mitigare in qualche modo il dolore, che si è procurato dal graffio dei rovi che ha trovato lungo quel sentiero..perché cosi facendo.. in qualche modo lo sto appoggiando..e lui o Lei saranno incoraggiati ad inoltrandosi sempre più avanti..oltrepassando il limite pericoloso, dal quale a volte, non si può tornare indietro. 

Al contrario, se voglio veramente aiutare il fratello/sorella che si trova in quella situazione di pericolo, dovrò cercare in tutti i modi di prevenire danni maggiori e dolori decisamente più forti di quei piccoli graffi.. cercando di non assecondare..o simpatizzare, ma scuotere.. cercando di trattenere con tutta la forza dell’amore di Dio, chi sta per cadere (o è già caduto) riportandolo alla realtà delle cose davanti a Dio. 

Questo è l’unico modo giusto e concreto, di aiutarci gli uni con gli altri. 

Infatti: “se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz'avere un altro che lo rialzi!” (Ecclesiaste 4:10) 

Non dobbiamo dimenticare, che la correzione e la disciplina, sono un aspetto importante dell’amore di Dio, un ‘amore che viene applicato ad ogni fascia di età. 

“Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato.” (Proverbi 13:18) 

Come ripeto, la forza di questo Amore Non viene da noi, Ma da Dio e per Dio, che tramite noi in quel momento, cerca di riportare quel fratello/sorella sulla retta vita. 

“poiché egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono.”Giobbe 5:18 

Miei cari, 

se siamo animati soltanto dal nostro piccolo, misero e debole amore umano, procureremo nel tempo, soltanto dolore.. ma se siamo animati dallo zelo e dall’amore che viene da Dio, prima o poi, si vedranno i frutti..e saranno frutti di ravvedimento nelle nostre vite. “Fate dunque frutti degni di ravvedimento! E non pensate di dir fra voi stessi:

"Noi abbiamo Abrahamo per padre"; perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco.” (Matteo 3:8 a 10) 

 A Dio tutta la gloria!

venerdì 31 gennaio 2014

Come un leone ruggente..

“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede..” (1 Pietro 5:8-9)



Più saremo vicini a Dio, più saremo in grado di ascoltare la Sua voce e il Suo richiamo, restando vigili e attenti ad ogni attacco del nemico, l’avversario dei credenti che gira attorno a noi, come un leone ruggente, cercando di divorare avidamente la sua preda.

Ma più saremo lontani da Dio.. dalla Sua parola.. più il nostro cuore diventerà duro ed insensibile al dolce richiamo della Sua voce.. giorno dopo giorno la nostra vista spirituale, si indebolirà, sino a diventare completamente ciechi come la chiesa di Laodicea..e a quel punto, il peccato non lo riconosceremo più.

“Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaiala vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere” (Apocalisse 3:18)

Non possiamo continuare a vivere passivamente, la nostra vita cristiana.. osservando satana che sta distruggendo ogni cosa.. lavorando incessantemente nella nostra vita.. nostre famiglie.. e nelle nostre chiese. La parola di Dio è sempre li..il significato è lo stesso.. non cambia con i tempi.. perché Dio è immutabile ed è lo Stesso ieri, oggi e in eterno. (Ebrei 13:8)

Ma noi, senza neppure accorgercene stiamo cercando di cambiare il significato di ogni Sua parola giustificando e minimizzando il peccato in tutti i modi.. tutto ( ma proprio tutto) ormai è diventato normale.

Come ripeto, per resistere agli incensanti attacchi di satana, c’è un solo ed unico modo; restare fermi, saldi, ancorati alla fede cristiana, vivendo una vita conforme alla verità della Sua parola.

Che il Signore ci aiuti a ritrovare i sentieri antichi, quei sentieri sicuri e riposanti.. che conoscevamo bene prima di allontanarci.

“Così dice l'Eterno: «Fermatevi sulle vie e guardate, e domandate dei sentieri antichi, dove sia la buona strada, e camminate in essa; così troverete riposo per le anime vostre». Ma essi rispondono: «Non cammineremo in essa». (Geremia 6:16)


Si.. nonostante la cura e l’amore costante.. continuo di Dio nella nostra vita.. noi continuiamo ad andare sulle vie traverse.

“.. il mio popolo mi ha dimenticato; bruciano incenso a idoli vani, che li hanno fatti inciampare nelle loro vie, i sentieri antichi, per camminare su vie traverse e non sulla via maestra.” (Geremia 18:15)

A Dio sia la gloria!

giovedì 16 gennaio 2014

Il peso delle nostre parole..

Le parole hanno un peso,per ognuno di noi..perché contribuiscono a forgiare ciò che siamo e pensiamo. 
Ci sono parole che costruiscono e parole che demoliscono..devastano.. 
Parole che ridanno la vita..e parole che uccidono.. 
Parole dolci e sincere..parole false e amare.. 
Parole che colmano il cuore di gioia.. e parole che rattristano e lacerano l’animo e il cuore.. 
Parole che ti fanno muovere libera,verso nuovi orizzonti ..e parole che ti bloccano incatenandoti alle tue paure.. 
Le parole si, sono importanti.. e una volte dette..non ritornano indietro..

domenica 12 gennaio 2014

Un Profumo costante..

“Or sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta in ogni luogo il profumo della sua conoscenza. Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono”(2 Corinzi 2:14-15) 



Per emanare il profumo di Cristo attorno a noi è indispensabile che ci sia in noi, prima il seme della parola di Dio, poi il fiore della sua grazia che emana profumo, e in seguito i frutti maturi delle opere, che si devono vedere, toccare e gustare. 

In caso contrario, se non ci sono nella nostra vita ne fiori, ne frutti, dobbiamo chiederci se il seme quando è stato piantato è afferrato; se il seme è afferrato deve germogliare crescere e produrre frutto.

Se la nostra vita come figli di Dio non corrisponde a ciò che i figli di Dio devono essere(il profumo costante e continuo di Cristo) dobbiamo chiederci se c’è stato in noi un reale cambiamento di vita. 

Personalmente mi pongo e vi pongo una domanda, se i frutti dello Spirito che attestano la nostra nuova natura e appartenenza a Dio non ci sono, nessuno li vede, non li gustiamo.. non ne sentiamo il profumo.. come possiamo affermare di appartenere a Dio, essere figli suoi, nati di nuovo?

sabato 11 gennaio 2014

L'importanza della santità nella nostra vita

“Ora, se le primizie sono sante, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami sono santi.” (Romani 11:16 )



Essere santi Non significa essere perfetti ( solo Dio lo è) significa semplicemente operare con rettitudine, integrità di coscienza ed onestà, davanti a Dio e davanti agli uomini. L’essere santi, consacrati.. messi da parte per il Signore, Non è un qualcosa di irreale.. di irraggiungibile, ma è una meravigliosa realtà, per ogni figlio/figlia di Dio, perché è Dio stesso , che ci chiama ad essere santi.

“Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza, ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo”. (1 Pietro 1:14 a 16)

Ma nonostante questa chiara affermazione della parola di Dio, quando qualcuno ci fa notare che il nostro comportamento non è conforme al nome di “cristiani” che portiamo, le parole che usiamo per difenderci (nel modo sbagliato) sono: ”non sono mica un santo!”.

Dimenticando che i cristiani sono santi, Non per le loro capacità, Ma in virtù della loro unione con Cristo. Biblicamente parlando, i “santi” sono coloro che fanno parte del corpo di Cristo; tutti i cristiani sono santi.. chiamati ad essere santi, cercando di armonizzare i loro pensieri..la loro vita, in modo sempre più conforme alla loro posizione in Gesù Cristo.

“alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Gesù Cristo, chiamati ad essere santi”. (1 Corinzi 1:2)

Se la parola di Dio ci chiama ad avere una vita santa e pura, significa che con il Suo aiuto.. questo è possibile.

“Dio infatti non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione.” (1 Tessalonicesi 4:7)

La santificazione non è un qualcosa di immediato, al contrario è un processo continuo nella nostra vita, che inizia il giorno della nostra conversione e finirà il giorno in cui andremo col Signore.

Dal momento in cui ci siamo arresi a Cristo è iniziato un combattimento spirituale tra la nostra vecchia natura, e la nostra nuova natura in Cristo; lo Spirito si oppone fortemente a quello che “la nostra carne” vorrebbe, fortemente fare.

“ Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.” (Galati 5:16-17)

Quando questo combattimento, questa lotta dentro di noi non c’è, dobbiamo seriamente preoccuparci, perché significa che Non siamo pronti a combattere il buon combattimento della fede; rivestiti della completa armatura di Dio, un ‘armatura spirituale che ci rende saldi contro le insidie del nemico, saldi nella Verità della parola di Dio, saldi nella Sua giustizia e zelanti nella fede. ( Efesi 6:10 a 19)

“Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni” (1Timoteo 6:12)

Che il Signore ci aiuti a capire l’importanza di essere santi.. appartati per LUI, emanando sempre, in ogni occasione, il buon profumo di Cristo!

A Dio sia la gloria!