sabato 21 novembre 2015

Una mente offuscata

«Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te. Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO».
(2 Cronache 19:2 - 3)



Più volte nell’Antico Testamento si ripresenta lo stesso peccato che si tramanda di generazione in generazione.

Leggendo 2 Cronache 17, sono rimasta colpita dal comportamento del re Giosafat.

La parola di Dio, dice che: “ Il suo cuore si rafforzò nelle vie dell'Eterno e rimosse nuovamente gli alti luoghi e gli Ascerim da Giuda.” ( 2 Cronache 17:6)

Giosafat dipendeva da Dio, e Dio lo colmava di grandi benedizioni.

Giorno dopo giorno Giosafat acquisiva, onori, ricchezze e potenza.

Sinché un giorno sottovalutò il grave errore di imparentarsi con il perfido Acab, facendo sposare suo figlio con la figlia di Acab, contraendo con lui anche un’alleanza militare.

Questa assurda decisione, Non essendo secondo il volere di Dio, ebbe delle gravi conseguenze.

In seguito Acab, con il quale Giosafat si era alleato muore in battaglia, e Giosafat, rischia di essere ucciso in un’imboscata, ma Dio sente il suo grido e lo salva.

Quando Giosafat fa ritorno a Gerusalemme, viene aspramente rimproverato dal veggente (profeta) Ieu, il quale dice: «Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te. Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO». (2 Cronache 19:2 - 3)

Giosafat ascolta il rimprovero, e ripristina in ogni dettaglio l’ordine spirituale, mettendo nuove riforme e nuove regole nell'amministrazione della giustizia in caso di controversie, dicendo alle persone preposte:

«Voi agirete nel timore dell'Eterno, con fedeltà e con cuore integro. In ogni contesa che verrà portata davanti a voi da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città, si tratti di sangue versato, oppure di offese contro la legge o un comandamento, contro statuti o decreti, avvertiteli perché non si rendano colpevoli davanti all'Eterno, e l'ira non cada su di voi e sui vostri fratelli. Fate così e non vi renderete colpevoli.”
(2 Cronache 19:9-10)

Ma in seguito, vediamo che Giosafat ha imparato ben poco dalla lezione che Dio aveva voluto impartirgli; infatti, ancora una volta, per convenienza si associa con un altro nemico.

“ Dopo questo Giosafat, re di Giuda, si alleò con Achaziah, re d'Israele, che agiva empiamente; egli si alleò con lui per costruire navi che andassero a Tarshish; allestirono le navi a Etsion-Gheber. Allora Eliezer, figlio di Dodavah di Mareshah, profetizzò contro Giosafat, dicendo: «Poiché ti sei associato con Achaziah, l'Eterno ha distrutto le tue opere». Così le navi si sfasciarono e non poterono andare a Tarshish.” (2 Cronache 20:35 a 37)

Tornando al collegamento iniziale, del peccato che si ripresenta a distanza di tempo.

Sia il re Asa che Suo figlio il re Giosafat ( e tanti altri) fecero il grave errore di sottovalutare il peccato.

Se andiamo in ( 2 Cronache 14:2-3) vediamo che all'inizio del suo regno “ Asa fece tutto ciò che era buono agli occhi dell’Eterno; togliendo via gli altari degli dei stranieri, e gli alti luoghi, spezzando le statue e abbattendo gli dei stranieri. ( 2 Cronache 14:2-3)

Anche per lui inizialmente, procedeva tutto secondo il volere di Dio, con grandi benedizioni per lui e il suo popolo.

Ma anche per lui, le cose cambiarono drasticamente, quando, per avere protezione, decide di allearsi con un re pagano, Nen-adad re di Siria.

“Allora Asa tirò fuori dai tesori della casa dell'Eterno e del palazzo reale argento e oro e li mandò a Ben-Hadad, re di Siria, che abitava a Damasco, dicendo: «Vi sia alleanza fra me e te, come c'era tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando argento e oro; orsù, rompi la tua alleanza con Baasha, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me». (2 Cronache 16:2-3)

Anche in questo caso vediamo che il Signore avverte, e tramite “ il veggente Canani si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: «Poiché ti sei appoggiato sul re di Siria e non ti sei appoggiato sull'Eterno, il tuo DIO, l'esercito del re di Siria ti è sfuggito dalle mani. Non erano forse gli Etiopi e i Libici un esercito smisurato con numerosissimi carri e cavalieri? Tuttavia poiché ti eri appoggiato sull'Eterno, egli li diede nelle tue mani. L'Eterno infatti con i suoi occhi scorre avanti e indietro per tutta la terra per mostrare la sua forza verso quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da stolto; perciò d'ora in avanti avrai delle guerre». (2 Cronache 16:7 a 9)


Ma Asaf non si ravvede, anzi “ Asa s'indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato contro di lui. E, al tempo stesso, Asa divenne crudele anche contro alcuni del popolo”. (2 Cronache 16:10)

Mi sono chiesta: che cosa posso imparare da queste due situazioni?

1) Quando si inizia un cammino con Dio è estremamente importante andare avanti con Lui, senza voltarsi indietro. (Luca 9:62)

2) Imparare non soltanto dai nostri errori, ma anche dagli errori commessi da altri in passato.

3) Non sottovalutare mai i “piccoli” compromessi, perché il peccato si insinua sempre piano piano, con le “piccole “cose nella nostra vita.

4) Quando ci distacchiamo appena un po’ da ciò che Dio ci ha chiesto inizialmente, il nemico acquista terreno, usando cose apparentemente innocue: come la paura, la stanchezza, il non volere prendersi le proprie responsabilità, il voler giustificare in tutti i modi l’evidenza di un nostro errore.. e un sacco di altre motivazioni (sbagliate) che il nemico metterà sempre sulla nostra bocca per giustificarci davanti agli altri, sino al punto di non riconoscere più la voce di Dio, confondendo così, con estrema facilità la nostra volontà con la Sua.

Qualcuno di noi potrebbe dire, ma in fin dei conti che male c’è se mi conviene, imparentarmi con un nemico (che potrebbe essere un non credente) o allearmi con il più forte (accettando anche qualche piccolo compromesso) per avere una protezione e un‘agevolazione maggiore?

Come abbiamo visto, il male c’è, eccome!

Questo male si chiama peccato, e il peccato offusca cosi tanto, la nostra mente da allontanarci ( senza neppure accorgercene) sempre di più da Dio!

Lode a Dio!

venerdì 6 novembre 2015

Piccola riflessione sull'unità in Cristo!

Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.” ( Efesi 4:1 a 6)
























In questi versetti Paolo descrive molto bene che cos’è, e in che cosa consiste, l’unità della fede, la vera dottrina, il vero insegnamento cristiano.

L unità che lo Spirito concede a tutti i veri credenti ( perché esistono anche i falsi credenti) crea inevitabilmente il vincolo della pace, quel legame spirituale che circonda e lega il popolo di Dio, gli uni agli altri.

Questo legame perfetto, che ci unisce, ci stringe e ci costringe in modo così forte: è il legame d’amore In Cristo!

Poiché l'amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti…” (2 Corinzi 5:14) (Colossesi 3: 14)

Ma l’Amore di Dio, va di pari passo con la Verità della Sua parola.

Perché:” dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. “(Efesini 4:15)

L’amore che tralascia e abbandona la Verità della parola di Dio, Non è amore!

Si potrebbero spendere fiumi di parole per ampliare questi pensieri…ma non serve aggiungere altro, perché la parola di Dio è molto chiara nel comunicarci il vero significato dell’essere un solo corpo e un solo Spirito (solo che noi non vogliamo capire.)

A volte mi chiedo; che senso hanno le nostre parole, parliamo, insegniamo, scriviamo tante belle cose, la cultura non manca, le parole nemmeno.

Ma le cose di fatto non cambiano restano uguali, anzi in alcuni casi peggiorano, perché?

Perché mancano gli elementi fondamentali, principali per la base di una vera comunione fraterna.

Questi elementi sono appunto: l’amore e la verità della parola di Dio, che vanno mai separati!

A Dio tutta la gloria e l’onore!






giovedì 5 novembre 2015

Fiori che sbocciano...

“…il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge.” Galati 5:22-23
 

La nostra crescita spirituale, Non è fatta di parole, Ne di grandi progetti, Ma di realtà evidenti nella nostra vita!

E questa realtà si manifesta INEVITABILMENTE, con frutti spirituali, che consistono nel manifestare: l’Amore, la Gioia, la Pace, la Pazienza, la Gentilezza, la Bontà, la Fede, la Mansuetudine e l’Autocontrollo.

Se questi frutti non sono presenti nella nostra vita…se nessuno li vede (oppure vedono l’esatto contrario) dobbiamo rivedere seriamente le cose davanti a Dio!

Ma se dentro di noi, c’è il desiderio forte e sincero di piacere a Dio, cercando di vivere ogni cosa secondo la SUA volontà, allora la nostra crescita sarà evidente ed esuberante, i frutti dello Spirito inizieranno a sbocciare copiosamente nella nostra vita…e giorno dopo giorno, si sentirà in noi, e attorno a noi SOLTANTO, il buon profumo di Cristo!