sabato 26 dicembre 2015

Un 'Amore che travolge davvero


“E il Signore diriga i vostri cuori all'amore di Dio e alla perseveranza di Cristo.” 
2 Tessalonicesi 3:5



Questa mattina riflettevo su come possiamo vincere la prevenzione, il timore e la paura del non potersi fidare l'uno dell'altro, certamente possiamo parlare cercando di chiarire, e convincere gli altri delle nostre buone intenzioni, ma a volte il parlare e il giustificare peggiora le cose, per questo a volte, è meglio tacere.


Ma allora cosa possiamo fare?

La conclusione a cui sono arrivata, è che per abbattere i muri dell’incomprensione, dobbiamo continuare ad amare, senza stancarci.

Ma attenzione!

Non con il nostro misero amore umano (perché sarebbe di parte, limitato alla simpatia, al tempo e alle circostanze) Ma con l'amore Che Dio ha messo nel nostro cuore, un amore che travolge e sommerge abbattendo ogni muro…un amore che ama Dio e la verità della Sua parola, prima di ogni cosa!
Dam

lunedì 21 dicembre 2015

Una seria riflessione!

E disse loro questa parabola: “La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: 'Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti'". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio”. (Luca 12:16 a 21)




Leggendo la parola del ricco stolto, sono rimasta colpita da queste parole: “riposati, mangia, bevi, divertiti” e noto con profonda tristezza che questo purtroppo è lo stile di vita, della maggior parte delle persone.

Oggi come ieri ( forse di più oggi ) lo scopo principale dei giovani e meno giovani è quello di divertirsi, cercando in tutti i modi di soddisfare ogni loro piacere, non importa se la cosa sia giusta oppure no, l’importante è godere e divertirsi il più possibile seguendo i sentimenti e desideri del loro cuore, dimenticando che se Dio non rinnova il cuore dell’uomo con la Sua purezza, la Sua verità e il Suo amore, quel “ cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato” (Geremia 17:9).

Anche l’uomo di questa parabola, pensava soltanto ai piaceri di questa vita terrena e non si curava delle cose di Dio, ma proprio a lui Dio dice: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio. "

Caro amico/ amica 

qual è la vita, e il tipo di ricchezza che desideri?
La ricchezza e i piaceri del mondo, che durano solo per un breve periodo, o il piacere e la gioia immensa di appartenere a Dio per l’eternità?

Rifletti e decidi ora (non domani) ora, abbandonati a Dio e lascia entrare Gesù nel tuo cuore… e credimi non te ne pentirai mai!

Oggi, ancora un volta Gesù dice: “Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me.” (Apocalisse 3:20)

Dio ti benedica

sabato 21 novembre 2015

Una mente offuscata

«Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te. Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO».
(2 Cronache 19:2 - 3)



Più volte nell’Antico Testamento si ripresenta lo stesso peccato che si tramanda di generazione in generazione.

Leggendo 2 Cronache 17, sono rimasta colpita dal comportamento del re Giosafat.

La parola di Dio, dice che: “ Il suo cuore si rafforzò nelle vie dell'Eterno e rimosse nuovamente gli alti luoghi e gli Ascerim da Giuda.” ( 2 Cronache 17:6)

Giosafat dipendeva da Dio, e Dio lo colmava di grandi benedizioni.

Giorno dopo giorno Giosafat acquisiva, onori, ricchezze e potenza.

Sinché un giorno sottovalutò il grave errore di imparentarsi con il perfido Acab, facendo sposare suo figlio con la figlia di Acab, contraendo con lui anche un’alleanza militare.

Questa assurda decisione, Non essendo secondo il volere di Dio, ebbe delle gravi conseguenze.

In seguito Acab, con il quale Giosafat si era alleato muore in battaglia, e Giosafat, rischia di essere ucciso in un’imboscata, ma Dio sente il suo grido e lo salva.

Quando Giosafat fa ritorno a Gerusalemme, viene aspramente rimproverato dal veggente (profeta) Ieu, il quale dice: «Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te. Tuttavia si sono trovate in te buone cose perché hai rimosso dal paese gli Asceroth e hai applicato il tuo cuore per ricercare DIO». (2 Cronache 19:2 - 3)

Giosafat ascolta il rimprovero, e ripristina in ogni dettaglio l’ordine spirituale, mettendo nuove riforme e nuove regole nell'amministrazione della giustizia in caso di controversie, dicendo alle persone preposte:

«Voi agirete nel timore dell'Eterno, con fedeltà e con cuore integro. In ogni contesa che verrà portata davanti a voi da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città, si tratti di sangue versato, oppure di offese contro la legge o un comandamento, contro statuti o decreti, avvertiteli perché non si rendano colpevoli davanti all'Eterno, e l'ira non cada su di voi e sui vostri fratelli. Fate così e non vi renderete colpevoli.”
(2 Cronache 19:9-10)

Ma in seguito, vediamo che Giosafat ha imparato ben poco dalla lezione che Dio aveva voluto impartirgli; infatti, ancora una volta, per convenienza si associa con un altro nemico.

“ Dopo questo Giosafat, re di Giuda, si alleò con Achaziah, re d'Israele, che agiva empiamente; egli si alleò con lui per costruire navi che andassero a Tarshish; allestirono le navi a Etsion-Gheber. Allora Eliezer, figlio di Dodavah di Mareshah, profetizzò contro Giosafat, dicendo: «Poiché ti sei associato con Achaziah, l'Eterno ha distrutto le tue opere». Così le navi si sfasciarono e non poterono andare a Tarshish.” (2 Cronache 20:35 a 37)

Tornando al collegamento iniziale, del peccato che si ripresenta a distanza di tempo.

Sia il re Asa che Suo figlio il re Giosafat ( e tanti altri) fecero il grave errore di sottovalutare il peccato.

Se andiamo in ( 2 Cronache 14:2-3) vediamo che all'inizio del suo regno “ Asa fece tutto ciò che era buono agli occhi dell’Eterno; togliendo via gli altari degli dei stranieri, e gli alti luoghi, spezzando le statue e abbattendo gli dei stranieri. ( 2 Cronache 14:2-3)

Anche per lui inizialmente, procedeva tutto secondo il volere di Dio, con grandi benedizioni per lui e il suo popolo.

Ma anche per lui, le cose cambiarono drasticamente, quando, per avere protezione, decide di allearsi con un re pagano, Nen-adad re di Siria.

“Allora Asa tirò fuori dai tesori della casa dell'Eterno e del palazzo reale argento e oro e li mandò a Ben-Hadad, re di Siria, che abitava a Damasco, dicendo: «Vi sia alleanza fra me e te, come c'era tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando argento e oro; orsù, rompi la tua alleanza con Baasha, re d'Israele, affinché egli si ritiri da me». (2 Cronache 16:2-3)

Anche in questo caso vediamo che il Signore avverte, e tramite “ il veggente Canani si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: «Poiché ti sei appoggiato sul re di Siria e non ti sei appoggiato sull'Eterno, il tuo DIO, l'esercito del re di Siria ti è sfuggito dalle mani. Non erano forse gli Etiopi e i Libici un esercito smisurato con numerosissimi carri e cavalieri? Tuttavia poiché ti eri appoggiato sull'Eterno, egli li diede nelle tue mani. L'Eterno infatti con i suoi occhi scorre avanti e indietro per tutta la terra per mostrare la sua forza verso quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da stolto; perciò d'ora in avanti avrai delle guerre». (2 Cronache 16:7 a 9)


Ma Asaf non si ravvede, anzi “ Asa s'indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato contro di lui. E, al tempo stesso, Asa divenne crudele anche contro alcuni del popolo”. (2 Cronache 16:10)

Mi sono chiesta: che cosa posso imparare da queste due situazioni?

1) Quando si inizia un cammino con Dio è estremamente importante andare avanti con Lui, senza voltarsi indietro. (Luca 9:62)

2) Imparare non soltanto dai nostri errori, ma anche dagli errori commessi da altri in passato.

3) Non sottovalutare mai i “piccoli” compromessi, perché il peccato si insinua sempre piano piano, con le “piccole “cose nella nostra vita.

4) Quando ci distacchiamo appena un po’ da ciò che Dio ci ha chiesto inizialmente, il nemico acquista terreno, usando cose apparentemente innocue: come la paura, la stanchezza, il non volere prendersi le proprie responsabilità, il voler giustificare in tutti i modi l’evidenza di un nostro errore.. e un sacco di altre motivazioni (sbagliate) che il nemico metterà sempre sulla nostra bocca per giustificarci davanti agli altri, sino al punto di non riconoscere più la voce di Dio, confondendo così, con estrema facilità la nostra volontà con la Sua.

Qualcuno di noi potrebbe dire, ma in fin dei conti che male c’è se mi conviene, imparentarmi con un nemico (che potrebbe essere un non credente) o allearmi con il più forte (accettando anche qualche piccolo compromesso) per avere una protezione e un‘agevolazione maggiore?

Come abbiamo visto, il male c’è, eccome!

Questo male si chiama peccato, e il peccato offusca cosi tanto, la nostra mente da allontanarci ( senza neppure accorgercene) sempre di più da Dio!

Lode a Dio!

venerdì 6 novembre 2015

Piccola riflessione sull'unità in Cristo!

Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.” ( Efesi 4:1 a 6)
























In questi versetti Paolo descrive molto bene che cos’è, e in che cosa consiste, l’unità della fede, la vera dottrina, il vero insegnamento cristiano.

L unità che lo Spirito concede a tutti i veri credenti ( perché esistono anche i falsi credenti) crea inevitabilmente il vincolo della pace, quel legame spirituale che circonda e lega il popolo di Dio, gli uni agli altri.

Questo legame perfetto, che ci unisce, ci stringe e ci costringe in modo così forte: è il legame d’amore In Cristo!

Poiché l'amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti…” (2 Corinzi 5:14) (Colossesi 3: 14)

Ma l’Amore di Dio, va di pari passo con la Verità della Sua parola.

Perché:” dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. “(Efesini 4:15)

L’amore che tralascia e abbandona la Verità della parola di Dio, Non è amore!

Si potrebbero spendere fiumi di parole per ampliare questi pensieri…ma non serve aggiungere altro, perché la parola di Dio è molto chiara nel comunicarci il vero significato dell’essere un solo corpo e un solo Spirito (solo che noi non vogliamo capire.)

A volte mi chiedo; che senso hanno le nostre parole, parliamo, insegniamo, scriviamo tante belle cose, la cultura non manca, le parole nemmeno.

Ma le cose di fatto non cambiano restano uguali, anzi in alcuni casi peggiorano, perché?

Perché mancano gli elementi fondamentali, principali per la base di una vera comunione fraterna.

Questi elementi sono appunto: l’amore e la verità della parola di Dio, che vanno mai separati!

A Dio tutta la gloria e l’onore!






giovedì 5 novembre 2015

Fiori che sbocciano...

“…il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge.” Galati 5:22-23
 

La nostra crescita spirituale, Non è fatta di parole, Ne di grandi progetti, Ma di realtà evidenti nella nostra vita!

E questa realtà si manifesta INEVITABILMENTE, con frutti spirituali, che consistono nel manifestare: l’Amore, la Gioia, la Pace, la Pazienza, la Gentilezza, la Bontà, la Fede, la Mansuetudine e l’Autocontrollo.

Se questi frutti non sono presenti nella nostra vita…se nessuno li vede (oppure vedono l’esatto contrario) dobbiamo rivedere seriamente le cose davanti a Dio!

Ma se dentro di noi, c’è il desiderio forte e sincero di piacere a Dio, cercando di vivere ogni cosa secondo la SUA volontà, allora la nostra crescita sarà evidente ed esuberante, i frutti dello Spirito inizieranno a sbocciare copiosamente nella nostra vita…e giorno dopo giorno, si sentirà in noi, e attorno a noi SOLTANTO, il buon profumo di Cristo!

giovedì 22 ottobre 2015

Un'uomo di Dio si riconosce!

"Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. “
(2 Re 4: 9 )





Questa frase esprime tutta la convinzione, la certezza e la fede di una donna che confida nel suo Dio.


Questa donna essendo sensibile alle cose di Dio aveva imparato a non dare nulla per scontato nella sua vita, sapeva che ogni persona o situazione poteva essere usata da Dio per parlare al suo cuore per questo, quando vide passare Eliseo, si accorse subito che era un uomo di Dio.


E offrendo ad Eliseo tutta la sua disponibilità, sapeva di piacere a Dio.

In questa storia emergono due figure: la donna e l’uomo di Dio.


La fede nell'unico vero Dio è il filo conduttore tra l’uomo di Dio e la donna.

E’ importante notare, che quando Dio parla al nostro cuore lo fa in modo diretto e personale preparando tutto ciò che è attorno noi.


Dio ci ha creato in modo diverso l’uno dall’altro, spetta a noi uomo o donna, scoprire quali sono i talenti che Dio ci ha donato e adoperarli per Lui, in tutta la sua potenzialità.


Come la salvezza è personale, individuale anche il nostro rapporto con Dio e la nostra crescita spirituale è personale e individuale.


In base al nostro rapporto con Dio, anche nelle situazioni più difficili, riusciremo a distinguere in modo chiaro la Sua voce.


Il marito pur non avendo la stessa sensibilità e la stessa apertura verso le cose di Dio della moglie, viene comunque, usato e preparato da Dio per i suoi piani.


Andando avanti con la lettura, vediamo che: “ Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; così tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei” (v. 4: 8)


Il dialogo, si svolge esclusivamente tra l’uomo di Dio e la donna.


Dal punto di vista umano, il comportamento della donna potrebbe non essere capito o addirittura criticato… una donna ricca, sposata vede passare un’uomo, lo trattiene con premura, circondandolo di attenzioni e convince quest’uomo a fermarsi a mangiare da lei, e l’uomo accetta l’invito.


Tutto questo, può apparire strano ai nostri occhi.


Ma fortunatamente, Dio non ragiona con la nostra mente e non vede le cose con i nostri occhi, Lui non si ferma davanti a ciò che appare, ma va oltre, va diritto al cuore e il cuore della donna era gradito a Dio.


Questa donna nonostante il fatto che non aveva potuto avere figli, perché come vedremo più avanti il marito era ormai vecchio, era comunque serena, non permise in alcun modo al suo cuore di inaridirsi , ma lo lasciò libero di espandere attorno a se, l’amore di Dio…sapeva che solo Dio era in grado di capirla davvero nella profondità del suo essere e a Lui aveva affidato ogni cosa.


Al (v. 10) la donna dice al marito: “… Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi”.


“Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormì.” (v.11)


Ciò che sembrava strano, diventa ancora più strano…in un certo senso, il marito acconsente al fatto che il Profeta entri a far parte della vita della moglie…dal punto di vista umano, ancora non riusciamo a comprendere, ma anche questo era nei piani di Dio.


“Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie innumerevoli.” (Giobbe 9:10)


L’uomo a volte, può ostacolare o ritardare i disegni di Dio, ma una cosa è certa i disegni di Dio sono e saranno sempre, portati a compimento.


In (Isaia 46: 11) è scritto: “ Sì, io l'ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l'eseguirò ”


Dio aveva predisposto ogni cosa e in seguito vedremo che nonostante il fatto che il marito non sentisse e non vivesse le cose di Dio come la moglie, contribuisce alla benedizione nella vita della moglie tramite la presenza di Eliseo, usufruendone in seguito, lui stesso.


Se il marito avesse voluto, non avendo la stessa convinzione, la stessa certezza e la stessa fede della moglie, avrebbe potuto ostacolarla (ostacolare ma non impedire) come marito poteva farlo; ma non lo fece perché questo, non era nei piani di Dio!


A un certo punto, Eliseo sente il bisogno di contraccambiare in qualche modo la gentilezza e la premura della donna e dice il suo servo Gheazi: “Chiama questa Sunamita”. Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. Eliseo disse a Gheazi: “Dille così: "Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?” ( v.12 e 13 )


Alla domanda di Eliseo la donna risponde soltanto: “io vivo in mezzo al mio popolo”.


Dalla risposta sembra che la donna stia bene così, probabilmente neppure lei si era resa conto di ciò che mancava nella sua vita “l’essere benedetta con la nascita di un figlio” dando forse per scontato, che non avrebbe mai potuto aver figli.


Eliseo però non si da per vinto, insiste e chiede ancora al suo servo Gheazi: ” Che si potrebbe fare per lei?” Gheazi risponde: “Certo non ha figli, e suo marito è vecchio”. Eliseo, disse: “chiamala!”. Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. Ed Eliseo le disse: «L'anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!” (v.14 a 16 )


E come avvenne per Sara, “Questa donna concepì e, l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto. anche per lei e l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto.” (v.17)


Ecco la benedizione di Dio per lei, tramite Eliseo; il dono di un figlio…finalmente avrebbe provato la gioia, di tenere tra le braccia un bambino …il suo bambino.


Purtroppo però, nei versetti successivi vediamo che le cose cambiano drasticamente.


“ Il bambino si fece grande: e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, disse a suo padre: “La mia testa! la mia testa!” .Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì.”
( v.18 a 20)



“Allora lei salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la porta ed uscì”


In questo gesto c’è un’ulteriore esempio di fede da parte della donna, una fede vera, concreta che non viene mai meno!


Dio gli aveva dato un figlio e Lui era l’unico che poteva aiutarla, la donna sapeva che Eliseo dipendeva da Dio, lasciando il bambino adagiato sul suo letto nella stanza dove lui pregava e meditava, era come se avesse messo in certo senso, il suo bambino nelle mani di Dio!


“Poi, la donna chiamò suo marito dicendo: “Ti prego, mandami un servo e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare”. (v.22)


Il marito non comprende, non si rende conto dell’urgenza della cosa, della necessità della moglie di andare subito dall’uomo di Dio e pone domande che in quel momento, data l’urgenza erano forse fuori luogo. ( v. 23)


Anche in questo caso, si vede nuovamente la fede, la dinamicità e la prontezza della donna la quale, avviandosi rassicura il marito dicendo: “andrà tutto bene”


“Poi fece sellare l’asina e disse al suo servo: “Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica ” Così partì, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte Carmelo“. Appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: “Ecco la Sunamita che viene!” Ti prego, corri a incontrarla, e dille: "Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?". ( v. 24 a 26)


Ma lei non vuole perdere tempo nel dare spiegazioni a Gheazi, la persona di cui si fidava era Eliseo non il suo servo, la sua fiducia era riposta nell’uomo di Dio, perché l’uomo di Dio dipendeva da Dio!

Quando finalmente giunse da Eliseo, si gettò ai suoi piedi e pianse amaramente dicendo : “avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m'ingannare?” (v.28)


“Allora Eliseo disse a Gheazi: “Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino”. La madre del bambino disse ad Eliseo: ” Com'è vero che il SIGNORE vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei” (v.29 a 30)


La donna sentiva che l’unico che poteva aiutarla era Eliseo perché egli, era stato il mezzo attraverso il quale Dio l’aveva benedetta con la nascita di un figlio e non se ne sarebbe mai andata, senza di lui!


“ Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita”. (v. 31)


Il fallimento nel riportare in vita il bambino, dimostra che Dio agisce e risponde soltanto, alle persone che si fidano di Lui e Dio rispondeva ed agiva tramite Eliseo perché Eliseo si fidava completamente di Dio.


Eliseo aveva bisogno di concentrarsi sul suo Dio:” Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il SIGNORE. Poi salì sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò”. (v. 33 e 34)


Continuò a pregare con fervore, spandendo la sua anima davanti all’Eterno, finché Dio non ripose alla sua supplica.


E il bambino dopo aver starnutito sette volte apre gli occhi. Ed Eliseo dice alla donna: “prendi tuo figlio.”


Con estrema gratitudine verso il suo Dio: “La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscì. “ (v.37)

La fede e la fiducia della donna, vengono ricompensate da Dio con una nascita miracolosa e una restituzione miracolosa alla vita, esaltando così tutta la Sua gloria!


Ma questa non fu l’unica benedizione concessa alla donna.

Infatti sempre in (2 Re 8:1-2) vediamo che quando alcuni anni dopo, il paese venne minacciato dalla carestia la donna fu avvisata dal profeta di andarsene con la sua famiglia; sfuggendo così alla fame e alla morte.


Finiti i sette anni ritornò nel suo paese. Siccome durante la sua assenza aveva perso sia la casa che i terreni, chiese al re che gli venissero restituiti.


“Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario, al quale disse: «Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lasciò il paese, fino a ora”. (2 Re 8:6)


Tutto questo, venne fatto sulla base che lei era la donna alla quale Eliseo aveva riportato in vita il figlio e perché aveva aiutato Eliseo “l’uomo di Dio” e il regno di Dio!

In (Luca 6:38) è scritto:“ Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi”.

Ed è così… è inevitabilmente cosi… donando con sincerità davanti a Dio riceviamo di più, molto di più di ciò che abbiamo donato!





giovedì 3 settembre 2015

Il viale dei ricordi..


Quando ti trovi a passare nel viale dei ricordi impara ad ascoltare il rumore del silenzio.. un silenzio fatto di suoni.. e di parole che accarezzano il cuore..
se rallenti un po' il passo e ti fermi..puoi sentire il fruscio del vento tra le foglie..e il profumo dei fiori appena colti.. ma se a volte i ricordi fanno male.. 

non temere perché l'amore reale di Gesù nella tua vita colmerà gli spazi vuoti di quel dolore che a volte ti trafigge il cuore..

giovedì 27 agosto 2015

Il vapore di un 'istante..

Da (Matteo 12: da 36 a 43) (Parabola della zizzania)


Allora Gesù, licenziate le folle, se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli, rispondendo disse loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo, mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d'iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!».




Miei cari, 
queste parole Non sono soltanto parole; MA è parola di Dio, dell’unico Dio vivente e vero!

Ed “È terribile cadere nelle mani del Dio vivente.” ( Ebrei 10:31)

Ora l’uomo e la donna, possono fare tutto ciò che vogliono, seguendo liberamente il desiderio della loro carnalità, parlando, vivendo e insegnando le cose più assurde e più sconce (vedi Ideologia Gender, Omosessualità ecc).

Ma un giorno tutti, dovremo rendere conto a Dio di ogni cosa...pensate, dovremo rendere conto anche, di ogni nostra parola oziosa...inutile e superflua che avremmo detto.

In (Matteo 12: 35 a 37 ) è scritto: “L'uomo buono dal buon tesoro del cuore trae cose buone; ma l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta. Poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato”.

“Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima:«Oggi, se udite la sua voce,non indurite i vostri cuori!» (Ebrei 4:7)

Spesso, troppo spesso l’uomo dimentica che è soltanto un vapore che appare per un istante...e poi svanisce.

“E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.” (Giacomo 4:13-14)

Ed ora, più che mai in tutto questo imperversare di malvagità, orrore e ambiguità, il nostro compito come figli di Dio, Non è quello di assuefarci...abituandoci al peccato; Ma è quello di individuare e denunciare il peccato appena si presenta!

A Dio sia la gloria!

venerdì 14 agosto 2015

Con passo sicuro!

“Eppure, io ti avevo piantata come una nobile vigna,tutta del miglior ceppo;come mai ti sei trasformata in tralci degenerati di una vigna a me non familiare?” (Geremia 2:21)


Il popolo di Israele, più volte era stato avvertito che la strada che stava percorrendo era una strada sbagliata.. ma loro erano talmente immersi nei suoi piaceri, che non erano più in grado di ascoltare la voce di Dio.

Se non siamo attenti alla SUA voce, ancorati saldamente alla parola di Dio, anche noi corriamo il rischio di non sentire più il Suo richiamo d’amore.

Quante volte siamo rimasti impigliati nei rovi dell’indifferenza e della disubbidienza, quante volte anziché ascoltare la voce di Dio, abbiamo ascoltato altre voci suadenti, che erano contrarie al volere di Dio?

Fermiamoci per un momento; e con serietà e consapevolezza..guardiamoci attorno e domandiamo senza alcun timore, quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e poi, senza voltarci indietro..incamminiamoci con passo sicuro su quella strada..e li, soltanto in quella strada, troveremo le risposte alle nostre tante domande e proveremo pace..quella pace che il mondo non da. (Giovanni 14:27)

“Così dice il SIGNORE:«Fermatevi sulle vie e guardate,domandate quali siano i sentieri antichi,dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa;voi troverete riposo alle anime vostre!” ( Geremia 6:16)

A Dio sia tutta la gloria!

giovedì 6 agosto 2015

Dalla morte alla vita!

“ sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli;chi non ama il proprio fratello rimane nella morte. (1 Giovanni 3:14)


Leggendo questo versetto mi sono chiesta quanti di noi, sono passati realmente dalla morte alla vita?

E’ triste, ma il meccanismo che si instaura in alcune situazioni è davvero insidioso possiamo scivolare nell'odio senza neppure accorgercene. Si inizia magari con una semplice antipatia, una forma di risentimento, di presunzione, di orgoglio e nel tempo, l’odio si insinua pericolosamente nel nostro cuore. 


Di solito, quando pensiamo all'odio, pensiamo a gesti di particolare violenza, qualcosa che sicuramente non ci appartiene senza renderci conto che l’odio è semplicemente il contrario dell’amore. 

Dal vocabolario odiare significa: sentire avversione per qualcosa...qualcuno, non sopportare, evitare, aspra avversione, radicata ostilità, disprezzo, repulsione, antipatia.

Quando per esempio per un motivo o per l’altro dimostriamo antipatia, ostilità, risentimento, verso qualcuno, cercando (magari con una certa diplomazia) di stare molto lontani da quella persona, evitandola in tutti i modi, anche se cerchiamo di giustificarci, credo che questo si possa chiamare odio, che è
 l’esatto contrario dell’amore descritto in (1 Corinzi 13 )

Qualcuno ha detto che tra l’odio e l’amore c’ è la via di mezzo..il nulla, cioè l’assenza dei sentimenti, delle emozioni, in una sola parola l’indifferenza ( che a mio avviso,è forse peggiore dell’odio.)

Davanti a Dio non esistono le vie di mezzo, il peccato piccolo o il peccato grande; esiste solo IL peccato.

Se il nostro cuore è completamente ricoperto dall'amore di Dio, sicuramente non ci sarà mai spazio per l’odio nella nostra vita. Ma se nel nostro cuore è rimasto qualche piccolo spazio vuoto, dobbiamo stare molto attenti, perché al primo risentimento alla prima ostilità, alla prima delusione, con estrema facilità, quello spazio vuoto, potrebbe essere occupato dall'odio.

Come possiamo allora combattere l’odio, ed essere sicuri di avere la vita di Cristo in noi?

Tornando, con molta umiltà alla parola di Dio, facendoci travolgere dalla potenza e dalla dolcezza del Suo amore, che non sono parole, ma fatti che producono amore...amore e poi ancora amore.

Non un piccolo amore umano ed egoista ed egocentrico, ma un amore grande che mette Dio al centro della propria vita, amandolo più di ogni altra cosa!

Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui”. (Giovanni 14:21)


A Te la gloria mio Dio!

martedì 28 luglio 2015

Lampade che non si spengono

“E le stolte dissero alle avvedute: “dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.” Ma le avvedute risposero:“No, perché non basterebbe per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene!” Ma mentre quelle andavano a comprarne, arrivo lo sposo: e quelle che erano pronte entrarono con Lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi vennero anche le altre vergini dicendo: “Signore, Signore, aprici!” Ma egli rispose: Io vi dico in verità: Non vi conosco” Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. “ (Matteo 25: 8 a 13 )


Mentre aspettavano lo Sposo, le vergini stolte, erano distratte, prese completamente da cose inutili, sterili,che non producevano nulla nella loro vita.

Quella loro apatia, quella loro superficialità di vivere l’attesa, dello Sposo, distrattamente presero con se, le lampade...senza rendersi conto, che mancava l’olio per accenderle, e quando se ne accorsero era ormai troppo tardi, la porta dello Sposo era chiusa!

Perché le lampade, abbiano un senso, devono essere accese per fare luce attorno a noi, illuminando il nostro cammino, in modo che possiamo togliere, tutte quelle cose che in qualche modo ci bloccano, ci intralciano.

Le vergini avvedute si erano preparate interiormente ed esteriormente, all'arrivo dello Sposo, vivendo ogni momento della loro vita nell'attesa dell’ Amato, continuando a mettere olio nello loro lampade, per andare incontro lo Sposo.

Come le vergini avvedute, anche noi dobbiamo essere attenti, vigili, per accogliere lo Sposo che sta per tornare, preoccupandoci di un’ unica cosa,una soltanto;che ci sia dentro le lampade della nostra vita, l’olio dello Spirito Santo... la guida della parola di Dio.

L’atteggiamento e la disposizione migliore, per mantenere sempre accese le nostre lampade, gustando in tutto il Suo splendore l’arrivo dello Sposo andandogli incontro, con la gioia nel cuore, è vivere per Lui!

NON nella teoria, nell'apatia, come le vergini stolte, distratte e disattente, ma nella pratica della parola di Dio, santificando e consacrando ogni giorno la nostra vita a Lui!

Solo questo dobbiamo fare, smettere di parlare, cominciando ad agire, applicando alla nostra vita, l’amore di Cristo e la fedeltà alla Sua parola.

Se il nostro cuore, la nostra vita non è disposta in questo modo sincero e vero,davanti a Dio, anche noi un giorno potremmo sentirci dire: “Io vi dico in verità: Non vi conosco”.

Signore ora più che  mai, aiutaci a vegliare a rimanere desti,pronti,perché noi desideriamo bramiamo venire con te, nella sala delle nozze!
A Dio sia la gloria!

mercoledì 22 luglio 2015

L’importanza della purezza



“La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo.” (Giacomo 1:26.27)


Leggendo questo versetto, il Signore mi ha portato a riflettere, sull'importanza di conservarsi puri dal mondo.

Ma che cos'è la purezza?
Una cosa pura è un qualcosa che non ha avuto alterazioni nel tempo, come l’oro.. è un qualcosa che non si è mescolato con sostanze estranee..è una cosa limpida.. trasparente come l’acqua di un fiume che scorre..

Ma in tutta questa confusione nel mondo ( cosa ancora più grave, nelle chiese) dove si accettano compromessi di ogni tipo..usando per comodità il versetto “Dio amore”, dimenticando però, che il nostro Dio è anche un Dio geloso e un fuoco consumante (Deuteronomio 4:24), possiamo dire che la nostra vita cristiana è veramente pura..senza alcun tipo di condizionamento e coinvolgimento umano?

Grazie Signore, perché hai voluto portarci a riflettere sull'importanza di custodire gelosamente la nostra purezza in Te ( sia individualmente, che come chiesa) dai pensieri e dagli atteggiamenti corrotti del mondo, distaccandoci in modo netto e preciso da tutto ciò che Non è gradito a Dio (e le cose che Dio Non gradisce, le troviamo scritte in modo chiaro nella parola di Dio. )

martedì 14 luglio 2015

Un miscuglio diabolico

"Vegliate; il diavolo va attorno cercando chi possa divorare."  1 Pietro 5:8


Vegliare significa stare svegli proprio nelle ore in cui si dovrebbe dormire, perché è proprio nei momenti in cui siamo rilassati e tranquilli che il nemico agisce.

Se noi siamo vigili e attenti cercando di individuare ogni mossa del nemico, lui starà lontano da noi, potrà girare attorno a noi..ma non potrà divorarci!

In (Giacomo 4:7) è scritto:” Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.”

Molto spesso è attraverso le “piccole cose” che noi sottovalutiamo e riteniamo innocue ( ma non lo sono) che satana agisce, e noi, dobbiamo stare molto attenti!

“ ..mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l'erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie.” (Matteo 13:25-26)

Sul combattimento cristiano, c’è un libro che tratta questo argomento, in modo molto dettagliato, scritto da mio marito Vincent Eze Ahanonu ( ora col Signore) si intitola: “ l’avversario e la vittoria cristiana”

A Dio l’onore e la gloria!

lunedì 13 luglio 2015

Una riflessione, su ciò che sta accadendo..

Oggi, se udite la sua voce,non indurite il vostro cuore come a Meriba,come nel giorno di Massa nel deserto,quando i vostri padri mi tentarono,mi misero alla prova sebbene avessero visto le mie opere. Quarant'anni ebbi in disgusto quella generazione,e dissi: «È un popolo dal cuore traviato;essi non conoscono le mie vie».Perciò giurai nella mia ira:«Non entreranno nel mio riposo!" (Salmo 95:8 a 11)


Ancora oggi, il Signore richiama la nostra attenzione..oggi più che mai la richiama!

Per questo è urgente, riflettere seriamente su ciò che la parola di Dio dice, e ora, proprio ora mentre il buoi del peccato avanza sempre di più..e pochi, molto pochi sanno ancora distinguere, la verità della parola di Dio, dal buoi del peccato, ancora “oggi”

perché domani potrebbe essere tardi) il Signore dice: “oggi, se udite la mia parola, non indurite il vostro cuore, come ai giorni di Meriba..”

Oggi..Non continuate a vivere nell'ambiguità del peccato.. nell'adulterio..della convivenza senza un regolare matrimonio davanti a Dio e davanti agli uomini..non continuate a giustificare senza il minimo pudore la normalità dell’omosessualità!

Perché l’omosessualità,NON è una condizione di normalità, Ma è una condizione di peccato!

A questo proposito Paolo dice: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri commettendo atti indecenti uomini con uomini e ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al traviamento. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni di ogni ingiustizia, fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa, frode, malignità, calunniatori, maldicenti, odiatori di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi, ideatori di cose malvagie,disubbidienti ai genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affezione naturale, implacabili,spietati. ” (Romani 1:26-31).

Come puoi accettare e insegnare che il peccato dell’omosessualità, ma non solo.. è una cosa normale?

Ascolta..senti com’è chiara e limpida la parola di Dio..” Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri commettendo atti indecenti uomini con uomini e ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al traviamento.” (v.27)

Ancora Paolo (Romani 1:32) dice:“Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.”

Mio Dio com'è possibile non capire queste parole cosi chiare..com'è possibile volere addirittura legalizzare il peccato dell’omosessualità, presentendolo ai bambini nelle scuole come un cosa “ normale”?
Mio Dio, com'è possibile?

Signore, intervieni Tu Ti prego.. e blocca quest’orrore!

A Dio sia tutta la gloria!



Un’ Amore forte e Potente!

“ La predicazione della croce è la potenza di Dio.” (1 Corinzi 1: 18)


L’annuncio della salvezza attraverso la fede è incomprensibile e assurda per coloro che non accettano il sacrificio di Cristo sulla croce.

Ma per coloro che hanno accettato il sacrificio di Cristo, la croce è la potenza di Dio!

Paolo dice: “Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.” (1 Corinzi 1: 20-21)


Anch'io, per grazia di Dio, accettando Gesù, come mio personale Salvatore ho potuto sperimentare giorno dopo giorno, la potenza di Dio nella mia vita!

Anche tu se lo vorrai, puoi fare questa bellissima esperienza con Gesù prega, e chiedi ora a Dio, di entrare nel tuo cuore, ed Egli certamente lo farà!

«Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3:20)

Dio ti benedica!

sabato 11 luglio 2015

Fede e amore..due cose inscindibili!


“La tua fede ti ha salvata, va’ in pace, disse Gesù.“ (Luca 7:50) 


In questa parabola, un fariseo di nome Simone, invita Gesù a mangiare con lui, Gesù entra in casa del fariseo e si mette a tavola con lui.

Ma mentre tutti sono a tavola, una donna, che abitava in quella città; una peccatrice, saputo che Gesù si trovava nella casa del fariseo, entra, non si pone troppe domande, non chiede neppure il permesso di entrare, il desiderio di vedere Gesù.. di conoscerlo.. di stragli vicino è troppo forte.

Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio.” (Luca 7:37-38)

Che meraviglia!

Questo semplice atto d’amore, di fede, nell’unico vero Dio, ha salvato la sua vita!



A Dio sia la gloria e l’onore!

giovedì 9 luglio 2015

Un 'amore sempre vivo!



“Gesù disse: Così avete annullato la Parola di Dio in nome della vostra tradizione.”  (Matteo 15:6 )


Quante cose facciamo per abitudine, per tradizione tramandata di generazione in generazione, e quando qualcuno ci fa notare che forse, ciò che stiamo facendo è sbagliato, noi affermiamo quasi con fierezza:” abbiamo sempre fatto così, ci è stato insegnato così, e noi andiamo avanti in questo modo”.

Senza prendere minimamente in considerazione che quelle tradizioni quelle cose insegnate nel corso degli anni, possono essere giuste, ma anche sbagliate.

In (Colossesi 2:8) è scritto: “Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo”

Miei cari, la parola di Dio non è un qualcosa che si accetta per abitudine, ripetendo cose che ci hanno trasmesso di generazione in generazione ; al contrario, la parola la parola di Dio è vita che si diffonde e si rinnova di giorno in giorno.

“Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. (Giovanni 7:38)

A Dio sia la gloria!

mercoledì 8 luglio 2015

Meraviglioso Dio!

"I viventi sappiano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e che Egli lo da a chi vuole." ( Daniele 4:17 )


Si, tutti gli uomini devono sapere che Dio, l’Altissimo domina sul ricco e sul povero.

Nella Sua sovranità Dio, può fare ciò che vuole, con chi vuole.

L’uomo nella sua presunzione crede di avere il controllo della propria vita ma non è cosi.

Anche Il re Nabucodonosor, dopo che fu scacciato e costretto a mangiare l’erba dei campi, riconosce questa grande e meravigliosa verità.

E dopo che gli fu tolto il suo regno, riconoscendo l’assoluta Sovranità di Dio con grande gioia afferma:

“In quel tempo la ragione tornò in me; la gloria del mio regno, la mia maestà e il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, io fui ristabilito nel mio regno e la mia grandezza fu superiore a quella che avevo prima. Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono vere e le sue vie giuste, ed egli ha il potere di umiliare quelli che procedono con superbia.” ( Daniele 4: 36-37)

Che la Gloria di Dio, possa risplendere sempre di più nella nostra vita!



lunedì 6 luglio 2015

Che progetti hai?

“L'Eterno ti dia quel che il tuo cuore desidera, faccia riuscire ogni tuo progetto.”  (Salmo 20:4 )


Questo versetto, a volte può essere frainteso per questo è importante capire bene, cosa c’è nel nostro cuore.

Nel cuore di Davide c’era una lode e una fede vera, egli era pienamente sicuro che Dio lo avrebbe sostenuto nella sua battaglia.

Sempre nel (Salmo 20:6 a 8) Davide continua la sua preghiera di lode dicendo: “So già che il SIGNORE ha salvato il suo unto e gli risponderà dal suo santo cielo,con le prodezze della sua destra. Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli;ma noi invocheremo il nome del SIGNORE, del nostro Dio. Quelli si piegano e cadono;ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.”

Il suo cuore era disposto verso il suo Dio ed affrontava la battaglia nella piena certezza, che Dio lo avrebbe sostenuto!

Che il Signore ci aiuti ad avere un cuore sempre disposto, a fare ciò che Lui desidera.

Allora ( solo allora) ogni nostro progetto riuscirà!

A Dio sia la gloria!

Da che cosa è occupato il tuo cuore?

Riponi le Parole di Dio nel tuo cuore." (Giobbe 22:22 )






A volte il nostro cuore è occupato da cose negative, che nel tempo, ci possono portare lontano da Dio.

Anche il foglio prodigo occupò il suo cuore con pensieri negativi, dimenticando di riporre le parole di Dio nel suo cuore, ma quando si accorse del suo errore chiese perdono al Padre...e il Padre lo perdonò

"Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai suoi servi:"Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato" (Luca 15:20 a 24)

Che il Signore ci aiuti a riporre nel nostro cuore il prezioso tesoro della parola di Dio, ricordando, che quando ci sentiamo deboli e fragili, il tepore del Suo abbraccio ci da nuove forza!


A Dio sia la gloria.

domenica 5 luglio 2015

Dio è la mia Rocca!


”Viva l'Eterno! Sia benedetta la mia Rocca
! “ Dio è la mia Rocca! 
 (2 Samuele 22:47) 


La Rocca è una massiccia Fortezza costruita su una cima rocciosa o su un'altura dominante.
Se ci mettiamo sulla vetta di questa maestosa Rocca, i nostri occhi rimangono abbagliati dalla bellezza di tutto ciò che ci circonda; e allo stesso tempo, se ci rifugiamo dentro questa Rocca, siamo tenuti al caldo, coperti e riparati da ogni intemperia, da ogni attacco del nemico, che incessantemente cerca di scagliare le sue frecce.

Ma niente e nessuno potrà minimamente sfioraci perché siamo totalmente protetti dalla Rocca!

Miei cari, questa Rocca si chiama Gesù, ed è la Rocca,sulla quale un giorno abbiamo posto il nostro fondamento.

“Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia.” (Matteo 7:25)

Non è Meraviglioso tutto questo? Si è meraviglioso!

Per questo possiamo dire a gran voce..”viva l'Eterno! Sia benedetta la mia Rocca!”

Lode a Dio!




venerdì 3 luglio 2015

Non dimenticare!

"Guardati dal dimenticare l’Eterno." Deuteronomio 6:12



Di solito diamo tutto per scontato.. è scontata l’alba.. il tramonto..è scontato l’affetto dei nostri cari.. ma basta che le cose oscillino un pochino per riportarci alla realtà e capire che nulla è scontato.

Tutto ciò che ci circonda..tutto ciò che fa parte della nostra vita è uno dono di Dio, per me e per te.
So che per qualcuno potrebbe sembrare assurdo, ma anche la sofferenza è un dono, di Dio, perché ci fa crescere e maturare spiritualmente, avvicinandoci sempre di più a LUI!

In (Giacomo 1:2 a 4) è scritto: “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.” 

Mie cari, sia che ci troviamo nel benessere più elevato o nel disagio più profondo, oggi il Signore ci ricorda:“Guardati dal dimenticare l’Eterno..”

A Dio sia la gloria e l’onore!

lunedì 29 giugno 2015

Uomo e donna, in una sola carne

“Li creò maschio e femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati.” Genesi 5:2

“Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo.” Genesi 2:22

“Ed egli rispose loro: «Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina? E disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola carne".” Matteo 19:4-5



Per quanto riguarda la legalizzazione dei matrimoni gay, che disapprovo, totalmente, questi versetti evidenziano in modo chiaro e inconfutabile, che Dio ha creato maschio e femmina! 

So che a molti la parola di Dio non interessa, ma questa è questa l’unica realtà.

Non esiste l’ambiguità di un terzo sesso, ma esiste l’uomo e la donna, che Dio ha creato, con lo scopo di procreare.

«Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Così DIO creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina. E DIO li benedisse; e DIO disse loro: «Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra».

Genesi 1:26 a28

Ci sarebbero tante altre cose da dire al riguardo..ma non servirebbe.. perché non tutti potranno e vorranno capire.

Infatti soltanto l’uomo e la donna che hanno il discernimento dello spirito capiranno la profonda e meravigliosa verità della parola di Dio!

“Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno. Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.”

1 Corinzi 2:14 a 16

Signore, in tutta questa paurosa ambiguità che si dilaga ovunque , la TUA Chiesa vuole restare fedelmente ancorata alla verità della Tua parola, glorificando Te, in ogni situazione e circostanza!

Lode a Dio, mio Dio!


N. B. Conclusione importante, di tutto il discorso.

Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de' loro cuori, alla impurità, perché vituperassero fra loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l'uso naturale in quello che è contro natura, e similmente anche i maschi, lasciando l'uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la con degna mercede del proprio traviamento. E siccome non si son curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti..” (Romani 1:26 a 28)

martedì 19 maggio 2015

La mia testimonianza!





Premessa: Questa mia testimonianza di fede è stata scritta un po’ di tempo fa, in seguito altre cose dolorose sono accadute nella mia vita... ma proprio in queste circostanze di profondo dolore...ho potuto sperimentare in modo ancora più intenso, tutta la grandezza, la bellezza e la sovranità di Dio. 

Un Dio meraviglioso che è sempre costantemente vicino a me! Grazie Signore...dal profondo del mio cuore ti dico grazie, per quello che hai fatto...che fai e farai nella mia vita!



                                              Testimonianza


“Ma io canterò la tua potenza e al mattino loderò ad alta voce la tua benignità, perché tu sei stato per me un alto ricetto, un rifugio nel giorno della mia distretta. O mio forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio alto ricetto, l’Iddio benigno per me” (Salmo 59:16-17).

Desidero dare la mia testimonianza per raccontare tutte le cose meravigliose che Dio ha compiuto nella mia vita: sono cosi tante che davvero non so da dove iniziare. Cercherò di sintetizzare il più possibile, sperando di riuscire ad esprimere, a scrivere e a comunicare tutto ciò che sento nel cuore.


Mi chiamo Damaris Lerici, sono sposata (ora vedova) ed ho tre figli, ormai grandi, che a loro volta hanno formato la loro famiglia In Cristo.


Grazie a Dio, tutti i membri della mia famiglia hanno accettato Gesù nel loro cuore come personale Salvatore e sono stati battezzati nel Suo nome.


Ho avuto il privilegio e la gioia di nascere in una famiglia di credenti, sin da piccola mi è stato insegnato ad amare e a rispettare il mio Dio con tutto il cuore, ed io sarò eternamente grata ai miei genitori per avermi indirizzata sulla via della salvezza.


In (Proverbi 22:6) è scritto: “inculca al fanciullo la via che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se dipartirà” ed è vero, mai se ne dipartirà!


All'età di quindici anni ho preso la decisione più bella ed importante della mia vita mi sono convertita e battezzata.


Sono sempre stata sin dalla giovanissima età, estremamente insicura fragile dal punto di vista emotivo e particolarmente sensibile, identificandomi a tal punto con la sofferenza e il dolore degli altri, da stare male io stessa.


Il mio modo di vivere le emozioni e i sentimenti è sempre stato particolarmente intenso, ciò che per gli altri era una piccola delusione che passava in brevissimo tempo, per me era qualcosa che mi trafiggeva l’anima e non guariva più.

Questo mio modo di essere e di sentire le cose, anche nel mio rapporto con gli altri, mi ha fatto sentire sempre diversa, a disagio in qualsiasi situazione e circostanza portandomi di conseguenza a chiudermi sempre di più in me stessa isolandomi quasi completamente dagli altri, al punto di sentirmi in alcuni momenti a disagio anche nella mia famiglia.

Non mi sentivo capita e questo, mi ha portato a convivere con una costante e profonda sofferenza interiore. Pur amando sinceramente il Signore ho convissuto e convivo (anche se ora grazie a Dio in modo decisamente migliore) con un continuo senso di tristezza e di malinconia.


Sapevo che qualcosa nella mia vita doveva assolutamente cambiare, soprattutto nel mio rapporto personale con Dio, ma non sapevo come, non avevo la forza, non vedevo spiragli. E invece è accaduto qualcosa che solo Dio può fare.


Il Signore è grande!

In questo ultimo periodo, dovendo affrontare una situazione particolarmente difficile e delicata... ero distrutta sia dal punto di vista emotivo che spirituale.

Ma il Signore, come sempre, era al mio fianco: Egli conosceva e vedeva ogni mia sofferenza e ha provveduto per me un’ aiuto speciale, particolare, inaspettato.

Il nostro Dio è il Dio delle meraviglie, ogni volta sorprende e stupisce!

Egli desiderava che in quel momento io scoprissi qualcosa: l’importanza e la bellezza della comunione e dell’amore fraterno: cosa che nonostante i miei anni di conversione ancora non avevo gustato e assaporato.

Nella Sua sovranità, il Signore si è servito di fratelli e sorelle lontane, che non conoscevo personalmente e che mai avrei immaginato potessero essere di aiuto per me.

A volte, ci sono cose che razionalmente non si possono spiegare, cose che vanno semplicemente accettate come un dono di Dio!

Difficilmente il nostro ragionamento coincide con il ragionamento di Dio! E non sempre l’aiuto viene da dove e da chi pensiamo noi.

Come dicevo, tramite gli scritti di un fratello di un’altra comunità che non conoscevo, il Signore mi ha fatto comprendere tante cose. Sono riuscita a vedere aspetti della vita cristiana che sino a quel momento non avevo mai preso seriamente in considerazione.

Aspetti che dovevo assolutamente rivedere, cambiando, se era il caso, alcune mie posizioni: senza aspettare che fossero gli altri a cambiare.

Grazie al suo aiuto, ho imparato ad avvicinarmi alle Scritture con un cuore ben disposto, pronto ad ascoltare la voce di Dio (soltanto la SUA voce) libera da preconcetti e prevenzioni umane.

Ed ora dopo anni di conversioni sto riscoprendo nella parola di Dio cose meravigliosamente nuove, sotto una prospettiva e una luce diversa, più aperta e matura; sto vedendo l’importanza e la preziosità dello scambio dei doni “che Cristo per la sua grazia ha elargito ad ognuno di noi, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e l’edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:7 –12).

Sto sperimentando tutta la forza e l’energia della fonte inesauribile di acqua viva descritta in (Giovanni 7:38) ed ho capito, che se ogni giorno con continuità attingiamo da quella fonte, anche da noi sgorgheranno fiumi di acqua viva, diventando canali di benedizioni per gli altri.

Per il credente le circostanze sono preordinate da Dio, nulla accade per caso.

Cito alcune frasi che mi sembrano appropriate: “Quando accadono eventi che non hanno nulla a che vedere con noi, sappiamo che attraverso tali eventi Dio ci conduce ad una sempre più intensa comunione con Lui e noi dobbiamo lasciarlo agire secondo le sue vie, altrimenti non potremmo essergli utili”.

Lo scopo di Dio per noi è proprio questo, attraverso situazioni e circostanze che a volte non comprendiamo, condurci ad una sempre più intensa e completa comunione con Lui. Lode a Dio per questo!

Il Signore conosceva tutto il mio travaglio interiore e la mia sofferenza, ma conosceva anche il mio sincero desiderio di vivere per Lui, glorificando il suo nome.

E per parlare al mio cuore si e servito di credenti che non conoscevo (ma che in seguito ho avuto la gioia di conoscere) che hanno sinceramente a cuore le cose di Dio dimostrando tutto l'amore e la fedeltà alla gloria di Dio!

In ( Isaia 35: 6-7) è scritto: “acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nella solitudine; il miraggio diventerà un lago e il suolo assetato un luogo di sorgenti”.


È davvero splendido questo versetto! Sì, acque sono sgorgate nel mio deserto e torrenti nella mia solitudine, facendo diventare vero ciò che pensavo fosse soltanto un miraggio. Ora il mio cuore è un lago, una sorgente d’acqua!

Dalla mia esperienza ho imparato che non sempre il Signore opera nel modo, nel momento e tramite le persone che noi riteniamo giuste, ma tramite il momento, il modo e le persone che Lui ha preparato per noi!

Grazie mio Dio, per tutto quello che hai fatto per me, e per l’amore che hai saputo donarmi attraverso altri fratelli, e grazie, perché ogni giorno riscopro nella mia vita, il significato profondo di queste parole:

"Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte."  (
2 Corinzi 12:10 )


Damaris Lerici

mercoledì 1 aprile 2015

Come il cristallo..

"..ma c'è un' amico che è più affezionato di un fratello.."(Proverbi 18:24)



L’amicizia cristiana è un’ argomento importante, sia per i giovani che i meno giovani.

Ed uno dei motivi per cui molti credenti cercano di allacciare amicizie nel mondo, rischiando così di perdersi dal punto di vista spirituale penso sia dovuto anche al fatto, che all'interno delle nostre comunità manca l’amicizia, il dialogo e la fiducia reciproca tra gli uni e gli altri.


L’amicizia, ha di per se un significato vasto e profondo perché è un rapporto di affetto reciproco fondato sulla complicità e la comprensione, ma se andiamo alla parola di Dio vediamo che acquista un significato ed un valore ancora più ampio e prezioso.. prezioso ma delicato.

In un certo senso, si può raffigurare l’amicizia ad un bellissimo ma delicato vaso di cristallo.. basta poco per rovinarlo e distruggerlo.. è sufficiente un piccolo urto e il vaso si rompe e anche se non dovesse rompersi, l’urto potrebbe creare comunque delle scheggiature nel vaso.. rovinando così la sua bellezza.

Tra di noi accade un pò la stessa cosa, per mantenere dei rapporti d’amicizia saldi, belli, lucenti dal punto di vista cristiano, senza rotture o scheggiature pericolose, dobbiamo stare attenti a non urtare la nostra sensibilità e individualità, cercando di valorizzare le capacità di entrambi.. trattandoci con la massima cura, rispetto e amore proprio come si fa con prezioso oggetto di cristallo.

Non a caso, nella parola di Dio la parola amicizia viene riportata ed evidenziata più volte.

Purtroppo, in molti ( troppi) casi, il significato della parola amicizia e amore è stato svuotato completamente del suo vero significato.. molto spesso questo termine viene abusato, distorto e frainteso.

A volte infatti, il termine amici viene impropriamente usato per nascondere ad esempio una relazione tra uomo e donna, oppure tra persone che non si conoscono neppure, da qui nasce l’equivoco.

Resta il fatto, che la vera amicizia cristiana spirituale è qualcosa di reale ed importante sia davanti a Dio che davanti all’uomo.

Ma non tutti possono essere amici nel vero senso della parola, solo pochi lo sono e soprattutto, si vede la sincerità di un’ amico nel momento del bisogno e della difficoltà, il vero amico infatti “ ama in ogni tempo”( Proverbi 17 :17 )

l’amicizia spirituale è un qualcosa che trascende l’umano, che va al di la del nostro temperamento e del nostro carattere, più le difficoltà aumentano più la sua luce risplenderà perché rimane nel tempo, non possiamo essere fratelli e amici oggi e domani non esserlo più, lo siamo a prescindere da ciò che siamo, perché ciò che ci unisce è lo Spirito di Dio.

Purtroppo, questo tipo di amicizia reale e costante nel tempo è quasi un un’utopia.. un qualcosa di astratto, lontano, irraggiungibile forse il problema è la nostra paura.. paura l’uno dell’altro, paura di mostrarci per ciò che siamo nella nostra fragilità e umanità, con i nostri limiti e le nostre insicurezze. Quindi facciamo di tutto per nasconderle.

Magari in passato ci siamo aperti nella piena sincerità del cuore, offrendo sino al limite delle nostre forze tutta la nostra disponibilità e i nostri consigli, ma per motivi che ignoriamo forse questi consigli non sono stati accolti.. e questo in qualche modo ci ha delusi.. riportandoci ad un’ulteriore e più profonda chiusura.

Privandoci ancora una volta delle infinite benedizioni di Dio.

In parte, penso che il problema di questa nostra chiusura e diffidenza, nei confronti dell’amicizia dipenda anche dal nostro rapporto con Dio, più noi riusciremo a fidarci di Dio, abbandonandoci in Lui più potremo fidarci e aprirci agli altri, fidandoci Non dell’uomo Ma di Dio.

Se riusciremmo a confidare in Lui facendoci travolgere completamente dal Suo amore riusciremo ad abbattere anche le nostre tante paure e nostri tanti timori.

Restando uniti alla sorgente, proteggeremo la nostra fede in Cristo e la nostra relazione personale con Lui.. la nostra vita e i rapporti gli uni con gli altri, potranno essere fonte di benedizione reciproca. Giovanni 4:14

Mi viene in mente un’ episodio dolcissimo di un po’ di tempo fa, che mi ha fatto davvero riflettere sull'importanza dell’amicizia cristiana.

Un gruppo di ragazzi credenti, si trovavano in vacanza, quando ad un certo punto uno di loro per una serie di circostanze, ha subito una forte delusione, la cosa che mi ha profondamente toccata è stata la compattezza del gruppo nel dimostrare il loro amore, soffrendo a loro volta, simpatizzando con il loro amico non lasciandolo solo per un momento, rinunciando anche ad uscire pur di restargli accanto.. a volte, l’affetto sincero di un’ amico supera davvero quello di un fratello.. (Prov. 18: 24)

Con questo non voglio dire che instaurare un rapporto di vera amicizia, sia una cosa semplice, non lo è affatto, come non lo è convivere con altre persone che hanno desideri, pensieri ed obiettivi diversi, magari per qualcuno sono indispensabili, quasi vitali, spazi di silenzio assoluto, per altri invece magari per insicurezza e bisogno di continue conferme è indispensabile quasi vitale, avere un dialogo costante.

In tutti e due i casi, dobbiamo cercare di andare oltre noi stessi, cercando di capire..in fondo le cose più belle sono quelle che costano di più.. e l’amore la comunione fraterna, l’amicizia cristiana sono sicuramente tra le cose più belle.

Ma la vera amicizia, basata sull'amore di Cristo non è assolutamente facile da trovare.. per questo dobbiamo continuare a scavare in profondità come si fa con un tesoro, senza stancarci, con costanza e continuità e quando abbiamo il privilegio e la gioia di incontrarla, l’unica cosa che dobbiamo fare è ringraziare Dio!

Riporto di seguito alcune frasi molto belle sull'amicizia spirituale: “ l’amico è lo sposo della tua anima, tu unisci il tuo spirito al suo, coinvolgendoti al punto da voler diventare con lui una cosa sola; a lui ti affidi come a un altro te stesso, niente gli nascondi e nulla hai da temere da lui” .

Ovviamente, questo tipo di amicizia così profonda e completa..si può instaurare soltanto tra credenti che hanno un’ unico scopo e desidero nella loro vita; glorificare Dio in ogni cosa.

E’ bello vedere che Gesù rivolgendosi agli apostoli li chiama amici.. “io non vi chiamo più servi perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone, ma vi ho chiamati amici “perche” vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal padre mio” Giovanni 15 :15

Gesù non si è fermato al fatto, che ci ha chiamati amici e basta, continua dicendo; “perché vi ho fatto conoscere le cose che ho udito dal Padre mio.”

L’amore quindi, implica: coinvolgimento e partecipazione, amicizia, conoscenza, confidenza, fiducia e familiarità, e tutte queste cose fanno parte dell’essere uniti in Cristo.

Solo dall'amore reciproco per il Signore, e dalla fedeltà alla Sua parola nasce la vera comunione fraterna e la vera amicizia cristiana.

Credo sia importante per ognuno di noi tenere in mente questa sequenza:

Comunione fraterna=amore=amicizia=lealtà.