In queste versetti, Paolo esorta tutti i credenti a presentare il proprio corpo come un sacrificio vivente santo e accettevole a Dio.
Questo sacrificio deve essere reso a Lui, come un culto spirituale colmo di lode e di riconoscenza continua non soltanto la domenica ma ogni giorno, ogni ora ed ogni attimo della nostra vita.
Offrendo a Dio il meglio di noi stessi, mettendo a Sua disposizione il nostro tempo le nostre energie e le nostre attività.
Senza lasciarci conformare e condizionare dai pensieri e dalle abitudini del mondo ma trasformando e rinnovando la nostra mente e il nostro cuore.
Questa trasformazione e questo rinnovamento può avvenire in noi, soltanto se permettiamo alla luce intensa di Dio di penetrare a fondo dentro di noi investigando ogni più piccola parte del nostro essere, del nostro cuore e della nostra mente, eliminando tutto ciò che è impuro, ambiguo e contorto, sostituendolo con la purezza, la sincerità e l’amore perfetto che proviene da Dio!
La trasformazione e il rinnovamento spirituale, non è un mutamento basato sulle nostre emozioni, sui nostri cambi di umore, sulle circostanze o gli eventi che possono susseguirsi nella nostra vita, ma è uno svuotamento ed un riempimento continuo.. un gettare via le acque ristagnanti e i detriti, che possono in qualche modo ostruire e bloccare questa trasformazione, questo rinnovamento, e un attingere costante e continuo dalla fonte, la cui acqua è fresca, chiara, limpida, trasparente che rigenera e rinnova in continuazione, tutto ciò che inonda e travolge!
Con questa attitudine del cuore e della mente sempre propensa e desiderosa di farsi cambiare e trasformare dai raggi divini Della luce di Dio e dalla Sorgente dell’acqua della vita, potremmo conoscere per esperienza quale sia la buona santa, accettevole e perfetta volontà di Dio.
A Dio sia la gloria