A volte, quando leggiamo, la parola di Dio, ci soffermiamo soltanto su alcuni punti senza andare oltre.
Ma ogni volta che provo ad andare un pochino più a fondo…resto sempre meravigliosamente stupita.
Ad esempio, tante volte ho letto questi versetti ponendo la mia attenzione soltanto sul fatto che “tutte le cose cooperano al bene…” ed è vero.
Non dando però la dovuta importanza a ciò che segue.
Infatti, vediamo che Non per tutti le cose cooperano al bene, come a volte erroneamente si pensa: Ma soltanto di quelli che amano Dio, i quali (quelli che amano Dio) sono chiamati secondo un Suo disegno.
Il Brano continua dicendo:
Perché quelli che ha preconosciuto che significa (conoscere i fatti anticipatamente prima del loro accadere) li ha pure predestinati (cioè ha stabilito ogni cosa fissando tutto molto prima del loro accadere) ad essere conformi (esattamente uguali all'originale) all'immagine del Figlio Suo (Gesù) affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
Il primogenito è Colui che possiede il primato, il solo ad essere erede di diritto (Rif. Sl 89:27- Cl 1: 15 - 18- Ap. 1:5) Gesù Cristo possiede il primato su coloro che conformati alla sua immagine, sono divenuti suoi “fratelli”. ( citazione di un commento di John A.M.)
Più avanti l’Apostolo Paolo ribadisce ancora “… e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati (resi giusti, puri, liberi da colpe) li ha pure glorificati.”
“Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.”
“Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.”
2 Timoteo 2:10
Sapere che per grazia, siamo stati chiamati-preconosciuti-predestinati-conformi-giustificati, e glorificati In Lui, è Meraviglioso!
Miei cari,
a volte , illudendoci di poter capire tutto, ci poniamo domande e interrogativi, senza alcun senso, dimenticando che la nostra mente nella sua limitatezza può arrivare sino ad un certo punto, Non oltre.
Anche Giobbe davanti a ciò che stava accadendo nella sua vita, cercava spiegazioni che in quel momento, non avrebbe potuto capire.
Ma dopo i suoi tanti perché, vediamo che a Giobbe non gli resta che arrendersi davanti all'evidente,immensa e gloriosa Sovranità di Dio, un Dio perfetto che sa il perché di ogni cosa.
Alla fine Giobbe riconoscere il suo essere indegno e si ravvede, si pente davanti a Dio: dicendo:
“Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte, ma non lo farò più…Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno. Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco. Ti prego, ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami! Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l'occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere”. Giobbe (40: 4- 5 - 42:2 a 6)
Dopo che Giobbe riconosce i suoi limiti, Dio lo colma di ulteriori benedizioni.
Infatti: “Il SIGNORE benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi…” Giobbe 42:12
Che il Signore ci aiuti a riconoscere i nostri limiti (evitando forzature errate, che rischiano di portarci fuori strada) accettando pienamente la SUA ASSOLUTA SOVRANITÀ’ in ogni cosa!
A Dio sia la gloria!
Sapere che per grazia, siamo stati chiamati-preconosciuti-predestinati-conformi-giustificati, e glorificati In Lui, è Meraviglioso!
Miei cari,
a volte , illudendoci di poter capire tutto, ci poniamo domande e interrogativi, senza alcun senso, dimenticando che la nostra mente nella sua limitatezza può arrivare sino ad un certo punto, Non oltre.
Anche Giobbe davanti a ciò che stava accadendo nella sua vita, cercava spiegazioni che in quel momento, non avrebbe potuto capire.
Ma dopo i suoi tanti perché, vediamo che a Giobbe non gli resta che arrendersi davanti all'evidente,immensa e gloriosa Sovranità di Dio, un Dio perfetto che sa il perché di ogni cosa.
Alla fine Giobbe riconoscere il suo essere indegno e si ravvede, si pente davanti a Dio: dicendo:
“Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte, ma non lo farò più…Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno. Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco. Ti prego, ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami! Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l'occhio mio ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere”. Giobbe (40: 4- 5 - 42:2 a 6)
Dopo che Giobbe riconosce i suoi limiti, Dio lo colma di ulteriori benedizioni.
Infatti: “Il SIGNORE benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi…” Giobbe 42:12
Che il Signore ci aiuti a riconoscere i nostri limiti (evitando forzature errate, che rischiano di portarci fuori strada) accettando pienamente la SUA ASSOLUTA SOVRANITÀ’ in ogni cosa!
A Dio sia la gloria!