lunedì 29 agosto 2011

Non diamo nulla per scontato

“In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” Giovanni 5:24


























A volte, anche le cose più belle ed importanti della nostra vita, se diventano un’abitudine, possono apparire ai nostri occhi...come ovvie, scontate, non ci facciamo più caso...per questo motivo non ci soffermiamo sufficientemente a pensare, meditare, riflettere.

Non potremmo mai apprezzare la bellezza di un tramonto, se non ci fermiamo ad osservare le sfumature e l’ intensità dei sui colori caldi, avvolgenti...non potremmo mai apprezzare le bellezza e la delicatezza di un fiore se non ci fermiamo ad osservarlo gustandone tutto il suo profumo.

Allo stesso modo, nei confronti della parola di Dio, non potremmo mai apprezzarla e gustarla se non ci fermiamo a meditarla...vivendola e respirandola come il profumo di un fiore...

Forse non ce ne rendiamo conto, ma in questa meravigliosa frase di Giovanni è racchiusa tutta la nostra vita cristiana...e dalla sua applicazione nella nostra vita dipende la nostra salvezza, Non una salvezza temporanea, Ma una salvezza eterna. 

Lode a Dio per questo!

mercoledì 24 agosto 2011

Riflessioni

























Premetto, che quanto sto dicendo non vuole essere una critica, ma semplicemente una constatazione dei fatti così come sono, come io li vedo e li vivo.

Ultimamente, ho dovuto per forza di cose rivedere alcuni aspetti della mia vita cristiana (e di conseguenza anche del modo di vivere la vita cristiana in generale) cose che pensavo fossero scontate, ma che non lo sono e non devono esserlo; l’amore cristiano e la comunione fraterna.

Penso che tutti noi come credenti, sia individualmente che come Chiesa dovremmo fare ogni tanto un sincero resoconto della nostra vita, per vedere eventuali carenze, riportando se è il caso, delle modifiche (o drastici cambiamenti se necessario) nel nostro modo di pensare, di sentire e di vivere la vita cristiana.

Personalmente vedo enormi carenze in me ma anche attorno a me, molto spesso insegniamo e parliamo di amore, fedeltà, comunione fraterna, ma non ne conosciamo minimamente il significato, non lo sentiamo, non lo viviamo, non lo manifestiamo e la cosa ancora più strana è che quando qualcuno prova, cerca con molta umiltà e in piccolissima parte a dimostrare agli altri la sensibilità e l’amore di Dio, molto spesso viene considerata una persona strana, particolare, quasi facesse parte di un altro pianeta.

E’ chiaro, che qualcosa non va.

Ciò che dovrebbe essere normale per il credente è diventa una cosa anormale, strana, più passa il tempo, più diventiamo aridi e vuoti spiritualmente, a parole siamo tutti disponibili e amorevoli ma poi, quando ci troviamo ad affrontare situazioni difficili, con persone che soffrono davvero, e vivono in una profonda solitudine ed emarginazione.. rimaniamo bloccati, non sappiamo cosa fare e quando cerchiamo di fare qualcosa, molto spesso facciamo la cosa sbagliata (sto parlando ovviamente in generale, perché grazie a Dio, ci sono credenti che amano il Signore sinceramente e concretamente).

Di solito, quando qualcuno si avvicina a noi per chiedere aiuto cominciamo a diventare sospettosi (qualcuno dice, dobbiamo tutelare noi stessi) e cosi iniziamo ad indagare, prendiamo informazioni, telefoniamo ovunque per sapere chi è e poi magari deleghiamo altri, dicendo che non spetta a noi oppure come dicevo, cerchiamo di aiutarlo perché è cristiano ed è un “dovere” ma lo facciamo male, in modo superficiale perché non lo sentiamo “e in fondo, non ci riguarda”.

L’aiuto è stato dato si, ma non secondo il cuore di Dio, di conseguenza riamane soltanto un gesto vuoto, fine a se stesso, che non produce nulla e non lascia nulla!

E la cosa ancora più grave è che le persone che abbiamo “aiutato” non saranno in questo modo, portate a glorificare Iddio, al contrario rimarranno deluse e scandalizzate dal nostro comportamento, freddo, distaccato ed incoerente.

“.. se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e quando dessi il mio corpo per essere arso, ma non avessi amore, tutto questo niente mi gioverebbe” (1 Corinzi 13:3)

Non c’è cosa peggiore che dare e ricevere un’ aiuto di circostanza vuoto, non sentito, dato così, tanto per dare “ per togliere il problema, il più presto possibile” questo modo di “aiutare” e di agire non è affatto cristiano e certamente non porterà il frutto sperato, perché è una lama tagliente che penetra l’animo e il cuore della persona che soffre ed è costretta comunque in qualche modo a subire, essendo in quel momento particolare della sua vita più fragile e vulnerabile.

Sempre in base a 1 Corinzi 13 vediamo chiaramente, che tutto ciò che facciamo deve essere sentito; fatto per amore, e in funzione dell’amore (che dobbiamo avere per Dio e per gli altri) se non abbiamo amore tutto ciò che facciamo non serve a nulla, resta soltanto un gesto vuoto e sterile “come un rame risonante e uno squillante cembalo”

Tristemente e con dolore, ho scoperto che si può aiutare qualcuno pur provando disgusto, diffidenza, e paura, sembra impossibile ma è così, a volte noi usiamo una maschera, una facciata di bontà .. mentre nel nostro cuore c’è diffidenza, mancanza di amore e di sopportazione.

Dimenticando che l’amore che viene da Dio è un ’atto di decisione, di volontà e di ubbidienza.

Spesso (probabilmente senza rendercene conto ) tendiamo a separare l’amore per Dio dall’ amore cristiano e dalla comunione fraterna, ma questo è sbagliato.

Perché le cose sono ben collegate e unite tra di loro: amore per Dio = fedeltà a Lui = amore per i fratelli ( e il prossimo in generale ) = comunione fraterna.

Ci sarà una reale comunione fraterna, se avremo un reale amore per Dio e per i nostri fratelli, senza questo presupposto di amore la comunione fraterna rischia di diventare soltanto una farsa.

“ se diciamo di avere comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce abbiamo comunione gli uni con gli alti..” (1 Giovanni 1:6 – 7)

Il nostro amore per gli altri è regolato dall’amore che abbiamo per Dio.

“se uno dice: “io amo Dio”, e odia il proprio fratello è bugiardo: chi non ama infatti il proprio fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? E questo è il comandamento che abbiamo da Lui; chi ama Dio ami anche il proprio fratello.” (Giovanni 4:20- 21)

La parola odio è una parola forte e molti di noi probabilmente diranno che non odiano nessuno.. ma l’odio è semplicemente il contrario dell’amore e odiare significa più precisamente, provare un senso di profonda intolleranza verso qualcuno e questo tipo di sentimento (dobbiamo ammetterlo) molto facilmente si fa strada dentro di noi.

Troppo spesso, dimentichiamo che il credente dovrebbe essere l’esempio dell’amore perfetto.

“..se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore diventa perfetto in noi. Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi..DIO E’AMORE; e chi dimora nell’amore dimora in Dio e Dio in lui” ( 1 Giovanni 4:12-13-16)

Da questo amore intenso, che dobbiamo avere gli uni per gli uni altri, si riconoscerà che siamo figli di Dio, solo in base a questo tipo di amore perfetto, concreto che ha le sue radici in Dio potremmo amare realmente i nostri fratelli (e gli altri) godendo di una profonda comunione fraterna.

Tutto ciò che Non è conforme a questo tipo di amore, rimane soltanto un’ imitazione dell’amore, MA NON E’ L’AMORE DI DIO.

Purtroppo il più delle volte il nostro amore è basato soltanto sulle parole, sulla teoria ma la teoria non è altro che un complesso di precetti che serve da guida alla pratica, senza la quale non c’è amore!

Ci vantiamo del fatto che abbiamo la sana dottrina, la verità e la vita, rimarchiamo giustamente l’importanza della grazia ma minimizziamo l’importanza delle opere e questo è sbagliato, perché la fede e le opere vanno di pari passo.

“..che giova fratelli miei se uno dice di avere fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Or se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro : “Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova? Così è della fede; se non ha le opere è per se stessa morta.. infatti, come il corpo senza lo spirito è morto così anche la fede senza le opere è morta” (Giacomo 2: 14 a 17-26)

Ma noi ( probabilmente senza rendercene conto) continuiamo a vivere tranquillamente in un complesso di precetti che si chiama TEORIA!

A volte mi chiedo, come mai, noi credenti che viviamo (o meglio) dovremmo vivere nella luce di Dio, non risplendiamo più e perché spesso per capire cosa significa sensibilità e amore dobbiamo prendere esempio dal mondo, da coloro che sono nelle tenebre?

In (Matteo 5:16 ) é scritto:

“ così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”

Questo è ciò che dobbiamo fare, illuminare gli altri con la luce di Dio affinchè tramite il nostro aiuto; GLORIFICHINO IL PADRE.
Partecipando al dolore degli altri con umiltà, senza farlo pesare sentendolo come un privilegio e non come un peso, ricordando che ogni persona è speciale ed unica agli occhi di Dio.

L’amore si può dimostrare in tantissimi modi, a volte è sufficiente un piccolo gesto, una preghiera, una stretta di mano, un’ abbraccio sincero.

Tanti anni fà, quando ero bambina ricordo che uno dei miei desideri più grandi era quello di avere un grande casa dove poter portare tutte le persone sole ed emarginate, che stavano male, ed erano in difficoltà .. e il mio sogno più grande era quello di tenerle sempre con me!

Questo era il modo di amare e di sentire di una piccola bambina .. ma lo scorrere degli anni non ha cambiato questo mio sentimento di amore e protezione verso le persone più fragili e indifese, al contrario, si è ulteriormente rafforzato portandomi a pensare seriamente al problema e sono giunta alla conclusione, che per tutti i credenti (nati di nuovo) sia individualmente che come chiesa locale, dovrebbe essere naturale e spontaneo prendersi cura delle persone più deboli e disagiate cercando di dare loro tutto l’aiuto e il sostegno morale e affettivo di cui necessitano ma SOPRATUTTO l’aiuto spirituale, parlando dell’amore di Dio dicendo loro che Dio li sta cercando e si prende cura di loro.

Come dicevo, se in qualche modo tramite il nostro aiuto queste persone potranno trovare sollievo e ristoro, questo li porterà a GLORIFICARE IL NOSTRO SIGNORE; ed è questo lo scopo principale dell’amore ; PORTARE GLI ALTRI A GLORIFICARE IDDIO!

Per lo stesso motivo, in ogni città dove ci sono dei credenti “che sono la luce di Dio” dovrebbe esserci una testimonianza concreta del suo amore, una fiaccola sempre accesa dalla quale esce un luce continua, costante, che illumina ed emana calore, un posto aperto a tutti, dove le persone sole e abbandonate a se stesse possono recarsi con tranquillità, sapendo di essere accolte sempre con disponibilità e amore, dove si sentono capite ed accettate perché lì regna in modo concreto l’amore di Dio!

Nella scrittura troviamo una quantità innumerevole di versetti che parlano di amore, che è poi il tema principale di questa mia riflessione, ma il punto è: come può l’amore di Dio diventare attivo nella mia vita?

Il mio pensiero, va all’unico esempio di amore Gesù: e Lui ci ha insegnato che l’amore è; donazione, identificazione, immedesimazione.
Amare gli altri secondo il cuore di Dio, significa immedesimarsi ed identificarsi a tal punto con le emozioni e il dolore degli altri, da sentire come mio il loro dolore.

L’amore di Dio non è mai statico, al contrario è sempre attivo e travolgente come un fiume in piena che ci inonda e ci ricopre come una sorgente continua di acqua viva.

“..chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete in eterno; anzi l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che zampilla in vita eterna ” (Giovanni 4:14)

Ecco come deve essere l’amore che ha le sue radici in Dio: TRAVOLGENTE !

Se noi ci facciamo riempire del continuo da quella Fonte inesauribile di acqua viva la dolcezza della relazione, che abbiamo con Dio, fluirà da noi con abbondanza senza interrompere mai il suo flusso.

Mi rendo conto, che a volte il Signore per inclinare i cuori verso di Lui usa i mezzi e le circostanze più impensate, sino a poco tempo fa, non avrei mai pensato di poter esporre i miei pensieri in modo così preciso e dettagliato, un pò per timidezza, insicurezza ed eccessiva riservatezza, ma soprattutto per il timore e la paura del giudizio degli altri.

Devo ammettere sinceramente, che questo timore ha condizionato molto la mia vita impedendomi in varie occasioni di dire ciò che pensavo, ma attraverso una serie di circostanze spiacevoli che si sono verificate , il Signore mi ha dato la forza di superare lo scoglio della paura ed ho capito che ciò che conta realmente per me è il giudizio e l’approvazione di Dio ed ho scoperto che se noi, in qualche modo ci lasciamo usare da Lui, possiamo assistere a veri e propri miracoli, intorno a noi e dentro di noi!

La nostra superficialità come credenti nell'affrontare la sofferenza e il dolore degli altri mi ha portata ad esprimere tutta la mia amarezza e la mia preoccupazione.. ma il Signore è sovrano e sa il perché delle cose.. se alcuni comportamenti e atteggiamenti sbagliati, hanno indotto me, ad esprimere ciò che penso (sulla base della scrittura ) sicuramente, il Signore continuerà a parlare e a sensibilizzare altri cuori verso di Lui e verso le persone che sono nel disagio fisico, morale e spirituale.

Inoltre, penso che l’amore sia un pò come un’ investimento.. infatti; donando amore si riceve amore e niente sottolineo niente, ripaga di più del sorriso, delle lacrime di gioia e di riconoscenza della persona che abbiamo aiutato, ma se la riconoscenza non c’è .. non importa .. l’acqua della vita è fluita comunque e continuerà ad affluire!

Se noi continueremo a rimanere uniti alla sorgente, da noi uscirà un flusso continuo di benedizioni per noi e per gli altri e non conosceremmo mai l’aridità.

Vorrei concludere con queste frasi tratte da: “impegno per l’altissimo” di Oswald Chambers che mi sembrano molto appropriate:

“ la salvezza e la santificazione hanno reso la mia vita differente da prima? Posso sopportare la luce di ciò che è scritto in 1 Corinzi 13, oppure sono costretto ad evitarne l’investigazione? La salvezza operata in me dallo Spirito Santo mi affranca interamente e finché io cammino nella luce, come Dio è nella luce, Egli non vede in me nulla da biasimare, perché la sua vita stessa opera in ogni settore della mia non solo nella parte conscia di essa, ma molto più in profondità!”

Che la volontà di Dio possa essere compiuta in noi, in ogni cosa, cominciando da me!

Nota: Prendere consapevolezza di qualcosa che non va nella nostra vita, significa valutare le proprie responsabilità come credenti davanti a Dio e questo implica un cambiamento, un rinnovamento e un movimento continuo verso di Lui!
A Lui si la gloria!

martedì 16 agosto 2011

Non esiste sconfitta per chi confida in Dio!

“ ...ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio”. 1 Samuele 30: 6




Quando Davide si rende conto che la sua città è stata depredata, che tutto è stato bruciato, che le donne e bambini sono stati fatti prigionieri (comprese le sue due mogli) si dispera e piange.

“ Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forze di piangere” (v.4)

Dal punto di vista umano Davide è giustamente angosciato... il suo cuore è straziato, la tensione che sta vivendo in quel momento è forte, le persone attorno a sé parlano addirittura di lapidarlo (v. 6 ) tutto sembra buio...disperatamente buoi.

Ma dopo un primo momento di scoraggiamento e di disperazione decide di “fortificarsi nel Signore, nel suo Dio” chiedendo a Lui la forza e i consigli necessari, su cosa fare...su come muoversi ( v. 8)

Seguendo scrupolosamente le indicazioni del Suo Dio, Davide sperimenta una grande vittoria!

Ma l’onore e la gioia di questa vittoria non è dovuta alle sue capacità, alla sua bravura, ma è dovuta solo ed esclusivamente a Dio!

Per questo motivo sente il bisogno di condividere con altri, in modo pratico la sua gioia.

E quando gli uomini che erano andati con Davide gli suggeriscono stoltamente di dividere il bottino soltanto con gli uomini che avevano combattuto assieme a loro, Davide risponde:

Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che il Signore ci ha date: egli ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. Chi vi darebbe retta in questa cosa? La parte di chi scende alla battaglia, deve essere uguale alla parte di chi rimane con i bagagli: faranno tra loro parti uguali” 
( 1 Samuele 30:23-24)

Mi colpisce molto, questa sequenze delle cose nella vita di Davide :

1) riconoscenza della propria impotenza

2) rifugio in Dio, per attingere da Lui forza e consigli

3) altruismo nel condividere con altri ciò che Dio gli ha donato.

Caro amico/amica quando ti trovi davanti a situazioni, dove umanamente parlando sembra non esserci per te alcuna via d’uscita, come Davide continua con fermezza e tenacia a confidare nel Signore e Lui certamente ti darà tutto ciò che ti occorre!

Ma non dimenticare di condividere con altri ciò che avrai ricevuto.

“...perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi.”(Luca 6:38)

Che meraviglia...che consolazione,  scoprire ogni giorno attraverso la parola di Dio tutta la potenza, la grandezza e la consolazione di un Dio meraviglioso, un Dio che non delude mai! 

Gloria a Dio!

lunedì 15 agosto 2011

Fammi sentire il rumore del silenzio..



Ti prego...fammi sentire il rumore del silenzio...un silenzio fatto di suoni e di colori...di nostalgia ed emozioni ... di onde che si infrangono...voglio sentire i battiti del cuore, e il profumo dei fiori colti assieme a te...rivedere il tuo viso...il tuo sorriso...sentire la tua mano nella mia... si, voglio restare nel silenzio mentre una leggera brezza mi accarezza il viso...

giovedì 11 agosto 2011

Astenetevi da ogni apparenza di male



Provate ogni cosa, ritenete il bene. Astenetevi da ogni apparenza di male.”
(1 Tessalonicesi 5 : 21-22)







Come figli di Dio, siamo chiamati a verificare..provando ogni cosa attraverso la parola di Dio, la veridicità di qualcosa o di qualcuno..ritenendo per noi soltanto ciò che è buono, ciò che viene da Dio.

Dopo aver ritenuto il bene, siamo chiamati anche ad “astenerci ” da tutto ciò che potrebbe essere “apparenza” di male.

Non da tutto dobbiamo astenerci, badate bene ma soltanto da ciò che potrebbe essere “apparenza di male” per le persone che ci osservano, usando la giusta attenzione..nel modo si parlare, di comportarci e di vestire, affinché non siamo in qualche modo, motivo di ostacolo..di inciampo per altri.

“ perciò non giudichiamo più gli uni gli altri ma piuttosto giudicate questo: di non porre alcun inciampo al fratello… quel che per voi è bene non diventi motivo di biasimo.” (Romani 14:13-16)

Purtroppo, mi sono accorta che “ l’astenerci da ogni parvenza di male” viene fortemente trascurato e sottovaluto nella nostra vita cristiana.

Con facilità e per comodità ci nascondiamo volentieri dietro altri versetti che usiamo a sproposito, nel modo sbagliato, soltanto per la nostra comodità.


Faccio un ‘esempio: “Or il Signore è lo Spirito e dov’è il lo Spirito, li vi è libertà” ( 2 Corinzi 3:17 ) quante volte è stato distorto e abusato questo versetto!

E quanto dolore procuriamo al cuore di Dio ogni volta che questo accade!

Non di rado ( purtroppo) dietro la frase “il Signore guarda il cuore” si vedono comportamenti non proprio consoni a donne e uomini di Dio, sia nel modo di parlare, che nel modo di vestire e comportarsi, dimenticando che per un figlio/figlia di Dio è importante sia l’interno che l’esterno della nostra vita.

L’ essere liberi in Cristo Non significa fare tutto quello che Noi riteniamo giusto, Ma fare ciò che è giusto davanti a Dio.

Facendo prevalere in noi frutti dello spirito, nella sovrana eccellenza dell’amore di Dio.

E l’amore che proviene da Dio, tra le altre cose “..Non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie.."
(1 Corinzi 13:4-5)

Signore aiutaci a comprendere con umiltà, se c’è nella nostra vita ( nella mia vita) qualcosa che pur non essendo male, potrebbe essere “apparenza di male” affinché possiamo evitarlo, dando in questo modo gloria a Te Signore, solo a Te!
A Dio sia gloria!