giovedì 25 aprile 2013

Contrasto tra luci e ombre

“Voi siete la luce del mondo. Una cittàposta sopra un monte non può essere nascosta.” (Matteo 5.14)


In questo periodo in cui si parla molto di Privacy, Non solo nel mondo Ma anche nella Chiesa, mi sono chiesta qual è il giusto limite.

Come tutti sappiamo, il termine privacy o (praivasi in italiano) equivale a riservatezza o privatezza che è appunto il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata: l’esatto contrario di ciò che possiamo manifestare agli altri.

Non di rado purtroppo, sotto il pretesto della Privacy si nascondono gravi peccati,  che dovrebbero essere  invece confessati  e risolti.

Ma com’ è possibile applicare questo tipo di discorso all’ interno della Chiesa tra fratelli, dove dovremmo essere un unico corpo in Cristo?

E’possibile nascondere una parte del corpo al corpo stesso?

 No, non è possibile!

“ Poiché come il corpo è uno, e ha molte membra, e tutte le membra del corpo benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di anche Cristo. Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: siccome io non sono mano, non sono del corpo, non per questo non sarebbe del corpo.” (1 Corinzi 12:12- 14-15)

Gesù non si è preoccupato dei vari aspetti sulla tutela della Privacy, al contrario mostrando un amore sconfinato, ineguagliabile è morto pubblicamente appeso ad una croce..per me..per te..

“ presero dunque Gesù; e, portando egli stesso la croce, si avviò verso il Teschio , che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero assieme ad altri due, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo” (Giovanni 19:17 - 18)

Certamente, ognuno di noi ha la sua vita privata, ma anche nella vita privata..tra le nostre mura domestiche non dobbiamo dimenticare che siamo figli della luce, e nella luce dove tutto appare chiaro, non c’è alcuna forma di riservatezza o privatezza.

Sempre in contrasto con ciò che è rigorosamente riservato o privato, Paolo ci ricorda:

“Comportatevi come figli di luce poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità. Ma tutte le cose quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste: poiché tutto ciò che è manifesto è luce ” (Efesi 5:8 – 9 - 13-14)

Personalmente, credo che nel discorso Privacy, come in altri, dobbiamo imparare ad esaminare ogni cosa alla luce della parola di Dio .

In (1 Tessalonicesi 5:21-22) è scritto: “Esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male.”

Quando con il pretesto della Privacy, nascondiamo i nostri peccati anzichè confessarli, offendiamo il Signore e i nostri fratelli.

Impariamo ad agire sempre in verità, alla luce del sole, senza nascondere il male, confessando al Signore che è sempre pronto a perdonare.

Giacomo aggiunge:“ se poi qualcuno di voi manca di saggezza , la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, egli sarà data:” (Giacomo 1 :5)

Dio vi benedica

domenica 14 aprile 2013

Un grido di speranza!

Io grido a te, o Signore; Rocca mia, non essere sordo alla mia voce, perché se non rispondi io sarò simile a quelli che scendono nella tomba. Ascolta la voce della mie suppliche quando grido a te , quando alzo le mani verso la tua santa dimora.” (Salmo 28:1-2)
 
 
 
Questo salmo di Davide, come molti altri, inizia con un grido di dolore.

La situazione che sta vivendo è diventata  talmente difficile da sentirsi privo di ogni forza..

Non c’ è nessuno di cui Davide possa fidarsi .. tutti sono diventati insensibili, privi di ogni valore, senza alcun rispetto e timore per le cose di Dio.

Proprio come dei “sepolcri imbiancati” cercano di coprire la loro malvagità con una parvenza di bontà, parlando di pace mentre nel loro cuore c’è guerra e ipocrisia. ( Matteo 23:27)

Ma è  proprio in questo clima di ostilità e paura per la sua stessa vita che Davide benedice e glorifica il Suo Dio; perché sa, che Egli ha udito il suo lamento, la sua supplica, e al momento opportuno interverrà!

Per questo motivo, esulta e gioisce nel Signore dicendo: “ il Signore è la mia forza e il mio scudo; in lui si è confidato il mio cuore e sono stato soccorso; perciò il mio cuore esulta e io lo celebrerò con il mio canto.” (Salmo 28:7)

Caro amico/amica

se anche tu  farai di Dio la tua fortezza..il tuo rifugio; anche nella tristezza e nel dolore più grande, sarai fiducioso e sereno..sapendo con certezza che Dio si prende cura di te.

No, non è un sogno credimi..è una meravigliosa realtà che più volte ho sperimentato io nella mia vita.

“.. perciò il mio cuore esulta e io lo celebrerò con il mio canto.”

domenica 7 aprile 2013

L’importanza di una continua sintonia..

Ma Giosia non volle ritirarsi da lui..” (2 Cronache 35:22)





La vita del re Giosia, si racchiude nei capitoli 34 e 35 del libro di 2 Cronache.

Giosia, all’età di otto anni diventa re, e regna a Gerusalemme per trentuno anni.

Di lui è scritto che fece ciò che è retto agli occhi dell'Eterno.

Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e seguì le vie di Davide, suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra.” (2 Cronache 34:2)

Già da ragazzo inizia a cercare il Dio di Davide suo padre, purificando Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli idoli di Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. ( 2 Cronache 34:3)

..egli demolì gli altari e gli Ascerim, ridusse in polvere le immagini scolpite e abbatté tutti gli altari d'incenso in tutto il paese d'Israele, poi tornò a Gerusalemme.” (2 Cronache 34:7)

In seguito vediamo il re Giosia che celebra la Pasqua a Gerusalemme in onore del SIGNORE e anche in questo caso fa le cose con la massima scrupolosità; attenendosi a tutto quello che Dio aveva stabilito.

Infatti: “In Israele non era stata celebrata una Pasqua come quella dai giorni del profeta Samuele. Nessuno dei re d'Israele aveva mai celebrato una Pasqua, come quella celebrata da Giosia, con la partecipazione dei sacerdoti, dei Leviti e di tutto Giuda e Israele, presenti assieme agli abitanti di Gerusalemme.” (2 Cronache 35:18 )

Ma, andando avanti con la lettura vediamo che il discernimento, la saggezza e il timore di Dio che lo avevano accompagnato sino a quel momento, lo abbandonano; lasciando spazio alla superficialità e all’azione personale.

Pensando di avere tutto sotto controllo, Giosia si appoggia esclusivamente “sulle sue forze” dimenticando che Dio era la Sua forza e che ogni cosa è sotto il Suo controllo!

E quando il re Neko, tramite i suoi messaggeri lo avverte dicendogli:

Questa volta io non sono venuto contro di te, ma contro una casa con cui mi trovo in guerra; DIO mi ha comandato di affrettarmi; smettila quindi di opporti a DIO che è con me, affinché egli non ti distrugga” (2 Cronache 35: 21)

Giosia non ascolta, anzi:

“.. per combattere contro di lui si travestì, e non diede ascolto alle parole di Neko, che venivano dalla bocca di DIO. Così venne a dare battaglia nella valle di Meghiddo.” (2 Cronache 35: 22)

In seguito, vediamo che questo gesto sconsiderato, superficiale e un po’ arrogante gli costò la vita. Infatti: “ Così egli morì e fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri.” (2 Cronache 35:24)

Miei cari, Quando pensiamo, anche soltanto per un ’attimo di potere andare avanti senza tenere conto dell’approvazione e del consiglio di Dio, ci siamo già incamminati in una strada tortuosa, estremamente pericolosa.. che potrebbe condurci ad una morte spirituale.

A volte, per andare avanti, è necessario fare un piccolo passo indietro, per vedere dove abbiamo sbagliato, ripartendo da li; abbandonando l’orgoglio e la presunzione che provengono dalla nostra carne, per fare spazio all’umiltà che viene da Dio.


Che il Signore ci aiuti a mantenere intatta ed integra la nostra relazione con Lui; in modo tale da poter sentire sempre la Sua voce, che può giungere al nostro cuore in mille modi diversi!