sabato 30 ottobre 2010

Costrizione d’amore

".. l’amore di Cristo, ci costringe..” 2 Corinzi 5:14



Essere costretti da qualcosa o da qualcuno, significa agire come in realtà non si vorrebbe e umanamente parlando la costrizione porta sempre frutti negativi. 

Ma questo versetto ci parla di una costrizione particolare, una costrizione che produce frutti buoni..frutti d’amore.

L’amore che Paolo provava per il Signore era così forte, radicato e profondo che di riflesso lo spingeva ad amare i fratelli con la stessa intensità. 

Dal punto di vista umano, non siamo portati ad amare, anche sforzandoci non ne saremmo capaci perché l’egoismo personale fa parte della nostra natura .

Ma l’amore di Cristo e per Cristo dovrebbe esercitare una tale pressione su di noi da sentirci spinti, costretti da ogni lato ad amare i nostri fratelli con intensità.

La sublimazione..l’esempio perfetto dell’amore, lo troviamo nelle frasi di Gesù sulla croce, quando..” gridò con gran voce Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato ?…“ E Gesù gettato un gran grido rendè lo spirito.”(Marco 15: 34 e 37)

Gesù ha avuto per noi un’ amore così passionale e profondo, da morire sulla croce per noi che non meritavamo nulla, non esiste amore più grande di questo!

Molto spesso, il nostro modo sbagliato di applicare l’amore di Dio sminuisce il Suo amore, ma è per un gesto di amore che i nostri peccati sono stati cancellati sulla croce, ed è per un gesto di amore che credendo a questo, siamo stati salvati a vita eterna.

In (1 Giovanni cap. 4: 7 a 10 -12) è scritto: “.. Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio. Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio; che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo affinché per mezzo di lui vivessimo. In questo è l’amore; non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli amato noi e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati.. se ci amiamo gli uni gli altri,Iddio dimora in noi e l’amore di Lui diventa perfetto in noi”

Un ‘altra prova dell’amore di Gesù per noi è che quando è salito in cielo, non ci ha lasciato soli, ma ha pregato il Padre affinché ci desse un’ altro consolatore: 
“ e io pregherò il Padre ed Egli vi darà un’ altro consolatore, perché stia con voi in perpetuo lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce” (Giovanni 14: 16-17 ) 

Da quel momento in poi, lo Spirito Santo è venuto ad abitare in noi e noi siamo diventati il tempio di Dio.

“..non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1 Corinzi 6:19)

il Suo amore, non poteva essere più grande e più vicino a noi di così. 

L’amore che Gesù ci insegna, non è un’ amore che allontana, che separa, che promette e poi dimentica, mantenendo una certa distanza, un certo distacco, No! 

L’amore di Gesù è un’ amore completo, che soffre e gioisce , che avvicina..consola e scalda il nostro cuore, dandoci protezione e sicurezza, sempre.


L’esempio del Suo amore è qualcosa che dobbiamo seguire ed imitare nella pratica di ogni giorno, con costanza e continuità senza stancarci.


Soltanto una cosa , ci allontana da Gesù in modo drastico, senza alcuna possibilità di avvicinarci a Lui ed è il peccato. 

Ma se noi lo confessiamo Egli è pronto a perdonarci, riportandoci ogni volta con amore vicino a se.

A volte mi chiedo, qual è il nostro modo di amare Dio e i fratelli? 

E’ un’ amore che assomiglia a quello di Gesù, consumante, continuo, che sa scaldare il cuore di chi è scoraggiato e ferito, che avvicina, consola, protegge e incoraggia il fratello, oppure è un’ amore che ama soltanto a parole, mostrando un finto interesse, con un certo distacco, innalzando barriere di pregiudizi e timori?

Molto spesso, mentre parliamo di amore di comunione fraterna e di unione, con estrema diffidenza ci teniamo a distanza, restando chiusi nelle nostre posizioni con le nostre prevenzioni, le nostre paure, le nostre regole e la nostra freddezza. 

A questo punto mi chiedo, riusciremmo mai a comprendere e ad applicare nella nostra vita, il vero significato e la profondità “dall'amore di Cristo”?

Purtroppo, come dicevo con la nostra applicazione errata dell’amore abbiamo svuotato completamente questa parola del suo vero significato, della sua vera bellezza e della sua perfezione, soltanto tornado alla croce e al sangue versato per noi, potremmo riscoprire la bellezza il valore e la perfezione dell’amore di Cristo!

Che il Signore ci aiuti, a seguire il suo esempio.

sabato 23 ottobre 2010

Come il mio stesso cuore...


“Te l'ho rimandato; or tu accoglilo, come se ricevessi il mio stesso cuore.” Filemone 12




Leggendo questa brevissima lettera sono rimasta colpita dall’amore e dalla dolcezza di Paolo nel raccomandare Onesimo a Filemone.

Onesimo era uno schiavo fuggito al suo padrone che in seguito, attraverso il messaggio di Paolo si converti, diventando un fedele discepolo di Cristo.

Dato che Paolo si trovava in prigione a motivo del vangelo ( v. 13) avrebbe potuto tenere Onesimo con se per aiutarlo nella sua difficile situazione, ma decide invece di rimandarlo al suo padrone, assicurandosi che fosse accolto da lui con la massima cura e amore, come se si trattasse “del suo stesso cuore”.

Oltre alla tenerezza e all’amore di Paolo, mi colpisce anche la testimonianza, il profumo di Cristo che Filemone lascia attorno a se, tutti i fratelli compreso Paolo erano a conoscenza del Suo amore per il Signore e della sua disponibilità verso i fratelli.

“Io rendo grazie al mio Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, sentendo parlare del tuo amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi..” (v.4-5 )

L’amore e la disponibilità di Filemone, erano una conseguenza dell’amore che lui aveva per il Signore, le due cose erano (e sono, anche per noi ) strettamente unite e collegate tra di loro.

Sia Paolo che Filemone erano spinti dallo stesso irrefrenabile amore per il Signore, provando come conseguenza logica, un’ intenso amore anche per i fratelli.

Ogni volta che Filemone accoglieva un fratello, Paolo ne gioiva profondamente, come se fosse lui stesso ad essere accolto. E’ bello vedere questo profondo legame d’amore nel Signore.
"Sì, fratello, possa io avere questo favore nel Signore; ricrea il mio cuore nel Signore." (v. 20)

Come ripeto, la forza motrice, trainante di questo sviscerato e costante amore fraterno veniva da Cristo. In base alla pienezza del Suo amore in noi, saremo in grado di amare e accogliere i nostri fratelli...ricreando il loro cuore.

Se invece di accogliere con amore i nostri fratelli, li respingiamo come un qualcosa di fastidioso, di pesante per noi, è difficile credere che nel nostro cuore regni l’amore di Dio.

Che il Signore ci aiuti a ritornare alla Fonte inesauribile di acqua viva, per farci riempire, colmare del Suo abbondante e meraviglioso amore e allora, anche noi saremo in grado di sostenere e incoraggiare i nostri fratelli ricreando il loro cuore nel Signore, non per forza ma per amore.

Chi crede in me, come ha detto la scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. “Giovanni 7:38

sabato 16 ottobre 2010

Richiamo nel vento..




Tra le foglie che cadono, scende una lacrima..la tristezza si affaccia alla porta del cuore.. ma una voce prevale nel vento e mi dice..
”non temere..Io sono con te..nelle foglie cadute..nella lacrima che riga il tuo viso.. e nel cuore che tu, Mi hai donato” 
ora non sono più triste..
e dolcemente mi abbandono al tuo amore Signore!

giovedì 14 ottobre 2010

Meraviglioso!

” Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!” Lamentazioni 3:21 a 23




La giustizia di Dio nei confronti del popolo di Israele, doveva fare il suo corso (Geremia 7:16-11:14 ) e Geremia ne era consapevole, nondimeno pregava e piangeva (Lamentazioni 3:48 e 51) perché desiderava che il popolo si ravvedesse.

Il suo dolore e la sua intensa compassione nei confronti di Gerusalemme, era ormai insostenibile, nel suo lamento traspare tutto l'amore e la tristezza di Dio verso quel popolo che Egli è obbligato a punire.

Ma un certo punto Geremia si ferma...smette di lamentarsi e dice:" ecco, ciò che voglio richiamare alla mente, che mi fa sperare: è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina. Grande è la sua fedeltà!"

Meraviglioso, sapere che le Sue promesse, le Sue compassioni e il Suo amore, si rinnovano per noi ogni mattina per noi...è semplicemente meraviglioso!

Il fondamento della fede, consiste nel fatto che Dio mantiene sempre le Sue promesse; conformemente alla Sua Verità e alla sua fedeltà!

Che il Signore ci aiuti a comprendere ogni giorno di più, il suo infinito amore per noi!

Caro papà..

Sfogliando un vecchio album di fotografie, ho ritrovato una lettera che avevo scritto a mio padre, qualche anno fa..rileggendola, ho riflettuto ulteriormente sull’ importanza dei piccoli gesti..delle piccole cose..che diamo sempre per scontate, ma non lo sono affatto. Non ci stanchiamo di dire ai nostri cari..“ti voglio bene..sei importante per me” perché un giorno, quando non sarà più possibile.. forse, potremo avere dei rimpianti..








Papà caro,
ci sono alcuni momenti nella vita, in cui facciamo un riepilogo di tutto ciò che ci circonda..di quello che abbiamo dato e di quello che abbiamo ricevuto.

Questa mattina io ho pensato a te..a quanto tu mi hai dato..che è molto di più, di quello che io ho dato a te!

Ecco perché non potevo aspettare per dirti grazie papà!
Grazie per quello che fai..grazie per essere pronto ad ascoltare e a fare(non soltanto per me)non dici mai di no..non ti lamenti mai..non sei mai stanco.

Sai papà, molto spesso noi diamo per scontato l’amore..e non è giusto!
Troppo poco diciamo queste parole:” ti voglio bene..grazie..sei importante per me”

Per questo ti chiedo scusa papà, scusami se non riesco a manifestarti l’amore come dovrei..ti voglio bene papà e ti ringrazio dal profondo del cuore per ogni tuo piccolo gesto d’amore!
Damaris

martedì 5 ottobre 2010

Il potere, di una piccola goccia..


Una goccia continua d'amore, può ammorbidire e addolcire i cuori più duri..più chiusi..

lunedì 4 ottobre 2010

Si siedono davanti a te, come il mio poplo..

“Così vengono da te come fa la gente, si siedono davanti a te come il mio popolo e ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; con la loro bocca, infatti, mostrano tanto amore, ma il loro cuore va dietro al loro ingiusto guadagno. Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene uno strumento; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.” Ezechiele 33:31-32


Con voce suadente, parlano di Te Signore..del Tuo amore..ma l’effetto delle loro parole è quello di una lama tagliente che lentamente penetra il cuore, ferendolo a morte. Mi guardo attorno..ti cerco..ma una fitta nebbia mi impedisce di vederti..il Tuo nome continua ad echeggiare..qualcuno sta arrivando..provo ad avvinarmi..ma loro si allontanano da me..

Quanti castelli di sabbia sono stati costruiti Signore..e quante città sono state distrutte per mancanza di un attento guardiano..e per il poco amore per Te..per la Tua parola. Nel buio dell’ambiguità continuo il mio cammino..ma la tua luce prevale..Tu mi hai chiamata..io ti appartengo..e nessuno mai potrà allontanarmi da Te..nessuno potrà mai stapparmi dalle Tue mani..neppure la loro ipocrisia..