venerdì 24 dicembre 2010

Sinceramente vera





Quando non voglio ammettere le mie insicurezze e i miei fallimenti.. aiutami ad essere una persona vera,sincera Signore, riconoscendoli davanti a Te.

Quando cerco di mimetizzare e nascondere le mie paure, i miei timori dietro il muro dell’incomunicabilità,ti prego, abbatti Tu quel muro.

Quando con inutili pretesti, cerco di giustificare i miei errori..gettando sugli altri le mie colpe..anche allora Signore, ti prego, aiutami ad essere una persona autentica, vera, ammettendo con umiltà le mie colpe..imparando a dire: “scusa...ho sbagliato”

Quando con estrema facilità parlo di amicizia e amore,senza conoscere minimamente il significato di queste parole,aiutami ad essere, sinceramente vera, ammettendo davanti a Te e alle persone che ho ferito, la mia miseria.

martedì 14 dicembre 2010

Continuità


“ i miei occhi sono rivolti di continuo davanti all'Eterno..Salmo 25:15































Questi versetti, come molti altri ci parlano di continuità e perseveranza.

Continuare significa seguitare, proseguire senza interruzioni, durare perseverando appunto con continuità.

La continuità nella nostra vita è molto importante è la vita stessa che si svolge e si ripete, senza interruzione nel tempo e nello spazio.

Questa continuità può essere paragonata al fluido scorrere di un fiume, che non si ferma mai.. ma se il fiume incontra degli ostacoli,degli impedimenti, la sua continuità viene interrotta..soltanto dopo che abbiamo tolto l’impedimento, il fiume potrà riprendere ad affluire liberamente.

Anche nel nostro rapporto con Dio e con i nostri fratelli ci possono essere degli impedimenti,dei blocchi che impediscono questa spontanea e libera continuità.

E come dicevo prima, soltanto dopo che avremo tolto l’impedimento l’acqua tornerà ad affluire liberamente.. ma l’interruzione c’è stata e i danni causati da quell'interruzione, non potremmo mai realmente conoscerli, ne quantizzarli.

Probabilmente, l’acqua del fiume serviva per irrigare delle coltivazioni, e il mancato afflusso nella sua continuità,ha fatto si che tutta la coltivazione o una parte di essa, ne risentisse drasticamente.

Cercherò di spiegarmi meglio facendo un’altro esempio.

Quando i nostri figli erano piccoli,ogni fase della loro crescita era per noi estremamente importante, seguivamo ogni loro cambiamento ed ogni loro progresso, con attenzione, cura e amore, nulla passava inosservato ai nostri occhi, tutte queste fasi, sono state così importanti per noi che il ricordo ci accompagnerà per tutto il resto della nostra vita!

Ma può capitare per motivi di lavoro o altro, che uno dei due genitori o tutti e due, perdano alcune di queste fasi importanti della crescita dei loro figli, volutamente o no è stato interrotto per un certo periodo quel rapporto di continuità che collegava le fasi di questa crescita, e quel periodo purtroppo non potrà in alcun modo essere mai restituito, ne potrà essere rivissuto attraverso i ricordi.

Ci saranno sicuramente altri momenti belli ed importanti, ma quei momenti persi non si potranno riavere.

Dal punto di vista cristiano, accade esattamente la stessa cosa.

Se il nostro rapporto con Dio non è costante e continuativo nella nostra vita, perderemmo quelle opportunità e quelle benedizioni che invece il Signore desiderava darci, proprio in quel particolare momento.

Anche se in seguito, riprenderemmo questo rapporto di continuità, certamente non potremmo riprendere le benedizioni e le opportunità perse, nel periodo di questo impedimento.

Magari, in quel particolare momento il Signore desiderava darci delle opportunità per crescere e maturare spiritualmente attraverso questa o quella circostanza e venendo a mancare questa continuità con Lui, ce ne siamo privati.

Come ripeto, il Signore nella sua infinita bontà ci darà altre opportunità, ma quelle che abbiamo perso sono irrimediabilmente perse!

Come il nostro rapporto con Dio deve essere continuativo (se non vogliamo perdere le sue benedizioni e le opportunità che Egli ci offre) anche il nostro rapporto di comunione fraterna deve essere continuativo.

Se qualcosa ostruisce il nostro rapporto con Dio e con i nostri fratelli, c’è qualche impedimento da togliere; potrebbe trattarsi di un peccato non confessato, del nostro orgoglio,della nostra superficialità,della nostra indifferenza per le cose di Dio, della nostra presunzione o della nostra mancanza di amore.


Gli impedimenti possono essere tanti, sta a noi scoprire quali sono.

In (Giovanni 7:38 ) è scritto che da noi “sgorgheranno fimi di acqua viva” acqua che non può essere in alcun modo repressa, ma deve fluire liberamente da ognuno di noi con perseverante continuità.

Nella nostra vita ci possono essere due tipi di continuità: una continuità negativa che ci allontana da Dio e una continuità positiva che ci avvicina a Lui.

Se vogliamo che la nostra vita sia ricca di benedizioni per noi e per gli altri, dobbiamo imparare a curare e mantenere prima di tutto la continuità nel nostro rapporto personale con Dio, e in seguito la continuità nel nostro rapporto con i fratelli, cercando di non perdere e non trascurare, le opportunità di crescita e di arricchimento reciproco che il Signore desidera donarci, in quel preciso momento.

Ma non potremmo avere avere un rapporto saldo e continuativo con i nostri fratelli se prima, non avremo imparato ad avere un rapporto saldo e continuativo con Dio.

Tempo fa, letto una frase che è rimasta impressa nella mia mente

“ la mancanza di una giusta relazione con Dio, ci rende aridi spiritualmente e molto spesso, ci porta ad essere come il mar morto che riceve sempre l’acqua.. ma non ne ridà, mai!”

Che il Signore, ci aiuti ad avere la continuità della sua presenza nella nostra vit
a!

lunedì 13 dicembre 2010

Questo mi basta..mi rende felice..

“Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno..la tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. “ Salmo 139:2-6



Le domande che non hanno risposta..i pensieri e le parole che non riesco ad esprimere..e le lacrime racchiuse nel profondo del cuore..Tu le conosci Signore..e questo mi basta..mi rende felice..perché mi sento amata e protetta da Te..

venerdì 10 dicembre 2010

Come perle preziose..


“Io aveva scontrata angoscia e cordoglio. Ma io invocai il Nome del Signore, Dicendo: Deh! Signore, libera l'anima mia.”  (Salmo 116:3-4)





E il Signore ha risposto!

Un pò di tempo fa, quando pensavo che le cose non sarebbero mai cambiate, che tutto sarebbe rimasto spiritualmente vuoto e sterile attorno a me, il Signore si è rivelato nella mia vita in un modo particolare, stupendo...facendomi trovare nella mia posta...le perle preziose della Sua parola.

Erano parole che venivano dal cuore, ed arrivavano al cuore di che le ascoltava, racconti di esperienze vere, reali, sentite e vissute con il Signore, parole di incoraggiamento e di edificazione, aneddoti che ricordavano e riportavano sempre alla parola di Di. 


Non mi sembrava vero...non era possibile, in mezzo a tanta freddezza, indifferenza ed apatia c’era qualcuno che con passione ed entusiasmo non si stancava di parlare di Gesù, del suo immenso amore e delle sue promesse, era davvero incredibile!

In quel momento le promesse e il ricordo dell’amore di Gesù, hanno alleviato la mia solitudine, ravvivando la mia fede ed il mio amore per il Signore, un'amore che aumenta di giorno in giorno!

Certamente, erano cose che sapevo, ma in quel momento di scoraggiamento, avevo bisogno che qualcuno me le ricordasse.

E il Signore, con costanza e continuità ha provveduto ad inviarmi messaggi di amore e di incoraggiamento, attraverso le perle della Sua parola.

Forse, a qualcuno potrebbe sembrare strano il modo in cui Dio ha parlato al mio cuore, ma per Dio non lo è!

Perché LUI va al di là, di ciò che noi pensiamo,crediamo o immaginiamo.

Il nostro Dio crea e disegna progetti perfetti...meravigliosi per ognuno di noi, preparando le persone, le cose e le occasioni, niente viene a caso ma “…tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio”.( Romani 8:28)

Anche la più piccola cosa è preparata da Dio nei minimi dettagli, per coloro che lo amano.

Qualcuno ha detto che le cose belle finiscono presto “ma non può e non deve essere così per le cose di Dio” le cose di Dio e tutto ciò che ci riporta a Lui devono durare ed aumentare nel tempo, sino a diventare parte integrante di noi...della nostra vita!

sabato 4 dicembre 2010

Grazie per il tuo amore



Il ricordo di te mi avvolge, inquietante, improvviso, come un soffio di vento, di calore e dolcezza, tu ricolmi il mio cuore.

Come un raggio di sole sei venuto da me e da quel giorno amore, la mia vita ha un senso solo se sono accanto a te.. perché io sono parte di te e solo in te mi completo.

La fragilità e l’insicurezza che sono dentro di me si attenuano quando sono con te, perché da te dal tuo amore attingo la mia forza.. tu sei per me lo sai, un dono prezioso del mio Dio. Grazie, per questo amore, così forte e vitale, così puro e sincero, così caldo e profondo, che solo tu sai darmi.

Con te ho conosciuto l’amore.. l’amore vero, che va al di là di un emozione, o un sentimento.. anche il dolore e le prove sono più lievi se ci sei tu con me..il mio amore si nutre del tuo amore, la mia mente e il mio cuore sono impregnati di te.

Si mio amato il fuoco dell’amore è sempre vivo in me e il suo costante calore ci riscalderà sino ai giorni della nostra vecchiaia, se il Signore ci darà il privilegio e la gioia di invecchiare insieme così, teneramente, tenendoci per mano dolcemente amore mio, sino alla fine..

venerdì 3 dicembre 2010

Come un dolce sussurro..

“ed ecco passava l’Eterno.. un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce davanti all'Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. Dopo il vento il terremoto, ma l’Eterno non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma l’Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco una voce come un dolce sussurro..” (1 Re 19:11-12)



Ci possono essere momenti nella nostra vita in cui ci sentiamo come dentro un baratro, il baratro profondo dello scoraggiamento, della solitudine.. della malinconia e in quel momento di profondo dolore, pensiamo che non ci sia più speranza per noi.. ma non è affatto così, noi non siamo soli !

Anche Elia pensava di essere rimasto solo e anche Lui come noi fu preso da uno scoraggiamento così profondo da desiderare addirittura la morte, ma l’Eterno gli fece capire che non era solo! 

Tramite un “dolce sussurro” ( v.12) l’Eterno parlò ad Elia dicendogli: “ho lasciato in Israele un residuo di settemila uomini, che non hanno piegato le loro ginocchia davanti a baal e che non l’ hanno baciato con la loro bocca” (v. 18 )

A volte, pensiamo che quando il Signore si rivolge a noi, lo fa in modo sconvolgente eclatante grandioso.. proprio come un vento impetuoso, un terremoto o un grande fuoco, ma non è così.. molto spesso, quando Dio ci chiama lo fa in modo discreto.. la sua voce è proprio come un “dolce sussurro”.. e il sussurro a volte è così lieve, che soltanto chi è attento e sensibile alla voce di Dio può udirlo.


Quando il Signore ci chiama a fare qualcosa per Lui, lo fa sempre in modo personale diretto e silenzioso (per questo motivo, molto spesso gli altri non possono capire) da qualche parte ho letto che la chiamata di Dio è come il richiamo del mare, soltanto chi ama il mare ed ha in se il trasporto per il mare può ascoltare e seguire la sua voce.

Ma questa chiamata, ci sottopone anche alla prova della fede infatti, noi dobbiamo credere in modo assoluto, senza alcun dubbio (perché il dubbio uccide la fede) che Dio sa, ciò che vuole da noi e per noi.

Tutto ciò che avviene nella nostra vita non è mai un caso.. ma rientra sempre nei Suoi piani meravigliosi e perfetti. 

Ciò che per l’uomo può essere un fallimento, al contrario per Dio può essere un trionfo, il piano e lo scopo di Dio non corrispondono quasi mai a quello dell’uomo.

Se noi siamo in comunione con Dio accetteremo ogni cosa, dalle sue mani senza discutere, senza porci troppe domande, troppi perché.. avendo la piena consapevolezza che dietro ad ogni cosa o circostanza c’è la sovranità di Dio.


Lui da forma e sapore a tutto ciò che accade nella nostra vita e se seguiamo attentamente il “dolce sussurro” della voce di Dio, anche la cosa più insignificante può assumere per noi un significato immenso!


Che il Signore ci aiuti in ogni momento della nostra vita, ad essere sensibili e attenti alla Sua voce.

Dio ci benedica.

martedì 30 novembre 2010

In alcuni momenti...


A volte, ci sono momenti nella nostra vita, così confusi e dolorosi che non ci rimane che il pianto... e in quei momenti ci ritroviamo soli, completamente soli davanti al silenzio impenetrabile di Dio e a quel profondo silenzio seguono sempre i nostri tanti perché...

Giobbe era uomo integro, retto che temeva Dio e fuggiva il male eppure si ritrova in una sofferenza così forte e dolorosa che arriva a dire: 


Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio lamento, voglio parlare nell'amarezza dell’anima mia!” “...speravo il bene ma è venuto il male; aspettavo la luce ma è venuta l’oscurità!” (Giobbe 10:1 - 30:26)

Giobbe non riusciva a capire, non si dava pace perché Dio restava il silenzio? Perché non ascoltava le sue suppliche...i suoi lamenti, perché non vedeva il suo dolore?

Anche Davide, quando l’ Eterno gli disse, il tuo peccato è perdonato, nondimeno il bambino morrà, si sarà chiesto perché:“perché mio Dio, il mio bambino innocente deve pagare al posto mio perché?” 

Ma, anche per Davide nessuna risposta...soltanto il silenzio assoluto e profondo di Dio...e il settimo giorno il bambino morì. ( 2 Samuele 12: 18 )

Anche noi a volte, aspettavamo il bene ed è venuto il male speravamo di vedere la luce e invece, abbiamo visto arrivare soltanto le nuvole dell’incomprensione, dell’ umiliazione, della delusione e del dolore.

In alcuni casi, il silenzio di Dio è dovuto alla nostra disubbidienza, come nel caso di Davide, ma a volte no... come nel caso di Giobbe...

Ma c’è ancora un’altro silenzio doloroso, sofferto più di qualsiasi altro silenzio.. il silenzio di un Padre, nei confronti di un figlio. 

Un silenzio senza alcuna colpa, causato soltanto da un profondo e immenso amore per noi.

La sofferenza era così profonda che“ … il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano a terra” (Luca 22:44)

E a quelle lacrime...a quel dolore segui soltanto il silenzio... per amore Gesù, morì al posto nostro.

A proposito del silenzio, mi vengono in mente le frasi molto belle e profonde di un fratello che diceva:

“non sempre silenzio significa assenza, a volte il silenzio è anche un modo di amare...tra due persone che si amano, molto spesso non serve parlare..è sufficiente stare vicini l’uno accanto all'altro... senza parlare senza dire nulla, soltanto per la gioia di restare vicini, godendo uno della compagnia dell’altro”

Tra noi e Dio è un pò la stessa cosa, in quei momenti di silenzio, nonostante le lacrime del nostro cuore, si avverte un profondo legame d’ amore tra la nostra anima e lo Spirito di Dio...e il legame d’amore a volte è così forte, che è come se la nostra anima uscisse ad incontrare lo Spirito di Dio.

E’ dal silenzio di Dio che noi abbiamo la vita, riusciamo a comprendere la ricchezza, la profondità e la bellezza di questo silenzio carico di amore ?

A volte, il Signore risponde subito alle nostre preghiere, a volte risponde in modo diverso da quello che avremmo voluto, a volte invece riamane in silenzio, aspettiamo giorni, mesi anni... ma ciò che segue è soltanto il silenzio di Dio.

Ma dopo questo silenzio, Davide concepì Salomone famoso non solo per la sua saggezza ma perché fu colui che costruì il tempio dell’Eterno, dove il popolo di Israele si recava per portare le sue offerte e la propria adorazione a Dio.

Anche a Giobbe, dopo un lungo e sofferto silenzio, l’Eterno rese il doppio di ciò che aveva posseduto.

Si... in alcuni momenti non riusciamo a capire, a penetrare i silenzi di Dio... ma la fede che abbiamo in Lui ci fa andare oltre la paura, il dubbio e l’amarezza, nella piena certezza...che Lui sa, ciò che è meglio per noi:

“ certamente Colui che non ha risparmiato il Suo proprio figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con Lui?” (Romani 8:32)

Che il Signore ricolmi della Sua gioia, il nostro cuore.

lunedì 29 novembre 2010

Le Fonti della mia gioia!

E cantando e danzando diranno: Tutte le fonti della mia gioia sono in te.” Salmo 87:7


La gioia è un frutto dell’amore, quando si ama davvero non si può non gioire nel profondo della nostra anima. Nonostante la sofferenza che a volte potremmo incontrare, se l’amore è dentro di noi inevitabilmente produrrà gioia.

Quando il nostro rapporto di comunione con Dio è così intenso e profondo, da non desiderare altro che la sua presenza nella nostra vita non potremmo non gioire di questo nostro amore.
La gioia di appartenere a Lui non ci premetterà di pensare ad altro, perché saremmo impregnati completamente dal nostro unico grande amore: Gesù.

Ma l’amore come l’amicizia, per produrre in noi la gioia ha bisogno di essere sostenuto con la disciplina e la volontà, deve essere nutrito e curato amorevolmente ogni giorno, in modo costante, continuo. Il nostro legame di amore e di comunione con Dio deve essere, intenso e passionale perché Lui ci ha amato con una tale passione da donare la sua stessa vita per noi.

Da lui viene la vita, Lui è la vita: “ la fonte di acqua che scaturisce a vita eterna” (Giovanni 4:14) ovviamente, se la parola di Dio resta in superficie.. non penetra profondamente nel nostro cuore, nella mostra mente, nella nostra anima, mettendo radici profonde non potremmo provare la gioia di Dio, quella gioia profonda e continua, che ci fa traboccare.


Se non sentiamo il fuoco del suo amore ardere e bruciare dentro noi.. non potremmo conoscere il significato dell’amore e della gioia di appartenere a Lui. Certamente, se la nostra mente e il nostro cuore sono impregnati da qualcos'altro che non sia Gesù, non potremmo vivere e gustare la gioia di Dio.

Quando il nostro cuore sarà ricolmo del Suo amore, inevitabilmente saremmo esuberanti di gioia e salirà alle nostre labbra un’ inno di lode per il nostro unico e meraviglioso Dio, portandoci a dire come il salmista...si:  
“la fonte della mia Gioia sei solo Tu!” 

Se noi consacriamo a Dio il nostro cuore e la nostra mente interamente.. come possiamo non esultare di gioia ed allegria!?

Che il Signore benedica la nostra vita.

venerdì 26 novembre 2010

Libera!

“ or, il Signore è lo Spirito, e dov'è lo Spirito del Signore, li vi è libertà”(2 Corinzi 3:17)



Ma che cosa significa essere liberi?

Per l’uomo e la donna del mondo, essere liberi significa soddisfare senza alcuna limitazione, le proprie concupiscenze carnali, i propri desideri.

Al contrario, per la donna e l’uomo credente, essere liberi significa: disciplinare il proprio corpo sino a ridurlo in schiavitù, dando allo Spirito completa libertà di azione nella propria vita, adattando sempre parole spirituali a cose spirituali.

“anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.” (1 Corinzi 9:27 )

In pratica, essere liberi dal punto di vista cristiano significa non aver alcun vincolo o obbligo al di fuori di Cristo.

“State dunque saldi nella libertà con la quale Cristo ci ha liberati, e non siate di nuovo ridotti sotto il giogo della schiavitù.” (Galati 5:1)

Se riusciamo a comprendere e ad applicare alla nostra vita il vero senso della libertà cristiana, allora saremo veramente liberi di fare il bene, dimostrando l’amore di Dio, un’ amore che spera, soffre e gioisce con gli altri.

Liberi, di incoraggiare, consigliare ed esortare, annunciando il vangelo nel modo e nel tempo che Dio ci indicherà, avendo sempre la chiara consapevolezza di fare ciò che Dio desidera.

Liberi, di parlare, pensare e agire come lo Spirito ci guiderà, anche se questo a volte potrà non essere capito.

Liberi, da qualsiasi compromesso regola o tradizione umana, rifiutando ciò che la scrittura condanna, applicando invece ciò che la scrittura insegna (anche se si è in minoranza ) .

Liberi, di poter essere utili nelle mani di Dio nei tempi e nei modi voluti da Dio, senza essere costretti dai tempi e dai modi voluti dall'uomo.

Senza questa libertà lo Spirito è soffocato, soffre perché viene privato dell’aria e della luce di Dio per respirare, muoversi e agire dentro di noi, secondo il Suo volere.

Inoltre, questa restrizione a lungo andare ci renderà aridi e vuoti, ci impoverirà, ci priverà di quella vita esuberante, ricca e piena di benedizioni che il Signore desidera donarci.

In base alla libertà di movimento che lo Spirito ha dentro di noi, la nostra vita può essere: “come un giardino annaffiato e come una sorgente d'acqua le cui acque non vengono meno.” (Isaia 58;11) 


Oppure: un deserto arido, povero e sterile che non produce nulla, che non serve a nulla…sta a noi scegliere ! 

Dio benedica la nostra vita.





venerdì 19 novembre 2010

Progetti

"Affida al SIGNORE le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo.” Proverbi 16:3




A volte partiamo con il massimo dell’entusiasmo, con mille progetti nella mente, calcolati nei minimi dettagli, ma nel tempo, l’entusiasmo svanisce, i progetti falliscono, tutto si ferma, si blocca completamente e dei progetti fatti, delle cose dette restano soltanto le nostre misere parole..

Miei cari, se vogliamo che i nostri progetti siano benedetti dal Signore e portino frutto in abbondanza sono fondamentali, indispensabili due Cose:

1. la preghiera, chiedendo a Dio di guidarci affinché ogni cosa sia fatta, Non per il nostro piacere, ho per il nostro orgoglio personale, Ma per la gloria di Dio!

2. Non muoversi mai, spinti dai sentimenti (perché sarebbe un fallimento in partenza) Ma, dal desiderio di piacere a Dio, in ogni cosa.. dopodiché continuare nel nostro progetto con costanza e continuità, senza indietreggiare, guardando Non all'uomo Ma solo a Dio!

Senza questi presupposti di fede e di ubbidienza alla parola di Dio, ogni nostro progetto, anche se buono e nobile, programmato con precisione in ogni minimo dettaglio, è destinato a fallire
!

“Ci sono molti disegni nel cuore dell'uomo, ma solo il piano dell'Eterno rimarrà fermo.” Proverbi 19:21

Signore tienici stretti a Te!

lunedì 15 novembre 2010

Difendi Tu la mia causa

“Difendi tu la mia causa e riscattami; vivificami secondo la tua parola,” Salmo 119:154


Ci sono dei momenti nella nostra vita, in cui non ci sentiamo capiti.. siamo stanchi...delusi...amareggiati....calpestati emotivamente non dalle persone del mondo che non conoscono il Signore, ma dai nostri fratelli con i quali dovremmo avere invece, un rapporto ed una comunione particolare... profonda nel Signore.

Anche il salmista in qualche modo ha provato la stessa amarezza...la stessa delusione...ma non si è perso d’animo!

Nella certezza di essere ascoltato, ha gridato con forza al Signore..." difendi tu la mia causa”.


Miei cari,
questo è il modo giusto di affrontare le delusioni, che in qualche modo proviamo nella nostra vita...pregare...continuare a pregare confidando nel Signore!

E certamente Lui interverrà, difendendo la nostra causa... i nostri diritti... mettendo la Sua pace nel nostro cuore!

Che il Signore ci aiuti a tenere il nostro sguardo.. verso il dolcissimo viso di Gesù !

sabato 13 novembre 2010

La verità ci farà liberi!

“.. se dimorate nella mia parola , siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31-32)

























Per poter conoscere la verità che ci renderà liberi, dobbiamo perseverare nella parola di Dio ogni giorno con costanza e fermezza, rinnovando la nostra mente e il nostro cuore.. “in novità di spirito e non nel vecchio sistema della lettera”(Romani 7:6)

Non basta avere la fede per sentirsi liberi.. se la fede non è accompagnata dall'applicazione della Sua parola nella nostra vita, rimane una cosa vuota...morta: “infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”(Giacomo 2: 26)

Nel nostro cammino cristiano non esiste la staticità, o si va avanti col Signore, arricchiti alla fonte delle sue benedizioni o si torna indietro nel deserto dell’aridità spirituale.

La libertà intesa nella parola di Dio è una libertà dalla schiavitù del peccato (attraverso il sangue di Gesù) un trattare duramente il nostro corpo, sino a ridurlo in schiavitù (1 Corinzi 9:27) un morire alla carne e un vivere nello Spirito in piena libertà.

L’essenza della libertà cristiana, consiste nel dimorare in Cristo portando molto frutto, in questo modo glorificheremo il Padre e saremo davvero suoi discepoli:

“ In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli”(Giovanni 15:8)

Uno dei frutti dello Spirito è l’amore fraterno: “ affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza” (Efesi 3: 18 )

Quando si ama davvero qualcuno si desidera piacergli in ogni cosa e tutto ciò che facciamo non lo facciamo per costrizione, ma per amore.

A maggior ragione se si tratta del nostro unico e meraviglioso Dio (che ha dato il suo unico figlio a morire per noi sulla croce) se lo amiamo davvero, dobbiamo fare ciò che Lui ci chiede, non per costrizione ma per amore, con spontaneità, con gioia e gratitudine.

Se vogliamo dimorare nel suo amore dobbiamo perseverare nella fede, vivendo una vita santificata e consacrata a Lui, separati dal mondo.

Per vivere e assaporare la libertà che ci farà liberi, dobbiamo permettere alla parola di Dio di penetrare profondamente nel nostro cuore , nella nostra mente e nella nostra anima per scrutarla a fondo, eliminando tutto ciò che non viene da Lui.

In ( Ebrei 4:12-13 ) è scritto: “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. .”

Miei cari,

se vogliamo essere veramente liberi nella verità della parola di Dio, dobbiamo seguire in modo costante e continuo le orme di Gesù, rinunciando a noi stessi.

lunedì 8 novembre 2010

Si, mi rialzero!

“Ma io guarderò all'Eterno, spererò nel DIO della mia salvezza; il mio DIO mi ascolterà. Non rallegrarti di me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, l'Eterno sarà la mia luce.” Michea 7:7.8




Mentre leggevo questi versetti, il mio cuore traboccava di gioia e di riconoscenza verso il mio Signore!

Nonostante i momenti difficile, momenti in cui il nemico cerca in tutti i modi di disturbare, disorientare e confondere, è meraviglioso poter dire con la piena certezza che viene da Dio: se sono caduta, certamente mi rialzerò perché Dio è con me!

Se sto seduta nelle fitte tenebre della tristezza, e del dolore: anche in quelle tenebre, la luce meravigliosa di Dio illuminerà la mia vita!

Non è meraviglioso tutto questo?

Si lo è!

Ringraziamo Dio dal profondo del cuore per il privilegio che ci ha dato di appartenergli!

sabato 30 ottobre 2010

Costrizione d’amore

".. l’amore di Cristo, ci costringe..” 2 Corinzi 5:14



Essere costretti da qualcosa o da qualcuno, significa agire come in realtà non si vorrebbe e umanamente parlando la costrizione porta sempre frutti negativi. 

Ma questo versetto ci parla di una costrizione particolare, una costrizione che produce frutti buoni..frutti d’amore.

L’amore che Paolo provava per il Signore era così forte, radicato e profondo che di riflesso lo spingeva ad amare i fratelli con la stessa intensità. 

Dal punto di vista umano, non siamo portati ad amare, anche sforzandoci non ne saremmo capaci perché l’egoismo personale fa parte della nostra natura .

Ma l’amore di Cristo e per Cristo dovrebbe esercitare una tale pressione su di noi da sentirci spinti, costretti da ogni lato ad amare i nostri fratelli con intensità.

La sublimazione..l’esempio perfetto dell’amore, lo troviamo nelle frasi di Gesù sulla croce, quando..” gridò con gran voce Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato ?…“ E Gesù gettato un gran grido rendè lo spirito.”(Marco 15: 34 e 37)

Gesù ha avuto per noi un’ amore così passionale e profondo, da morire sulla croce per noi che non meritavamo nulla, non esiste amore più grande di questo!

Molto spesso, il nostro modo sbagliato di applicare l’amore di Dio sminuisce il Suo amore, ma è per un gesto di amore che i nostri peccati sono stati cancellati sulla croce, ed è per un gesto di amore che credendo a questo, siamo stati salvati a vita eterna.

In (1 Giovanni cap. 4: 7 a 10 -12) è scritto: “.. Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio. Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio; che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo affinché per mezzo di lui vivessimo. In questo è l’amore; non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli amato noi e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati.. se ci amiamo gli uni gli altri,Iddio dimora in noi e l’amore di Lui diventa perfetto in noi”

Un ‘altra prova dell’amore di Gesù per noi è che quando è salito in cielo, non ci ha lasciato soli, ma ha pregato il Padre affinché ci desse un’ altro consolatore: 
“ e io pregherò il Padre ed Egli vi darà un’ altro consolatore, perché stia con voi in perpetuo lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce” (Giovanni 14: 16-17 ) 

Da quel momento in poi, lo Spirito Santo è venuto ad abitare in noi e noi siamo diventati il tempio di Dio.

“..non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?” (1 Corinzi 6:19)

il Suo amore, non poteva essere più grande e più vicino a noi di così. 

L’amore che Gesù ci insegna, non è un’ amore che allontana, che separa, che promette e poi dimentica, mantenendo una certa distanza, un certo distacco, No! 

L’amore di Gesù è un’ amore completo, che soffre e gioisce , che avvicina..consola e scalda il nostro cuore, dandoci protezione e sicurezza, sempre.


L’esempio del Suo amore è qualcosa che dobbiamo seguire ed imitare nella pratica di ogni giorno, con costanza e continuità senza stancarci.


Soltanto una cosa , ci allontana da Gesù in modo drastico, senza alcuna possibilità di avvicinarci a Lui ed è il peccato. 

Ma se noi lo confessiamo Egli è pronto a perdonarci, riportandoci ogni volta con amore vicino a se.

A volte mi chiedo, qual è il nostro modo di amare Dio e i fratelli? 

E’ un’ amore che assomiglia a quello di Gesù, consumante, continuo, che sa scaldare il cuore di chi è scoraggiato e ferito, che avvicina, consola, protegge e incoraggia il fratello, oppure è un’ amore che ama soltanto a parole, mostrando un finto interesse, con un certo distacco, innalzando barriere di pregiudizi e timori?

Molto spesso, mentre parliamo di amore di comunione fraterna e di unione, con estrema diffidenza ci teniamo a distanza, restando chiusi nelle nostre posizioni con le nostre prevenzioni, le nostre paure, le nostre regole e la nostra freddezza. 

A questo punto mi chiedo, riusciremmo mai a comprendere e ad applicare nella nostra vita, il vero significato e la profondità “dall'amore di Cristo”?

Purtroppo, come dicevo con la nostra applicazione errata dell’amore abbiamo svuotato completamente questa parola del suo vero significato, della sua vera bellezza e della sua perfezione, soltanto tornado alla croce e al sangue versato per noi, potremmo riscoprire la bellezza il valore e la perfezione dell’amore di Cristo!

Che il Signore ci aiuti, a seguire il suo esempio.

sabato 23 ottobre 2010

Come il mio stesso cuore...


“Te l'ho rimandato; or tu accoglilo, come se ricevessi il mio stesso cuore.” Filemone 12




Leggendo questa brevissima lettera sono rimasta colpita dall’amore e dalla dolcezza di Paolo nel raccomandare Onesimo a Filemone.

Onesimo era uno schiavo fuggito al suo padrone che in seguito, attraverso il messaggio di Paolo si converti, diventando un fedele discepolo di Cristo.

Dato che Paolo si trovava in prigione a motivo del vangelo ( v. 13) avrebbe potuto tenere Onesimo con se per aiutarlo nella sua difficile situazione, ma decide invece di rimandarlo al suo padrone, assicurandosi che fosse accolto da lui con la massima cura e amore, come se si trattasse “del suo stesso cuore”.

Oltre alla tenerezza e all’amore di Paolo, mi colpisce anche la testimonianza, il profumo di Cristo che Filemone lascia attorno a se, tutti i fratelli compreso Paolo erano a conoscenza del Suo amore per il Signore e della sua disponibilità verso i fratelli.

“Io rendo grazie al mio Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, sentendo parlare del tuo amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi..” (v.4-5 )

L’amore e la disponibilità di Filemone, erano una conseguenza dell’amore che lui aveva per il Signore, le due cose erano (e sono, anche per noi ) strettamente unite e collegate tra di loro.

Sia Paolo che Filemone erano spinti dallo stesso irrefrenabile amore per il Signore, provando come conseguenza logica, un’ intenso amore anche per i fratelli.

Ogni volta che Filemone accoglieva un fratello, Paolo ne gioiva profondamente, come se fosse lui stesso ad essere accolto. E’ bello vedere questo profondo legame d’amore nel Signore.
"Sì, fratello, possa io avere questo favore nel Signore; ricrea il mio cuore nel Signore." (v. 20)

Come ripeto, la forza motrice, trainante di questo sviscerato e costante amore fraterno veniva da Cristo. In base alla pienezza del Suo amore in noi, saremo in grado di amare e accogliere i nostri fratelli...ricreando il loro cuore.

Se invece di accogliere con amore i nostri fratelli, li respingiamo come un qualcosa di fastidioso, di pesante per noi, è difficile credere che nel nostro cuore regni l’amore di Dio.

Che il Signore ci aiuti a ritornare alla Fonte inesauribile di acqua viva, per farci riempire, colmare del Suo abbondante e meraviglioso amore e allora, anche noi saremo in grado di sostenere e incoraggiare i nostri fratelli ricreando il loro cuore nel Signore, non per forza ma per amore.

Chi crede in me, come ha detto la scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. “Giovanni 7:38

sabato 16 ottobre 2010

Richiamo nel vento..




Tra le foglie che cadono, scende una lacrima..la tristezza si affaccia alla porta del cuore.. ma una voce prevale nel vento e mi dice..
”non temere..Io sono con te..nelle foglie cadute..nella lacrima che riga il tuo viso.. e nel cuore che tu, Mi hai donato” 
ora non sono più triste..
e dolcemente mi abbandono al tuo amore Signore!

giovedì 14 ottobre 2010

Meraviglioso!

” Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!” Lamentazioni 3:21 a 23




La giustizia di Dio nei confronti del popolo di Israele, doveva fare il suo corso (Geremia 7:16-11:14 ) e Geremia ne era consapevole, nondimeno pregava e piangeva (Lamentazioni 3:48 e 51) perché desiderava che il popolo si ravvedesse.

Il suo dolore e la sua intensa compassione nei confronti di Gerusalemme, era ormai insostenibile, nel suo lamento traspare tutto l'amore e la tristezza di Dio verso quel popolo che Egli è obbligato a punire.

Ma un certo punto Geremia si ferma...smette di lamentarsi e dice:" ecco, ciò che voglio richiamare alla mente, che mi fa sperare: è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina. Grande è la sua fedeltà!"

Meraviglioso, sapere che le Sue promesse, le Sue compassioni e il Suo amore, si rinnovano per noi ogni mattina per noi...è semplicemente meraviglioso!

Il fondamento della fede, consiste nel fatto che Dio mantiene sempre le Sue promesse; conformemente alla Sua Verità e alla sua fedeltà!

Che il Signore ci aiuti a comprendere ogni giorno di più, il suo infinito amore per noi!

Caro papà..

Sfogliando un vecchio album di fotografie, ho ritrovato una lettera che avevo scritto a mio padre, qualche anno fa..rileggendola, ho riflettuto ulteriormente sull’ importanza dei piccoli gesti..delle piccole cose..che diamo sempre per scontate, ma non lo sono affatto. Non ci stanchiamo di dire ai nostri cari..“ti voglio bene..sei importante per me” perché un giorno, quando non sarà più possibile.. forse, potremo avere dei rimpianti..








Papà caro,
ci sono alcuni momenti nella vita, in cui facciamo un riepilogo di tutto ciò che ci circonda..di quello che abbiamo dato e di quello che abbiamo ricevuto.

Questa mattina io ho pensato a te..a quanto tu mi hai dato..che è molto di più, di quello che io ho dato a te!

Ecco perché non potevo aspettare per dirti grazie papà!
Grazie per quello che fai..grazie per essere pronto ad ascoltare e a fare(non soltanto per me)non dici mai di no..non ti lamenti mai..non sei mai stanco.

Sai papà, molto spesso noi diamo per scontato l’amore..e non è giusto!
Troppo poco diciamo queste parole:” ti voglio bene..grazie..sei importante per me”

Per questo ti chiedo scusa papà, scusami se non riesco a manifestarti l’amore come dovrei..ti voglio bene papà e ti ringrazio dal profondo del cuore per ogni tuo piccolo gesto d’amore!
Damaris

martedì 5 ottobre 2010

Il potere, di una piccola goccia..


Una goccia continua d'amore, può ammorbidire e addolcire i cuori più duri..più chiusi..

lunedì 4 ottobre 2010

Si siedono davanti a te, come il mio poplo..

“Così vengono da te come fa la gente, si siedono davanti a te come il mio popolo e ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; con la loro bocca, infatti, mostrano tanto amore, ma il loro cuore va dietro al loro ingiusto guadagno. Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene uno strumento; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica.” Ezechiele 33:31-32


Con voce suadente, parlano di Te Signore..del Tuo amore..ma l’effetto delle loro parole è quello di una lama tagliente che lentamente penetra il cuore, ferendolo a morte. Mi guardo attorno..ti cerco..ma una fitta nebbia mi impedisce di vederti..il Tuo nome continua ad echeggiare..qualcuno sta arrivando..provo ad avvinarmi..ma loro si allontanano da me..

Quanti castelli di sabbia sono stati costruiti Signore..e quante città sono state distrutte per mancanza di un attento guardiano..e per il poco amore per Te..per la Tua parola. Nel buio dell’ambiguità continuo il mio cammino..ma la tua luce prevale..Tu mi hai chiamata..io ti appartengo..e nessuno mai potrà allontanarmi da Te..nessuno potrà mai stapparmi dalle Tue mani..neppure la loro ipocrisia..

giovedì 30 settembre 2010

Essere se stessi, ha sempre un costo

























  

L'essere se stessi dal punto di vista cristiano è un po' come una fusione d’amore, tra la nostra anima e lo Spirito di Dio.. è un’elevarsi e un perdersi, per ritrovarsi uniti intimamente al Padre, nella famiglia di Dio.

Ma perché è cosi difficile essere uniti, cosi doloroso essere se stessi nella semplicità del cuore, perché in qualche modo siamo costretti a mentire e quando apriamo il nostro cuore nella sincerità, ci ritroviamo tristemente delusi ed ogni volta più stanchi... sfibrati?

Se per caso inavvertitamente per un’ attimo dimentichiamo di mettere la maschera della circostanza, mostrandoci per ciò che siamo, nella purezza del nostro cuore, manifestando i nostri sentimenti, le nostre emozioni con la semplicità di un bambino, ecco che veniamo brutalmente feriti nel profondo dell’animo, del cuore e nel tempo le ferite si infettano, non guariscono più, continuano a sanguinare.

A quel punto è inevitabile, per difesa, per mitigare il dolore e non essere ulteriormente feriti dobbiamo per forza indossare una maschera. Da sempre mi sono ritrovata a combattere con delle maschere, maschere che io stessa per adeguarmi e difendermi ho portato a mia volta, ma in questo modo io non conoscevo gli altri e gli altri non conoscevano me.

La maschera più usata più facile da portare, quella che io stessa ho portato per tutta la vita è la maschera dell’incomunicabilità, della chiusura, dell'isolamento, dietro questa maschera, mettevo tutte quelle cose che mi facevano sentire inadatta, inadeguata, diversa dagli altri "le mie paure...le mie fragilità...le mie emozioni...i miei sentimenti...le mie insicurezze... e le mie incapacità."

Questa tipo di maschera si, è la più facile da portare ma è anche la più insidiosa, la più pericolosa, perché il non riuscire a comunicare, il non poterci mostrare per ciò che siamo per mancanza di fiducia gli uni degli altri, ci porterà inevitabilmente ad una chiusura sempre maggiore, sino a diventare dei veri e propri illusionisti, sempre più abili nel cambiare velocemente le maschere, distaccandoci in questo modo dalla realtà di ciò che dovremmo essere come figli di Dio.

Facendoci assomigliare sempre di più a dei robot cristiani, perdendo il privilegio e la gioia di riscoprirci meravigliosamente vivi come creature di Dio, con cuore, sentimenti ed emozioni.

Nel mondo si sa, le maschere sono all’ordine del giorno ce ne sono tante per ogni situazione ed è “normale” il mondo è governato da satana che è l’ideatore il costruttore delle maschere, dell'illusione e dell’ambiguità, ma quando questo tipo di “normalità” entra a far parte della nostra vita cristiana ” c'è qualcosa che non va."

Tutti noi sappiamo che dietro a tutto questo, c’è una sottile, diabolica e perversa strategia di satana per disorientarci, confonderci e allontanarci sempre di più gli uni dagli altri, tutti noi siamo consapevoli che le maschere sono un' idea di satana, ma caparbiamente e ostinatamente per comodità continuiamo a portarle.

Siamo talmente abituati alle maschere che quando ci capita di incontrare una persona vera, la consideriamo strana, quasi ne abbiamo paura e in tutti i modi cerchiamo di allontanarla.

Certo togliere la maschera ha un costo, perché a quel punto i nostri castelli di sabbia crolleranno e gli altri inevitabilmente ci vedranno per ciò che siamo, con le nostre fragilità e la nostra vulnerabilità, ma è l’unico modo che abbiamo per essere sinceri davanti a Dio e tra di noi.

Se continuiamo a portare la maschera dell’allegria, mentre nel nostro cuore c’è tristezza e dolore, o la maschera impenetrabile della durezza, mentre al contrario siamo insicuri e fragili, come potremmo aiutarci e incoraggiarci, restando uniti in un’abbraccio in Cristo, sostenendoci con la preghiera?

In 1 Corinzi 2:14 - 15 è scritto: “ or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio perche gli sono follia per lui e non le può conoscere perché si giudicano spiritualmente. Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno.”

Questo versetto ho sempre pensato che si riferisse ai non credenti, certo è così, ma non sempre, infatti non tutti i credenti sono spirituali, per questo a volte pur facendo ciò che è giusto davanti a Dio, veniamo criticati, considerati pazzi... strani...anche nell’ambito cristiano.

Essere noi stessi, significa fare ciò che è giusto davanti a Dio, avendo il coraggio di esporsi, anche se si è considerati...“pazzi” facendo prevalere in noi, la nostra nuova vita nascosta in Cristo, che a sua volta deve produrre i frutti dello Spirito e il primo di questi frutti è: L’ AMORE di Dio, manifestato nella sincerità e nell’umiltà di un cuore puro e rinnovato.

L’essere sinceri, significa parlare ed operare non altrimenti da ciò che si sente, senza malizia, con la schiettezza e l’ ingenuità di un bambino, in poche parole significa essere autentici, veri in ogni aspetto della nostra vita, ma sincerità è anche sinonimo di verità e la verità sappiamo che per essere tale deve corrispondere alla realtà e alla fedeltà della parola di Dio.

Ai Giudei che avevano creduto in Lui, Gesù disse: “ Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Essi gli risposero: «Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Diventerete liberi"?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi" Giovanni 8:31 a 36.

Come dicevo all'inizio, il modo giusto di essere noi stessi come credenti è annullarsi, per ritrovarsi in una fusione d’amore tra noi e il Padre, finalmente liberi di fare il bene, amando gli altri non per dovere, ma per amore senza maschere e ipocrisia nella piena libertà dello Spirito.

Ma come ripeto, essere se stessi dal punto di vista cristiano ha sempre un costo: dobbiamo morire, morire alla nostra carne, al nostro vecchio uomo, alle nostre vecchie passioni abbandonando i frutti della carne per fare spazio ai frutti dello Spirito. (Galati 2: 20 - 5: 19 a 22)

Ma ne vale decisamente la pena, perchè un giorno finalmente:“...vedremo tutto lo splendore della Sua gloria e l’impronta della Sua essenza, che sostiene tutte le cose, con la parola della Sua potenza...” Ebrei 1:3

A Dio sia la gloria!

mercoledì 22 settembre 2010

Dei due un solo uomo nuovo

“Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace. “Efesi 2: 14-15




Questi versetti ci parlano di separazione e di unione allo steso tempo, separazione dal peccato, da tutto ciò che opprime e appesantisce il nostro cuore e unione nello spirito attraverso il sangue di Gesù. 


Il muro del peccato che ci separava da Dio è stato abbattuto e demolito da Cristo per unirci attraverso il suo sangue, nello spirito in Cristo Gesù.

Perché fossimo salvati e uniti nella fede, Gesù mori sulla croce per noi: “ Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. "Isaia 53:5

"Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca."Isaia 53: 6-7

Riusciamo a comprendere la profonda sofferenza di Gesù... la sua solitudine... l’infinito amore con il quale egli ci ha amato... riusciamo a sentire il suo grido di dolore mentre gridava a gran voce sulla croce: “«Elì, Elì, lammà sabactanì?». Cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».”Matteo 27:46


Se lo comprendiamo, come figli di Dio salvati e riscattati, dobbiamo a tutti i costi mantenere e “conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace” Efesi 4: 3

Ma lo facciamo?

Riusciamo davvero a mantenere e a proteggere con cura questo nostro tesoro... riusciamo, a conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace?

Le spaccature le contese e le divisione che a volte si creano all'interno delle nostre chiese certamente non aiutano... al contrario, anziché cercare e mantenere l’unità nello spirito e l'amore fraterno, separano e allontanano ciò che Dio con tanto amore ha unito.

In questo modo, offendiamo, disonoriamo e sminuiamo il sacrificio di Gesù. 
Lui ha “ abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace " Efesi 2:15 

E chi siamo noi, per separare con pretesti inutili e vani ciò che Dio ha unito? 

Invece di separarci e dissociarci dal peccato, in nome molto speso di una “sana dottrina” ci siamo allontanati e ci allontaniamo sempre di più gli uni dagli altri, pensando magari di avere solo noi la verità... dimenticando che solo Dio è detentore assoluto della verità.

La separazione, l’isolamento e l’allontanamento gli uni dagli altri è opera del nemico lui è questo che vuole, isolarci, separarci e indebolirci per attaccarci meglio.

Satana non vuole in alcun modo l’unità, perché sa che attraverso la preghiera nell’unità dello Spirito, lui verrà sconfitto, per questo, con pretesti assurdi ci vuole separati e divisi. 


Come ripeto, l’unica cosa dalla quale dobbiamo con tutte le nostre forze allontanarci e separarci è il peccato!

Ma purtroppo in tutti questi anni mentre eravamo impegnati a cavillare, a contestare e a contendere su cose di nessun valore, non abbiamo vigilato, non siamo stati attenti e satana sotto le più svariate forme è entrato tranquillamente nelle nostre case e nelle nostre chiese, mescolando un po’ di verità con la bugia, portando i pensieri corrotti del mondo tra i figli di Dio.

Ed ora, non riusciamo più a distinguere il bene dal male, le tenebre dalla luce,la verità dalla menzogna. 

Satana, separa, divide e allontana mettendo zizzania tra di noi, ma Dio con dolcezza attraverso il sangue di Gesù ci unisce nel vincolo del suo infinito amore e noi dobbiamo seguire il suo esempio, mantenendo intatto il vincolo prezioso dell’amore fraterno.

Preghiamo, affinché possiamo riscoprire e comprende la profondità e la bellezza di essere uniti in un unico corpo in Cristo Gesù.

A Dio sia la gloria!

mercoledì 15 settembre 2010

La parte migliore


“Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Luca 10: 41 - 42




Questo versetto ha per me un’importanza particolare, in certo senso è un po’ un collegamento tra le mie prospettive di ieri e quelle di oggi.

Non so perché, ma anni fa leggendo questi versetti provavo un’inspiegabile disagio e nonostante mi rendessi conto dell’l’importanza della figura di Maria, era Marta che cercavo in tutti i modi di giustificare.

Ora, a distanza di anni gli stessi versetti assumono per me un significato decisamente diverso e a differenza di prima ora è Maria che ha tutta la mia ammirazione.

Il suo atteggiamento dolce, mite ed umile nei confronti di Gesù è qualcosa che mi fa riflettere e mi affascina ogni giorno di più.

“Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola.” (Luca 10:38 - 39)

E' davvero molto strano.. la figura di Maria ai piedi di Gesù che prima mi lasciava quasi indifferente, ora mi fa pensare..

Naturalmente, questo cambiamento in me non è avvenuto dall'oggi al domani, ma si è sviluppato nel corso di una vita ho meglio (si sta sviluppando) con alti e bassi, attraverso sofferenza, delusione, tristezza e dolore.

Ed è proprio attraverso tutte le varie circostanze della vita, che quasi senza rendermene conto ho imparato (sto imparando) a vedere le cose di Dio, sotto una prospettiva diversa, decisamente migliore.

Ho capito che Dio, preferisce la disposizione del cuore, il silenzio e la mitezza di Maria nella totale contemplazione della Sua Persona con umiltà, sottomissione e rispetto, al super attivismo di Marta.

Questo non significa naturalmente che non dobbiamo svolgere le normali attività della vita, ma che dobbiamo imparare a rispettare le giuste priorità di Dio, ricordando che c’è il tempo per ogni cosa.

Per Marta, quello era il tempo dell’ascolto.. in quel momento le parole di Gesù dovevano avere per lei, la priorità su ogni altra cosa.. ma Marta, se ne dimenticò.. e lasciò che gli “affanni e le inquietudini” della vita prendessero il sopravvento.

Marta dunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.” Giovanni 11: 20

Anche in questo caso il comportamento di Maria è diverso, strano, particolare..

Mentre Maria è seduta, Marta continua con tutta la sua energia, a parlare con Gesù dicendogli “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto.." Giovanni 11:21

Sempre in Giovanni 11:28 a 30 vediamo poi che Marta, di nascosto va chiamare sua sorella Maria, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui. Or Gesù non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato.

Mi colpisce la discrezione di Maria.. non corre subito incontro a Gesù, non fa neppure notare la sua presenza, ma umilmente aspetta che sia Lui a chiamarla e dopo, va da Lui.

Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere là».” Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesù e lo vide, si gettò ai piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” Giovanni 11:31-32

Maria, chiede a Gesù le stesse cose che chiede Marta ma le chiede in un momento diverso, in una posizione diversa “sola, appartata con Lui e in ginocchio davanti a Lui” comportandosi quasi, come se gli altri non ci fossero…concentrando il suo sguardo soltanto su di Lui.

In Giovanni 12:2 dopo la resurrezione del fratello Lazzaro vediamo come sempre Marta in piena attività… “ e qui gli fecero un convito; Marta serviva, e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con Lui” (con Gesù).

Come sempre, Maria sembra essere assente dal punto di vista pratico.. ma non è così.

Maria prende un’iniziativa, strana particolare, diversa (com'è solita fare ) "Maria, allora presa una libra di olio odorifero di nardo autentico, di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo quest’olio” Giovanni 12:3 (altro rif. Luca 7: 38 )

Dal punto di vista umano il comportamento di Maria, non è stato razionale, non ha agito “con lucidità” valutando i pro e i contro, i se e i ma... ha fatto l’esatto contrario, ha agito nella più completa irrazionalità, offrendo a Gesù, senza la minima esitazione la cosa più preziosa che aveva, un’ olio profumato di grande valore acquistato sicuramente con enormi sacrifici.

Noi di solito siamo abituati a razionalizzare, ragionare, calcolare e programmare ogni cosa, usando in nostro “buon senso” ma davanti Dio questo, non ha alcun valore. Quasi sempre, ciò che è irrazionale e illogico per noi, è razionale e logico per Dio. Egli desidera il nostro cuore interamente, senza calcoli, ragionamenti, o programmazioni.

Come sempre, il gesto di Maria non fu capito e per questo, incontrò aspre critiche.. “Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?". Giovanni 12: 4 - 5

E’ incredibile, questo bel discorso apparentemente altruistico era proprio Giuda a farlo!

Questo dimostra, che non sempre le nostre belle parole coincidono con il nostro cuore. 


Mettere una maschera non è affatto difficile, a volte, dietro un nobile gesto di altruismo, accompagnato da belle parole, possiamo nascondere sentimenti tutt'altro che nobili, come l’ odio, il rancore, l’antipatia, la gelosia e tante altre cose simili, descritte in Galati 5:19 a 21

Mentre a volte, dietro un gesto che noi consideriamo irrazionale, illogico, assurdo come quello di Maria, si può nascondere invece un cuore puro e sincero, un cuore che Dio gradisce.

Gesù dunque disse: lasciala; essa lo aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avrete sempre con voi, ma non avrete sempre me ” Giovanni 12: 7-8

In Matteo 26: 6 a 9 (stesso rif. Marco 14: 3 a 9 ) vediamo ancora, quella donna, strana, particolare, Maria.. 


"Ora, essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un alabastro di olio profumato di gran prezzo, e lo versò sul suo capo, mentre egli era a tavola. Visto ciò, i suoi discepoli s'indignarono e dissero: «Perché mai questo spreco? Quest'olio, infatti, si poteva vendere a gran prezzo e darne il ricavato ai poveri”

Lo stesso tipo di ragionamento sbagliato di Giuda lo ritroviamo anche nei discepoli di Gesù e lo stesso rimprovero che Gesù fa a Giuda, lo fa anche ai suoi discepoli. 


E’ triste, come a volte il credente non riesce a comprendere le cose di Dio, ed è altrettanto triste quando, pur avendo “ la mente di Cristo” ci comportiamo con distacco…incapaci di amare, accettare, capire ed accogliere.

Gesù non desidera il nostro apparire, non ama le maschere, la nostra super attività la nostra efficienza il nostro darsi da fare, Egli desidera semplicemente il nostro cuore, la nostra vita, il nostro tempo.

In 1 Corinzi 10:23 è scritto “ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica. ” 


Se il mio lavoro, la mia casa, la mia famiglia, e tantissime altre cose, diventano per me quasi un’ossessione un’ idolo, io sono in errore davanti a Dio! 

Se la mia mente e i miei pensieri, ruotano esclusivamente attorno ai problemi che ogni giorno, si susseguono nella mia vita, c’è qualcosa che io devo rivedere e riordinare dandogli la giusta collocazione.

La parola idolo, potrebbe sembrare un'esagerazione ma non è così; perché idolo, oltre che statua o divinità significa anche, "persona o cosa molto amata" e in questo senso, non è affatto difficile per noi, scivolare senza rendercene conto nell’ idolatria. 


Il Signore non ci chiede delle grandi cose, Egli desidera semplicemente, essere sempre presente, nella nostra vita!

Non dobbiamo dimenticare che il nostro Dio, oltre che essere un Dio d’amore “ è un fuoco consumante, un Dio geloso” Deuteronomio 4:24

A Dio sia la gloria!

giovedì 9 settembre 2010

Melodia d'amore...

“Allora quelli che temevano l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro. L'Eterno è stato attento ed ha ascoltato, e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l'Eterno e onorano il suo nome.” Malachia 3:16




Quelli che temono e rispettano il nome del Signore, non si allontanano tra di loro...non si isolano, ma si cercano...si parlano...gioiscono nello stare assieme... perché l’amore reciproco per il Signore li lega...li tiene uniti...vincolati dal Suo amore...creando un’unica intensa e dolcissima melodia d’amore...e un giorno su nel cielo, il libro del ricordo sarà aperto per loro!

Vi amo nell’amore di Gesù!

venerdì 3 settembre 2010

Sopportare pazientemente


“che gloria sarebbe infatti se sopportate pazientemente delle battiture, quando siete colpevoli? Ma se sopportate pazientemente delle battiture quando agite bene, questa cosa è gradita a Dio.” 1 Pietro 2:20



Quando qualcuno ci fa del bene, il nostro cuore è ricolmo di riconoscenza e gratitudine, ed è normale è giusto che sia così.

Ma a volte pur facendo il bene, dimostrando tutto l’affetto, l’amore e la disponibilità di cui siamo capaci, veniamo contraccambiati con il disprezzo e tutto il bene fatto, sembra che venga cancellato in attimo, proprio dalle persone che abbiamo amato e curato.

Umanamente parlando, questo ci fa soffrire, ed è difficile da accettare.

Ma come credenti, Gesù ci chiede di sopportare pazientemente le “battiture” (che non sono soltanto fisiche ma anche emotive) proprio facendo il bene, perché questa cosa è gradita a Dio!

La Pazienza che Egli ci chiede non è indifferenza o rassegnazione passiva..ma è un qualcosa di solido che sopporta ogni cosa con serenità, traendo la sua forza dalla visione di Dio.

Attraverso “le nostre emozioni ferite” il Signore desidera mettere “ la sua mano su di noi per purificarci dalle scorie come si fa con la soda e rimuovere così tutto il nostro piombo..”(Isaia cap. 1:25) e lo farà, finché non impareremo ad avere un rapporto così intenso e profondo con Lui da non desiderare nient’altro che la sua presenza nella nostra vita.

Se riusciremo ad avere con Dio un rapporto così intenso e profondo, allora riusciremo a comprendere tante cose e diventerà naturale per noi, sopportare pazientemente le offese proprio dalle persone che abbiamo aiutato e amato, così tanto.

In 1 Pietro 3:9 è scritto: “non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.”

Che il Signore ci aiuti ad essere utili per Lui, facendo il bene sempre e comunque, anche se questo non è riconosciuto e ricambiato.