venerdì 2 settembre 2011

C'è grande potenza nella preghiera!

“E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalec..” (Esodo 17:11-12 )

                                                                                      


A volte, per le vicissitudini della vita.. le nostre braccia sono stanche.. fiaccate dal peso delle difficoltà.. del dolore.. e in quei momenti anche noi come Mosè sentiamo il bisogno di essere sostenuti e incoraggiati dai nostri fratelli, attraverso la preghiera.

Le battaglie spirituali si possono vincere soltanto attraverso la forza della preghiera, nell'unità e nella compattezza davanti a Dio: “ rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.” (Filippesi. 2:2 )

E’ importante notare la relazione: tra Mosè e Dio - tra il popolo di Israele e Mosè- tra Mosè, Aronne e Cur.

E’ bellissimo vedere questa sintonia.. quest’unica melodia d’amore e di fiducia rivolta verso il loro Dio, ed è altrettanto bello vedere la determinazione e la concentrazione massima delle forze, che venivano da Dio per vincere la loro battaglia.

In quel momento tutti sperimentarono e trassero profitto dalla collaborazione di ogni singola parte del corpo, tenuto in piedi dalla sola potenza di Dio.

Miei cari,l’unita non è fatta di isolamento egoistico, di chiusure ascetiche, ma di sane e continue relazioni in Cristo, nella condivisione e nella gioia della comunione fraterna!

Sia che preghiamo vicini fisicamente, uno accanto all'altro nella propria comunità, sia che preghiamo lontani l’uno dall'altro nelle nostre case, se la preghiera è rivolta a Dio nella sincerità del nostro cuore, ha lo stesso identico valore. Non è la vicinanza fisica che ci avvicina a Cristo.. ma è Cristo che ci unisce anche se siamo lontani.

In (Geremia 15: 20) è scritto: “Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo;essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti»,dice il SIGNORE.”

Ma per essere un forte muro di bronzo e contrastare i continui attacchi del nemico dobbiamo combattere assieme uniti nella preghiera, con piena certezza di fede, che il Signore interverrà e ci libererà!

Tenendo sempre presente che quando i figli di Dio si mettono in preghiera satana trema perché ha paura!

Ed è per questo motivo che con grande abilità e strategia cercherà in tutti i modi, di impedirci di pregare: usando, magari il tempo.. che non basta mai.. la pigrizia.. l’incomprensione.. e la stanchezza.. insinuando anche nella nostra mente il dubbio atroce:“ che intanto le cose non cambieranno mai” quale errore, quale menzogna!

In Giovanni (14:13.14) è scritto:” ..quello che chiederete nel mio nome lo farò, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel figlio. Se chiederete qualcosa nel mio nome io la farò.”

L’importante è che le nostre richieste siano sempre in sintonia con la volontà di Dio, seguendo Non i nostri desideri, Ma i desideri di Dio per noi!

“Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce.” (1 Giovanni 5:14)

A Dio sia la gloria!






giovedì 1 settembre 2011

Ecco l'amore!

“Ma un Samaritano, che era in viaggio, passò accanto a lui, lo vide e ne ebbe compassione.” (Luca 10:33)





Nella parabola del buon Samaritano viene messo chiaramente in evidenza che davanti a Dio Non è la nostra conoscenza teologica che ha valore, Ma è la sostanza di quello che c’è realmente nel nostro cuore.

Davanti alla sofferenza di un' uomo ferito, lasciato quasi senza vita dai ladroni che lo avevano derubato e picchiato, sia il Sacerdote che il Levita, senza provare il minimo rimorso lo vedono...ma passano oltre.

“Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto.” (Luca 31-32)

Dimostrando la loro totale indifferenza, aggirano l’ostacolo e facendo finta di niente, proseguono il loro cammino tenendosi ben distanti da quello che poteva essere un problema per loro.

Mentre il Samaritano, ritenuto totalmente indegno, vede l’uomo e si ferma, con estrema dolcezza e compassione, quasi fosse lui a sentire il dolore dell’altro,si avvicina...fascia con delicatezza le sue ferite versandovi sopra dell’olio per attenuare in qualche modo il dolore e poi, vi versa sopra del vino per disinfettarle, ma non si ferma qui... prende tra le sue braccia l’uomo ferito, lo mette sulla sua cavalcatura e lo porta nella locanda più vicina.

A questo punto, molti di noi sarebbero soddisfatti e direbbero: “ più di cosi non posso fare, l’ho tolto dalla strada l’ho portato in una stanza al sicuro, adesso basta.. ora la cosa non mi riguarda più”.

Ma al buon Samaritano questo non basta, resta accanto all'uomo ferito tutta la notte e il giorno dopo, prima di partire prende due denari e li da al padrone della locanda, chiedendogli di prendersi cura di lui.

“prenditi cura di lui e tutto quello che spenderai in più te le renderò al mio ritorno”(luca 10:35)


Che meraviglia!

Ecco l'amore, fatto non solo di sentimenti, ma di azione e volontà.

Se l’amore è sempre troppo discreto... troppo prudente... troppo ragionevole, non può essere il vero Amore che proviene da Dio.


Senza coinvolgimento, passione e sofferenza non ci può essere Amore e senza Amore, non possiamo essere di aiuto a nessuno

L’ esempio perfetto dell’amore ce lo ha lasciato Gesù, che ci amati con una tale passione, un tale coinvolgimento, da donare la Sua vita per noi che non meritavamo assolutamente nulla.

Che il Signore ci aiuti ad agire, quando è il momento di agire...amando sempre, in ogni circostanza!


A Dio sia la gloria!