“ E voi, chi dite che io sia “ Matteo 16;15
I discepoli conoscevano molto bene Gesù vivevano con lui ogni giorno, lo avevano visto fare cose straordinarie, cose che nessun altro avrebbe mai potuto fare; come camminare sulle acque, sfamare una folla di quattromila persone con solo pochi pani e pochi pesciolini e tantissime altre cose.
Ma basta vivere con una persona per conoscerla davvero, per sapere cosa sente, cosa prova ?
Sembra che a Gesù questo non basti, infatti Egli desidera verificare e sondare sino in fondo la fede dei suoi discepoli, desidera vedere e capire chiaramente sino a che punto lo conoscono e si fidano di Lui.
Ecco perché dopo dopo aver chiesto ai Suoi discepoli :«Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia?» si rivolge direttamente a loro dicendo: “e voi, chi dite che io sia” v.16
A questa domanda Pietro risponde: “ Tu sei il Cristo, il figlio dell’ Iddio vivente” nei versetti 17 a 20 vediamo che Gesù elogia Pietro per la sua risposta.
Ma più avanti vediamo che la conoscenza di Pietro, non è così profonda.
Se prima Pietro prima era stato elogiato da Gesù ora è da Lui severamente ripreso con queste parole: “ vattene via da me satana! Tu mi sei di scandalo perché non hai il senso delle cose di Dio ma delle cose degli uomini” v.23.
Davanti a Dio non esistono mezze misure, o siamo sospinti dalle Spirito che governa la nostra nuova natura o dalla carne che fa parte della nostra vecchia natura ed governata da satana.
Quanti di noi pur essendo credenti, non hanno il senso delle cose di Dio e quanti di noi come Pietro pensano di conoscere, di sapere, di capire ma al momento della verifica della loro fede, le cose cambiano e ciò che sembrava chiaro non è più così chiaro.
A quel punto tutta la nostra conoscenza profonda, teologicamente corretta che pensavamo di avere, sembra sgretolarsi piano piano tra le dita e non rimane più nulla di ciò che pensavamo di sapere, di insegnare, di conoscere perché mancavano i presupposti di una fede vera, basata su una conoscenza profonda, radicata in Gesù.
Esistono due modi di conoscere: la prima è una conoscenza teorica superficiale per sentito dire, vissuta attraverso l’esperienza di altri, e la seconda è una conoscenza vera, vissuta, sperimentata e provata nella nostra vita, basata sulla fiducia certa in Gesù, sapendo che qualsiasi cosa accada Lui è e sarà sempre al nostro fianco.
Sapere e conoscere in modo superficiale teorico soltanto perché qualcuno mi ha insegnato che Gesù mi ama è una cosa, sentirmi ricoperta, protetta e ripiena dell’amore di Gesù è tutt’altra cosa.
Sapere che Dio ha un piano per me e poi non tenere minimamente conto della sua volontà, facendo a modo mio è come non sapere assolutamente nulla, ma avere la certezza che Dio ha un piano per me e ricercarlo ogni giorno con fede e costanza attraverso la preghiera e la lettura della sua parola, aspettando in silenzio il momento e la risposta di Dio e tutt’altra cosa.
Il giusto modo di conoscere Gesù è farci conoscere da Lui in profondità, senza nasconderci dietro i nostri ma e i nostri se.
In Ebrei 4:12 e 13 è scritto:“ La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore.E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto."
Miei cari.
quando la parola di Dio riuscirà a penetrare nella profondità della nostra anima e del nostro spirito come una spada a due tagli giudicando e mettendo a nudo i nostri sentimenti e i nostri pensieri più intimi, allora solo allora potremmo dire di conoscere realmente Gesù.
A Dio sia la gloria!
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