venerdì 20 agosto 2010
Che cos’è la preghiera?
Certamente, la preghiera è qualcosa di molto più intenso e profondo, che una lista di cose da chiedere. E’ il desiderio di un dialogo con Dio, una profonda necessità del nostro spirito, della nostra anima di incontrare Dio: “ come le cerva desidera i corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te o Dio” Salmo 42:1
Come il corpo ha bisogno dell’aria per poter respirare e vivere, allo stesso modo la nostra anima ha bisogno della preghiera per poter respirare e vivere spiritualmente.
Attraverso la preghiera, attingiamo da Dio nuove forze e nuovo vigore.
Nel libro dell’Apocalisse 3:20 è scritto: “ ecco io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta io entrerò con lui ed egli cenerà con me.” Il desiderio di Gesù è quello di entrare nel nostro cuore per restare sempre con noi, portando luce e calore nella nostra vita, dando refrigerio,freschezza ai nostri cuori stanchi e aridi, ma per poterlo fare ha bisogno del nostro permesso.
Il Signore non forza mai nessuno, Egli desidera che noi spontaneamente gli offriamo il nostro cuore. Per questo, con estrema pazienza ed infinito amore, Lui continua a bussare alla porta del nostro cuore.
Solo se lo lasceremo entrare, potremo instaurare un dialogo con Lui; creando quel rapporto intimo e profondo che c’è tra padre e figlio. Ma da quel momento in poi, le nostre responsabilità sono maggiori; come ogni figlio dobbiamo portare onore e rispetto al PADRE.
Imparando l’importanza del silenzio.. nell’attesa di ciò che lo Spirito Santo vorrà comunicarci. Non sempre la risposta coinciderà con in nostri desideri; ma noi, dobbiamo essere pronti ad accettare la volontà del Padre, qualunque essa sia. Per la preghiera, sono indispensabili alcuni requisiti:
1) L’umiltà ( Luca 18:13 )
2) La fede ( Matteo 21:22 )
3) La perseveranza ( Atti 1:14 )
Quando ci accostiamo al Santuario di Dio dobbiamo avere abiti puliti, la nostra vita, deve essere integra, nel rispetto e nel timore della Sua parola. Dobbiamo presentarci a Lui, con un cuore sgombro da ogni forma di malizia e impurità, un cuore che riconosce il suo peccato e lo confessa davanti a Dio:“ se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” 1 Giovanni 1:9
Ma se non confessiamo il nostro peccato, Dio non potrà ascoltare le nostre preghiere.
In Isaia 1:15 a 18 è scritto: “Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. Lavatevi, purificatevi,togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni;smettete di fare il male;imparate a fare il bene; cercate la giustizia,rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano,difendete la causa della vedova! «Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana.”
Che il Signore ci aiuti a vivere in piena sintonia con la Sua volontà, applicandola in ogni minimo aspetto nella nostra vita!
Dio vi benedica.
giovedì 19 agosto 2010
L’Amore è trasparenza
" cosi anche voi di fuori apparite giusti davanti agli uomini; ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità" Matteo 23:28
Molto spesso, dietro il manto apparentemente tenero e dolce dell’ipocrisia e dell’adulazione, si nascondono lame affilate e strumenti di guerra, che il nemico usa per disturbare e fermare in qualche modo i figli di Dio, nel proseguimento del loro cammino verso il cielo.
Ma questa finzione, questa parte che in qualche modo l’uomo interpreta, prima o poi finirà e a quel punto, gli altri, ma soprattutto Dio... lo vedrà per ciò che realmente è, anche i farisei nascondendosi dietro il conformismo religioso apparivano giusti, davanti agli uomini, mentre il cuore era pieno di ipocrisia e ambiguità.
Fingere di essere buoni e amichevoli, mostrando una falsa accoglienza un falso amore è insito nella natura dell’uomo che non ha sperimentato e conosciuto l’amore di Dio.
Ma questo atteggiamento di ipocrisia non deve in alcun modo fare parte della nostra nuova natura in Cristo, perché l’essere una nuova natura, implica un cuore ed una mente nuova... con parole che hanno un peso ed un valore nuovo.
In Matteo 5:37 è scritto:”...il vostro parlare sia;si, si,no,no:tutto ciò che va oltre questo,viene da maligno.”
Quanto siamo lontani a volte, da questo modo di vivere e quante parole sprechiamo per dare un‘immagine irreale di noi stessi, molto lontana da ciò che siamo!
Che il Signore, ci aiuti a capire, ma soprattutto a vivere nella trasparenza e nella concretezza di una vera sincerità, un vero amore...che non conosce finzione.
Che il Signore, ci aiuti a capire, ma soprattutto a vivere nella trasparenza e nella concretezza di una vera sincerità, un vero amore...che non conosce finzione.
La gioia del perdono
“..se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi;ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.”Matteo 6:14 -15

Perdonare, significa cancellare dal proprio cuore ogni forma di rancore e risentimento per il male ricevuto.
Non è l’emozione del momento, è un’ atto di volontà, una decisione presa davanti a Dio...e quando le ferite si riapriranno... e il dolore torna nella nostra vita, pensiamo alle ferite di Gesù...al Suo dolore...al Suo amore infinito amore per noi, e allora, troveremo la forza e la gioia del perdono...amando più di prima che ci ha fatto soffrire!
Gloria a Dio!

Perdonare, significa cancellare dal proprio cuore ogni forma di rancore e risentimento per il male ricevuto.
Non è l’emozione del momento, è un’ atto di volontà, una decisione presa davanti a Dio...e quando le ferite si riapriranno... e il dolore torna nella nostra vita, pensiamo alle ferite di Gesù...al Suo dolore...al Suo amore infinito amore per noi, e allora, troveremo la forza e la gioia del perdono...amando più di prima che ci ha fatto soffrire!
Gloria a Dio!
martedì 10 agosto 2010
L’amore ama la luce

“Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti” (Matteo 10: 26-27) altri rif. Luca 8:17 - Marco 4.22
La verità e l’amore non possono in alcun modo restare nell’ ambiguità delle frasi non dette.. delle cose non fatte.. se l'amore lo teniamo chiuso dentro di noi incatenato al buoi del nostro egoismo.. della nostra paura di esporci.. Non è vero Amore!
Il vero amore, quello che Dio ha messo nel nostro cuore.. non allontana.. non si nasconde, ma agisce ed opera, sempre alla luce del sole, comunicando agli altri ciò che il Signore gli ha messo nel cuore. Proprio come “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”. (Giovanni 3:8)
Tramite il soffio del Suo amore, il Signore cerca sempre il modo più adatto per raggiungere e trasformare il nostro cuore. Il soffio è lo stesso..la potenza è la stessa.. ( atti 1:8) ma il modo e i tempi con cui esso agirà, potranno cambiare di volta in volta.
Come il vento che si sente soffiare, ma ma non si sa dove andrà.. anche l’amore di Dio.. soffia nella nostra vita.. ora in modo lieve.. ora più forte.. ma sicuramente soffierà, portando refrigerio e beneficio a chi è vicino a noi.
In seguito, saranno i frutti dello Spirito ai quali dobbiamo dare il tempo di maturare, che confermeranno l’autenticità dello Spirito Santo in noi, che agisce ed opera sempre e soltanto attraverso l’amore di Dio. Perché: “Dio è amore; e chi dimora nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui.” Giovanni 4:16
Usciamo allo scoperto.. e senza alcuna esitazione, annunciamo al mondo quello che Dio ha fatto per noi.. abbattiamo i muri di difesa, che tenacemente abbiamo innalzato tra di noi.. e senza alcuna paura.. avviciniamoci, in Cristo! Perché: “ nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore prefetto caccia via la paura; perché la paura implica apprensione di castigo; e chi ha paura non è prefetto nell’amore.”
1 Giovanni 4: 18
Se vogliamo essere perfetti nell’amore, non dobbiamo avere alcuna paura.. perché Dio ha già vinto i nostri timori.. le nostre paure: “ anzi, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” Romani 8:37
Con la forza e la gioia che provengono da Dio, andiamo alla Fonte della Sua parola e lasciamoci trasformare.. riempire, dal fiume inarrestabile del Suo amore, che come un fiume impetuoso deve scorrere nella nostra vita, riversando sugli altri tutto l’amore di Dio.. non in base ai nostri sentimenti che sono mutevoli.. ma in base all’amore costante di Dio, nella nostra vita! “Chi crede in me, come ha detto la scrittura,fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno.” ( Giovanni 7:38)
Dio ci benedica!
martedì 27 luglio 2010
Che cos'è la felicità?
La felicità è il sapore delle piccole cose… dei piccoli gesti…
è un’ amico sincero che ti accetta per quello che sei…
è una stretta di mano...un sorriso...un sostegno… facendo sentire importante...
speciale per te, la persona che incontri...e che non a caso…
Dio ti ha fatto incontrare.
venerdì 9 luglio 2010
Una nuova identità!
“Bisogna che egli cresca e che io di diminuisca..” (Giovanni 3: 30)

Crescere significa; vivere, aumentare, progredire e svilupparsi nel corso degli anni, in ogni aspetto della nostra vita, ed è l’esatto contrario del diminuire.
Per poter sviluppare e illuminare ogni aspetto, della nostra vita rendendo visibili in noi i frutti dello Spirito descritti in (Galati 5:22) la nostra natura umana deve diminuire ogni giorno di più..sino al punto di morire, completamente.
Quando abbiamo accettato Gesù nel nostro cuore, Egli è diventato il padrone assoluto della nostra vita e da quel momento in poi, lo Spirito Santo che ci è stato dato dal Padre nel nome di Gesù (Giovanni 14: 26 ) deve avere la possibilità di crescere e svilupparsi in noi, in modo costante e continuo, dirigendo i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre fragilità e la nostra sensibilità, come meglio desidera e noi, dobbiamo lasciarlo libero di agire senza alcuna costrizione.
Tutto ciò che ci caratterizza come persona, deve essere usato con il solo ed unico scopo di glorificare Dio nella nostra vita.
Ma come ripeto, lo Spirito Santo può agire e crescere liberamente in noi, soltanto se la nostra carne diminuisce e muore.
In Giovanni (7: 38) è scritto: “ chi crede in me fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno..”
Questi fiumi, devono avere la possibilità di scorrere e fluire da noi in continuazione superando tutte le barrire, riempendo gli spazi vuoti e aridi del nostro orgoglio, della nostra gelosia, della nostra apatia e del nostro risentimento, diventando canali di benedizioni per gli altri!
Che il Signore ci aiuti a diminuire sempre di più, sino a far morire completamente il nostro vecchio uomo..“per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità.” (Efesi 4:24)
Tutta la gloria a Dio!

Crescere significa; vivere, aumentare, progredire e svilupparsi nel corso degli anni, in ogni aspetto della nostra vita, ed è l’esatto contrario del diminuire.
Per poter sviluppare e illuminare ogni aspetto, della nostra vita rendendo visibili in noi i frutti dello Spirito descritti in (Galati 5:22) la nostra natura umana deve diminuire ogni giorno di più..sino al punto di morire, completamente.
Quando abbiamo accettato Gesù nel nostro cuore, Egli è diventato il padrone assoluto della nostra vita e da quel momento in poi, lo Spirito Santo che ci è stato dato dal Padre nel nome di Gesù (Giovanni 14: 26 ) deve avere la possibilità di crescere e svilupparsi in noi, in modo costante e continuo, dirigendo i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre fragilità e la nostra sensibilità, come meglio desidera e noi, dobbiamo lasciarlo libero di agire senza alcuna costrizione.
Tutto ciò che ci caratterizza come persona, deve essere usato con il solo ed unico scopo di glorificare Dio nella nostra vita.
Ma come ripeto, lo Spirito Santo può agire e crescere liberamente in noi, soltanto se la nostra carne diminuisce e muore.
In Giovanni (7: 38) è scritto: “ chi crede in me fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno..”
Questi fiumi, devono avere la possibilità di scorrere e fluire da noi in continuazione superando tutte le barrire, riempendo gli spazi vuoti e aridi del nostro orgoglio, della nostra gelosia, della nostra apatia e del nostro risentimento, diventando canali di benedizioni per gli altri!
Che il Signore ci aiuti a diminuire sempre di più, sino a far morire completamente il nostro vecchio uomo..“per essere rivestiti dell'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità.” (Efesi 4:24)
Tutta la gloria a Dio!
venerdì 18 giugno 2010
Un 'atto d'amore
“perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato poco ama.” Luca 7: 47
In questa parabola, un fariseo di nome Simone invita Gesù a mangiare con lui, Gesù entra in casa del fariseo e si mette a tavola con Lui.
Ma mentre tutti sono a tavola,una donna,che abitava in quella città:una peccatrice,saputo che Gesù si trovava nella casa del fariseo, anche se sa di non essere gradita, entra, non si pone troppe domande,non chiede neppure il permesso di entrare, il desiderio di vedere Gesù...di conoscerlo...di stargli vicino è troppo forte!
La donna,sente che deve offrire qualcosa a Gesù,ma non una cosa qualsiasi...una cosa preziosa...la più preziosa che aveva,un'alabastro pieno di olio profumato.
Poi si avvicina a Gesù...il suo cuore è come se esplodesse dalla gioia, non sa cosa dire...cosa fare...si mette a Suoi i piedi...e comincia a piangere: sono lacrime di gioia...di pentimento...di dolore...le lacrime continuano a scendere e rigano i piedi di Gesù, prontamente, lei li asciuga con i suoi capelli e poi inizia a baciare e ribaciare i Suoi piedi.
L’amore e la riconoscenza che sente per Gesù è troppo grande!
Gesù non la manda via...non l’allontana...anzi, gli permette di starle accanto, per manifestarle tutto il suo amore, non gli sembra vero...prende l’olio che aveva preparato e comincia ad ungere amorevolmente i Suoi piedi...quale dolcezza...quale tenerezza, in quei gesti...quale abbandono, da parte della donna.
Nel frattempo il fariseo, che aveva invitato Gesù in casa sua, osserva tutta la scena e non comprende...non riesce a capire.
Non è possibile, lei era lo scarto il rifiuto della società secondo il costume di allora...e dentro di se pensa:“ se davvero Costui fosse un profeta, saprebbe che la donna che lo sta toccando, che si permette di starle così vicina è una prostituta, e certamente la manderebbe via...”
Ma Gesù, conoscendo i suoi pensieri e dimostrando al fariseo che era realmente un profeta, lo chiama per nome, e gli dice:"Simone,ho qualcosa da dirti; e Simone risponde: “Maestro, di pure..."
Gesù, come spesso faceva con i suoi discepoli gli parla sotto forma di parabola e gli dice:
“un creditore aveva due debitori;uno gli doveva cinquecento denari l’altro cinquanta, non avendo essi di che pagare egli,condonò il debito ad entrambi. Poi disse a Simone secondo te, chi di loro lo amerà di più? Simone risponde:“suppongo sia colui a cui è stato condonato di più” Gesù gli dice si è vero:“hai giudicato giustamente” poi,volgendosi verso la donna dice a Simone:“vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi, lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. Tu non mi dai dato neppure un bacio:ma lei, da quando sono entrato non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai unto il capo di olio;ma lei ha unto i miei piedi di olio profumato.Perciò ti dico i suoi molti peccati, le sono perdonati perché ha molto amato; ma a colui al quale poco è perdonato, poco ama.” Luca 7: 41 a 47
Poi dice alla donna:“i tuoi peccati ti sono rimessi.”
Le persone che erano a tavola con Lui, nella loro ottusità, ancora non comprendono e dentro di se pensano:“ chi è costui che perdona anche i peccati?”
Ma Gesù, non si cura miniante di loro...dei loro pensieri...e dice alla donna: “la tua fede ti ha salvata: vai in pace!”
Questo racconto della parola di Dio, ci fa capire l’importanza della fede e dell’amore, una fede vera, forte animata da un amore passionale, intenso...consumante che si abbandona completamente e che non dubita mai dell’amore e del perdono di Dio!
Non basta servire il Signore, aprire la porta di casa nostra, imbandire la tavola con pranzi raffinati, e posate d’argento, No!
Ciò che conta realmente è aprire la porta del nostro cuore a Dio, facendo sentire anche agli altri, il calore, l’amore, l’affetto e la dolcezza di Gesù nient’altro, questo solo conta, tutto il resto è relativo.
In 1 Giovanni 4:20 è scritto: “Se uno dice: «Io amo Dio», e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?”
Che senso ha darsi tanto da fare, ospitare e fare un’infinità di altre cose...se il nostro cuore è arido...vuoto, incapace di amare e lontano da Dio? Rif. 1 Corinzi 13
La peccatrice aveva vissuto una vita miserabile, piena di vergogna e di peccato, ma si era pentita, aveva offerto a Dio tutto il suo cuore e il suo amore, senza alcuna riserva, e Dio ha accolto quel cuore!
L’ha perdonata, dimostrandole tutto il Suo amore.
Il fariseo al contrario, ha vissuto sicuramente una vita più corretta e irreprensibile dal punto di vista umano, ma non sapeva amare, non aveva sperimentato ancora, il perdono e l’amore di Dio nella Sua vita.
Dio non guarda alla forma, all'esteriorità, ma al contenuto e alla sostanza delle cose, Lui va oltre ciò può apparire...va diritto al cuore...e il cuore della donna era gradito a Dio.
Che il Signore ci aiuti a fare ogni cosa per amore e nell’ amore di Gesù.
Gloria a Dio!
In questa parabola, un fariseo di nome Simone invita Gesù a mangiare con lui, Gesù entra in casa del fariseo e si mette a tavola con Lui.
Ma mentre tutti sono a tavola,una donna,che abitava in quella città:una peccatrice,saputo che Gesù si trovava nella casa del fariseo, anche se sa di non essere gradita, entra, non si pone troppe domande,non chiede neppure il permesso di entrare, il desiderio di vedere Gesù...di conoscerlo...di stargli vicino è troppo forte!
La donna,sente che deve offrire qualcosa a Gesù,ma non una cosa qualsiasi...una cosa preziosa...la più preziosa che aveva,un'alabastro pieno di olio profumato.
Poi si avvicina a Gesù...il suo cuore è come se esplodesse dalla gioia, non sa cosa dire...cosa fare...si mette a Suoi i piedi...e comincia a piangere: sono lacrime di gioia...di pentimento...di dolore...le lacrime continuano a scendere e rigano i piedi di Gesù, prontamente, lei li asciuga con i suoi capelli e poi inizia a baciare e ribaciare i Suoi piedi.
L’amore e la riconoscenza che sente per Gesù è troppo grande!
Gesù non la manda via...non l’allontana...anzi, gli permette di starle accanto, per manifestarle tutto il suo amore, non gli sembra vero...prende l’olio che aveva preparato e comincia ad ungere amorevolmente i Suoi piedi...quale dolcezza...quale tenerezza, in quei gesti...quale abbandono, da parte della donna.
Nel frattempo il fariseo, che aveva invitato Gesù in casa sua, osserva tutta la scena e non comprende...non riesce a capire.
Non è possibile, lei era lo scarto il rifiuto della società secondo il costume di allora...e dentro di se pensa:“ se davvero Costui fosse un profeta, saprebbe che la donna che lo sta toccando, che si permette di starle così vicina è una prostituta, e certamente la manderebbe via...”
Ma Gesù, conoscendo i suoi pensieri e dimostrando al fariseo che era realmente un profeta, lo chiama per nome, e gli dice:"Simone,ho qualcosa da dirti; e Simone risponde: “Maestro, di pure..."
Gesù, come spesso faceva con i suoi discepoli gli parla sotto forma di parabola e gli dice:
“un creditore aveva due debitori;uno gli doveva cinquecento denari l’altro cinquanta, non avendo essi di che pagare egli,condonò il debito ad entrambi. Poi disse a Simone secondo te, chi di loro lo amerà di più? Simone risponde:“suppongo sia colui a cui è stato condonato di più” Gesù gli dice si è vero:“hai giudicato giustamente” poi,volgendosi verso la donna dice a Simone:“vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi, lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. Tu non mi dai dato neppure un bacio:ma lei, da quando sono entrato non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai unto il capo di olio;ma lei ha unto i miei piedi di olio profumato.Perciò ti dico i suoi molti peccati, le sono perdonati perché ha molto amato; ma a colui al quale poco è perdonato, poco ama.” Luca 7: 41 a 47
Poi dice alla donna:“i tuoi peccati ti sono rimessi.”
Le persone che erano a tavola con Lui, nella loro ottusità, ancora non comprendono e dentro di se pensano:“ chi è costui che perdona anche i peccati?”
Ma Gesù, non si cura miniante di loro...dei loro pensieri...e dice alla donna: “la tua fede ti ha salvata: vai in pace!”
Questo racconto della parola di Dio, ci fa capire l’importanza della fede e dell’amore, una fede vera, forte animata da un amore passionale, intenso...consumante che si abbandona completamente e che non dubita mai dell’amore e del perdono di Dio!
Non basta servire il Signore, aprire la porta di casa nostra, imbandire la tavola con pranzi raffinati, e posate d’argento, No!
Ciò che conta realmente è aprire la porta del nostro cuore a Dio, facendo sentire anche agli altri, il calore, l’amore, l’affetto e la dolcezza di Gesù nient’altro, questo solo conta, tutto il resto è relativo.
In 1 Giovanni 4:20 è scritto: “Se uno dice: «Io amo Dio», e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?”
Che senso ha darsi tanto da fare, ospitare e fare un’infinità di altre cose...se il nostro cuore è arido...vuoto, incapace di amare e lontano da Dio? Rif. 1 Corinzi 13
La peccatrice aveva vissuto una vita miserabile, piena di vergogna e di peccato, ma si era pentita, aveva offerto a Dio tutto il suo cuore e il suo amore, senza alcuna riserva, e Dio ha accolto quel cuore!
L’ha perdonata, dimostrandole tutto il Suo amore.
Il fariseo al contrario, ha vissuto sicuramente una vita più corretta e irreprensibile dal punto di vista umano, ma non sapeva amare, non aveva sperimentato ancora, il perdono e l’amore di Dio nella Sua vita.
Dio non guarda alla forma, all'esteriorità, ma al contenuto e alla sostanza delle cose, Lui va oltre ciò può apparire...va diritto al cuore...e il cuore della donna era gradito a Dio.
Che il Signore ci aiuti a fare ogni cosa per amore e nell’ amore di Gesù.
Gloria a Dio!
Iscriviti a:
Post (Atom)