sabato 23 ottobre 2010

Come il mio stesso cuore...


“Te l'ho rimandato; or tu accoglilo, come se ricevessi il mio stesso cuore.” Filemone 12




Leggendo questa brevissima lettera sono rimasta colpita dall’amore e dalla dolcezza di Paolo nel raccomandare Onesimo a Filemone.

Onesimo era uno schiavo fuggito al suo padrone che in seguito, attraverso il messaggio di Paolo si converti, diventando un fedele discepolo di Cristo.

Dato che Paolo si trovava in prigione a motivo del vangelo ( v. 13) avrebbe potuto tenere Onesimo con se per aiutarlo nella sua difficile situazione, ma decide invece di rimandarlo al suo padrone, assicurandosi che fosse accolto da lui con la massima cura e amore, come se si trattasse “del suo stesso cuore”.

Oltre alla tenerezza e all’amore di Paolo, mi colpisce anche la testimonianza, il profumo di Cristo che Filemone lascia attorno a se, tutti i fratelli compreso Paolo erano a conoscenza del Suo amore per il Signore e della sua disponibilità verso i fratelli.

“Io rendo grazie al mio Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, sentendo parlare del tuo amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi..” (v.4-5 )

L’amore e la disponibilità di Filemone, erano una conseguenza dell’amore che lui aveva per il Signore, le due cose erano (e sono, anche per noi ) strettamente unite e collegate tra di loro.

Sia Paolo che Filemone erano spinti dallo stesso irrefrenabile amore per il Signore, provando come conseguenza logica, un’ intenso amore anche per i fratelli.

Ogni volta che Filemone accoglieva un fratello, Paolo ne gioiva profondamente, come se fosse lui stesso ad essere accolto. E’ bello vedere questo profondo legame d’amore nel Signore.
"Sì, fratello, possa io avere questo favore nel Signore; ricrea il mio cuore nel Signore." (v. 20)

Come ripeto, la forza motrice, trainante di questo sviscerato e costante amore fraterno veniva da Cristo. In base alla pienezza del Suo amore in noi, saremo in grado di amare e accogliere i nostri fratelli...ricreando il loro cuore.

Se invece di accogliere con amore i nostri fratelli, li respingiamo come un qualcosa di fastidioso, di pesante per noi, è difficile credere che nel nostro cuore regni l’amore di Dio.

Che il Signore ci aiuti a ritornare alla Fonte inesauribile di acqua viva, per farci riempire, colmare del Suo abbondante e meraviglioso amore e allora, anche noi saremo in grado di sostenere e incoraggiare i nostri fratelli ricreando il loro cuore nel Signore, non per forza ma per amore.

Chi crede in me, come ha detto la scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. “Giovanni 7:38

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