domenica 4 aprile 2010

Egli aprì la roccia e ne scaturirono acque..




Proviamo ad immaginare un deserto, una distesa infinita di sabbia dove si incontrano soltanto rocce, dove non c’è alcuna forma di vita perché il sole brucia ogni cosa; siamo stanchi accaldati, al limite delle forze..quando improvvisamente accade qualcosa di incredibile, qualcosa che la nostra mente rifiuta di credere, da una roccia vediamo uscire dell’acqua..pensiamo ad un miraggio..ma l’acqua è vera.. continua a scorrere è limpida fresca, ci disseta e ci rigenera il cuore.

Piano piano riacquistiamo le forze, le cose attorno a noi cambiano, il terreno che prima era arido ora è fertile, qua e la crescono fiori di diversi colori, spuntano piantine che poi diventano alberi da frutta e maestose querce che fanno ombra..è tutto è vero è reale..prima attorno a noi c’era aridità e morte ed ora, c’è esuberanza di vita.

La stessa trasformazione,la stessa forma di vita deve esserci in noi dal punto di vista cristiano.Nel momento in cui siamo stati trasformati e toccati dall’ amore infinito di Dio,tutto attorno a noi deve cambiare,proprio come un fiume il Suo amore deve scaturire e traboccare dal nostro cuore,inondando gli altri del Suo amore, non in base al sentimento del momento o alle circostanze, ma con continuità..è naturale è inevitabile,non può essere diversamente.

Come è impossibile non vedere lo scorrere di un fiume in un arido deserto con i benefici che esso produce,altrettanto impossibile sarà per noi non amare gli altri della dolcezza di Dio,producendo i frutti del Suo amore.Se questa continua affluenza continua di amore e di dolcezza, non si trova in noi,dobbiamo chiederci se c’è stato davvero un reale e profondo incontro con Dio.

Che il Signore possa colmare la vostra vita delle Sue benedizioni.

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