mercoledì 23 novembre 2016

Come un fuoco ardente

Se dico: "io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome" c'è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso." (Geremia 20:9)



A causa del ruolo affidatogli da Dio, Geremia veniva spesso schernito, percosso, umiliato pubblicamente, e messo in prigione. 


Per questo motivo, con sentimenti che oscillavano spesso tra la lode e lo sconforto, Geremia si lamenta davanti a Dio. 

E in un momento di profonda depressione dice: “... io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome...” ma allo stesso tempo il fuoco ardente, consumate, della passione, del desiderio di Dio nella sua vita, gli impediva di tacere. 

Quando il desidero di Dio pervade totalmente la nostra vita, occupando la nostra mente e il nostro cuore, come possiamo non essere consacrati e dedicati a Lui completamente?

A volte, siamo disposti a sacrificare la nostra vita per una causa, un’ideale politico...siamo disposti a sacrificare noi stessi, il nostro piacere i nostri desideri, per rendere felice la persona che amiamo, ma non lo siamo altrettanto per il Signore.


Si, per Colui che ci ha amati così tanto da donare la sua stessa vita per noi, molto spesso non riusciamo, Non vogliamo rinunciare a nulla! 

Senza renderci conto che tutto ciò che abbiamo è Suo, gli affetti più cari, la famiglia, il lavoro la casa, la nostra stessa vita è sua perché Dio ce l’ ha donata. 

Davanti a questa completa donazione d’amore, che comprende la Sua stessa vita, quale dovrebbe essere la nostra risposta, il nostro unico desiderio, se non quello di santificare e consacrare, la nostra vita interamente a Lui! 

In (Romani 12:1-2) è scritto.

“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” 

Mie cari,
in quale modo possiamo offrire il nostro corpo, come un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio?

Confessando i nostri peccati, separandoci dal mondo e dalla sua concupiscenza rinunciando ai nostri desideri e alle nostre ambizioni umane, consacrando, dedicando la nostra vita a Lui. 

In (Galati 6:16-17) è scritto: "Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste."

Se desideriamo conoscere la volontà di Dio ed essere in perfetta sintonia con Lui, dobbiamo consacrare la nostra vita a Lui, rinnovando e trasformando ogni giorno i nostri pensieri e il nostro comportamento, in ogni aspetto della nostra vita. 

Partendo dall'interno, dal profondo della nostra anima e del nostro cuore, soltanto a questa condizione Egli potrà servirsi di noi e rivelarsi a noi, completamente. 

Se la nostra vita non corrisponde e non rispecchia questo desiderio profondo di consacrazione, di rinnovamento e di trasformazione interiore, Egli non solo non potrà rivelarsi a noi, ma non potrà neppure ascoltare le nostre preghiere. 

In (Isaia 59:2) è scritto:“... le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto” 

A Dio tutta  la gloria!

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